Le nuove acquisizioni della filologia digitale vanno sempre più nel senso di una visione dinamica del testo. Questo dinamismo ha stimolato un connubio sempre più stretto tra filologia e informatica, che operano sinergicamente per fornire una rappresentazione dell’opera non tanto come prodotto statico, ma come processo di scrittura, soggetto a interventi d’autore più o meno distanziati nel tempo.
I materiali manoscritti dell’opera pirandelliana sono al momento in gran parte perduti. Molti di essi verranno recuperati in questa Edizione Nazionale, soprattutto grazie al sagace e accurato lavoro di reperimento di Annamaria Andreoli. In ogni caso, le attuali lacune di autografi non impediscono di cogliere la complessità del lavoro di Pirandello intorno ai propri testi, sottoposti in ogni edizione a un rimaneggiamento linguistico e a una revisione stilistica che sono i segni tangibili di una poetica in continua evoluzione.
Nella nostra edizione abbiamo messo a confronto i testi attraverso un quadro sinottico, che consente una visualizzazione immediata delle differenze tra le varie edizioni, e consente pertanto di cogliere con uno sguardo d’insieme i ‘percorsi’ di una parola, di un’espressione, di una sequenza narrativa. Con questo intendiamo offrire una lettura filologica dell’opera accessibile anche all’utente non specialista, messo a confronto con un sistema testuale aperto, di cui può abbracciare l’estensione e la complessità.
Se le Edizioni a Confronto offrono una visione panoramica dell’evoluzione linguistica e stilistica delle opere pirandelliane, l’edizione fornita del tradizionale apparato di varianti costituisce uno strumento indispensabile per lo studioso, il filologo, lo storico della lingua.