| | 0 Autografo II | | | | 1922 Bemporad II | | | | 1933 Mondadori II |
---|
1 | | ATTO SECONDO | | 1 | | ATTO SECONDO | | 1 | | ATTO SECONDO |
2 | | Un'altra sala , contigua a quella del trono, addobbata di mobili antichi e austeri. La comune, in fondo. A sinistra due finestre che danno sul giardino della villa A destra un uscio che dà nella sala del trono. | | 2 | | Altra sala della villa, contigua a quella del trono, addobbata di mobili antichi e austeri. La comune in fondo. A sinistra due finestre che danno sul giardino. A destra un uscio che dà nella sala del trono. | | 2 | | Altra sala della villa, contigua a quella del trono, addobbata di mobili antichi e austeri. A destra, a circa due palmi dal suolo, è come un coretto, cinto da una ringhiera di legno a pilastrini, interrotta lateralmente e sul davanti, ove sono i due gradini d'accesso. Su questo coretto sarà una tavola e cinque seggioloni di stile, uno a capo e due per lato. La comune in fondo. A sinistra due finestre che dànno sul giardino. A destra un uscio che dà nella sala del trono. |
3 | | Nel pomeriggio avanzato dello stesso giorno. | | 3 | | Nel pomeriggio avanzato dello stesso giorno. | | 3 | | Nel pomeriggio avanzato dello stesso giorno. |
4 | | Sono in iscena DONNA MATILDE, il DOTTORE e TITO BELCREDI. Seguitano una conversazione; ma Donna Matilde si tiene appartata, fosca, evidentemente infastidita da ciò che dicono gli altri due, a cui tuttavia non può fare a meno di prestare ascolto, perché nello stato d'irrequietezza spirituale in cui si trova ogni cosa la interessa suo malgrado, impedendole di concentrarsi a maturare un proposito più forte di lei, che le balena e la tenta. Le parole che ode degli altri due attraggono la sua attenzione, perché istintivamente sente d'esser come trattenuta in quel momento. | | 4 | | Sono in iscena DONNA MATILDE, il DOTTORE e TITO BELCREDI. Seguitano una conversazione; ma Donna Matilde si tiene appartata, fosca, evidentemente infastidita da ciò che dicono gli altri due, a cui tuttavia non può fare a meno di prestare orecchio, perché nello stato d'irrequietezza in cui si trova, ogni cosa la interessa suo malgrado, impedendole di concentrarsi a maturare un proposito più forte di lei, che le balena e la tenta. Le parole che ode degli altri due attraggono la sua attenzione, perché istintivamente sente come il bisogno d'esser trattenuta in quel momento. | | 4 | | Sono in scena Donna Matilde, il Dottore e Tito Belcredi. Seguitano una conversazione; ma Donna Matilde si tiene appartata, fosca, evidentemente infastidita da ciò che dicono gli altri due, a cui tuttavia non può fare a meno di prestare orecchio, perché nello stato d'irrequietezza in cui si trova, ogni cosa la interessa suo malgrado, impedendole di concentrarsi a maturare un proposito più forte di lei, che le balena e la tenta. Le parole che ode degli altri due attraggono la sua attenzione, perché istintivamente sente come il bisogno d'esser trattenuta in quel momento. |
5 | | BELCREDI | | 5 | | BELCREDI | | 5 | | BELCREDI |
6 | | Sarà, sarà come lei dice, caro dottore. Ma questa è la mia impressione. | | 6 | | Sarà, sarà come lei dice, caro dottore, ma questa è la mia impressione. | | 6 | | Sarà, sarà come lei dice, caro dottore, ma questa è la mia impressione. |
7 | | IL DOTTORE | | 7 | | DOTTORE | | 7 | | DOTTORE |
8 | | Non dico di no; ma creda che è soltanto... così, un'impressione. | | 8 | | Non dico di no; ma creda che è soltanto... così, un'impressione. | | 8 | | Non dico di no; ma creda che è soltanto... così, un'impressione. |
9 | | BELCREDI | | 9 | | BELCREDI | | 9 | | BELCREDI |
10 | | Scusi; però l'ha perfino detto e chiaramente! Non è vero, Marchesa? | | 10 | | Scusi: però l'ha perfino detto, e chiaramente! (Voltandosi alla Marchesa ) Non è vero, Marchesa? | | 10 | | Scusi: però l'ha perfino detto, e chiaramente! (Voltandosi alla Marchesa ): Non è vero, Marchesa? |
11 | | DONNA MATILDE | | 11 | | DONNA MATILDE | | 11 | | DONNA MATILDE |
12 | | Che ha detto? – Ah sì! Ma non per la ragione che voi credete... | | 12 | | (frastornata, voltandosi). Che ha detto? (Poi, non consentendo ) Ah sì... Ma non per la ragione che voi credete. | | 12 | | (frastornata, voltandosi). Che ha detto? (Poi, non consentendo ). Ah sì... Ma non per la ragione che voi credete. |
13 | | IL | | | | | | | | |
14 | | DOTTORE | | 13 | | DOTTORE | | 13 | | DOTTORE |
15 | | Intendeva dei nostri abiti soprammessi... il suo manto (indica la Marchesa), le nostre tonache da benedettini... E tutto questo è puerile... | | 14 | | Intendeva dei nostri abiti soprammessi... il suo manto (indica la Marchesa), le nostre tonache da benedettini. E tutto questo è puerile. | | 14 | | Intendeva dei nostri abiti soprammessi: il suo manto (indica la Marchesa) le nostre tonache da benedettini. E tutto questo è puerile. |
16 | | DONNA MATILDE | | 15 | | DONNA MATILDE | | 15 | | DONNA MATILDE |
17 | | ( voltandosi, sdegnata). Puerile? Che dice, – dottore? | | 16 | | ( di scatto, voltandosi di nuovo , sdegnata). Puerile? Che dice, Dottore? | | 16 | | ( di scatto, voltandosi di nuovo sdegnata). Puerile? Che dice, Dottore? |
18 | | IL DOTTORE | | 17 | | DOTTORE | | 17 | | DOTTORE |
19 | | Da un canto, sì! Prego: mi lasci dire, Marchesa. Ma dall'altro, molto, molto più complicato di quanto voi possiate immaginare. | | 18 | | Da un canto, sì! Prego; mi lasci dire, Marchesa. Ma dall'altro, molto più complicato di quanto possiate immaginare. | | 18 | | Da un canto sì! Prego; mi lasci dire, Marchesa. Ma dall'altro, molto più complicato di quanto possiate immaginare. |
20 | | DONNA MATILDE | | 19 | | DONNA MATILDE | | 19 | | DONNA MATILDE |
21 | | Per me è chiarissimo: lineare. | | 20 | | Per me è chiarissimo, invece. | | 20 | | Per me è chiarissimo, invece. |
22 | | IL DOTTORE | | 21 | | DOTTORE | | 21 | | DOTTORE |
23 | | ( Col sorriso di compatimento d'un competente verso gli incompetenti) Eh, sì! Bisogna intendere questa speciale psicologia dei pazzi, per cui – guardi – si può essere anche sicuri, sicurissimi che un pazzo nota, può notare benissimo un travestimento davanti a lui, e assumerlo come tale, e sissignori, tuttavia, crederci: proprio come fanno i bambini, per cui è insieme giuoco e realtà! Ho detto perciò «puerile». Ma è poi complicatissimo in questo senso, ecco: che egli ha, deve avere, perfettamente coscienza d'esser per sé, davanti a sé stesso, un'Immagine: quella sua immagine là ( allude al ritratto nella sala del trono, indicando perciò alla sua sinistra). | | 22 | | ( col sorriso di compatimento d'un competente verso gli incompetenti). Eh sì! Bisogna intendere questa speciale psicologia dei pazzi, per cui – guardi – si può essere anche sicuri che un pazzo nota, può notare benissimo un travestimento davanti a lui; e assumerlo come tale; e sissignori, tuttavia, crederci; proprio come fanno i bambini, per cui è insieme giuoco e realtà. Ho detto perciò puerile. Ma è poi complicatissimo in questo senso, ecco: che egli ha, deve avere perfettamente coscienza di essere per sé, davanti a sé stesso, una Immagine: quella sua immagine là! ( Allude al ritratto nella sala del trono, indicando perciò alla sua sinistra). | | 22 | | ( col sorriso di compatimento d'un competente verso gli incompetenti). Eh sì! Bisogna intendere questa speciale psicologia dei pazzi, per cui – guardi – si può essere anche sicuri che un pazzo nota, può notare benissimo un travestimento davanti a lui; e assumerlo come tale; e sissignori, tuttavia, crederci; proprio come fanno i bambini, per cui è insieme giuoco e realtà. Ho detto perciò puerile. Ma è poi complicatissimo in questo senso, ecco: che egli ha, deve avere perfettamente coscienza di essere per sé, davanti a se stesso, una Immagine: quella sua immagine là! ( Allude al ritratto nella sala del trono, indicando perciò alla sua sinistra). |
24 | | BELCREDI | | 23 | | BELCREDI | | 23 | | BELCREDI |
25 | | L'ha detto! | | 24 | | L'ha detto! | | 24 | | L'ha detto! |
26 | | IL DOTTORE | | 25 | | DOTTORE | | 25 | | DOTTORE |
27 | | Ecco ! Benissimo! – Un'immagine, a cui si son fatte innanzi altre immagini: le nostre, è vero? Ora egli, ha potuto avvertire nel suo delirio – acuto o lucidissimo – subito una differenza, tra la sua e le nostre. che cioè c'era in noi, nelle nostre immagini, una finzione: e ne ha diffidato; perché tutti i pazzi sono sempre armati d'una continua vigile diffidenza. Ma questo è tutto! A lui naturalmente non è potuto sembrare pietoso, questo nostro giuoco, fatto attorno al suo. E il suo a noi s'è mostrato per forza tanto più tragico, quanto più egli, quasi a sfida – mi spiego? – indotto dalla diffidenza, ce l'ha voluto scoprire come un giuoco anch'esso, sissignori, venendoci avanti con un po' di tinturina sulle tempie e sulle guance, e dicendoci che se l'era data apposta – per ridere! | | 26 | | Ecco, benissimo! – Un'immagine, a cui si sono fatte innanzi altre immagini: le nostre, mi spiego? Ora egli, nel suo delirio – acuto e lucidissimo – ha potuto avvertire subito una differenza tra la sua e le nostre: cioè, che c'era in noi, nelle nostre immagini, una finzione. E ne ha diffidato. perché tutti i pazzi sono sempre armati d'una continua vigile diffidenza. Ma questo è tutto! A lui naturalmente non è potuto sembrare pietoso questo nostro giuoco, fatto attorno al suo. E il suo a noi s'è mostrato tanto più tragico, quanto più egli, quasi a sfida – mi spiego? – indotto dalla diffidenza, ce l'ha voluto scoprire appunto come un giuoco; anche il suo, sissignori, venendoci avanti con un po' di tinturina sulle tempie e sulle guance, e dicendoci che se l'era data apposta, per ridere! | | 26 | | Ecco, benissimo! – Un'immagine, a cui si sono fatte innanzi altre immagini: le nostre, mi spiego? Ora egli, nel suo delirio – acuto e lucidissimo – ha potuto avvertire subito una differenza tra la sua e le nostre: cioè, che c'era in noi, nelle nostre immagini, una finzione. E ne ha diffidato. Tutti i pazzi sono sempre armati d'una continua vigile diffidenza. Ma questo è tutto! A lui naturalmente non è potuto sembrare pietoso questo nostro giuoco, fatto attorno al suo. E il suo a noi s'è mostrato tanto più tragico, quanto più egli, quasi a sfida – mi spiego? – indotto dalla diffidenza, ce l'ha voluto scoprire appunto come un giuoco; anche il suo, sissignori, venendoci avanti con un po' di tintura sulle tempie e sulle guance, e dicendoci che se l'era data apposta, per ridere! |
28 | | DONNA MATILDE | | 27 | | DONNA MATILDE | | 27 | | DONNA MATILDE |
29 | | (scattando) No. Non è questo, dottore! Non è questo, non è questo! | | 28 | | (scattando di nuovo). No. Non è questo, dottore! Non è questo! non è questo! | | 28 | | (scattando di nuovo). No. Non è questo, dottore! Non è questo! non è questo! |
30 | | IL DOTTORE | | 29 | | DOTTORE | | 29 | | DOTTORE |
31 | | Ma come non è questo? | | 30 | | Ma come non è questo? | | 30 | | Ma come non è questo? |
32 | | DONNA MATILDE | | 31 | | DONNA MATILDE | | 31 | | DONNA MATILDE |
33 | | (recisa, vibrante) Io sono sicurissima, ch'egli m'ha riconosciuta! | | 32 | | (recisa, vibrante). Io sono sicurissima, ch'egli m'ha riconosciuta! | | 32 | | (recisa, vibrante). Io sono sicurissima ch'egli m'ha riconosciuta! |
34 | | IL DOTTORE | | 33 | | DOTTORE | | 33 | | DOTTORE |
35 | | Non è possibile... non è possibile... | | 34 | | Non è possibile... non è possibile... | | 34 | | Non è possibile... non è possibile... |
36 | | BELCREDI | | 35 | | BELCREDI | | 35 | | BELCREDI |
37 | | Ma che! | | 36 | | (contemporaneamente). Ma che! | | 36 | | (contemporaneamente). Ma che! |
38 | | DONNA MATILDE | | 37 | | DONNA MATILDE | | 37 | | DONNA MATILDE |
39 | | (ancora più recisa, quasi convulsa) – M'ha riconosciuta, vi dico! Quand'è venuto a parlarmi vicinissimo, guardandomi negli occhi, dentro gli occhi – m'ha riconosciuta! | | 38 | | (ancora più recisa, quasi convulsa). M'ha riconosciuta, vi dico. Quand'è venuto a parlarmi da vicino, guardandomi negli occhi, proprio dentro gli occhi – m'ha riconosciuta! | | 38 | | (ancora più recisa quasi convulsa). M'ha riconosciuta, vi dico. Quand'è venuto a parlarmi da vicino, guardandomi negli occhi, proprio dentro gli occhi – m'ha riconosciuta! |
40 | | BELCREDI | | 39 | | BELCREDI | | 39 | | BELCREDI |
41 | | Ma se parlava di vostra figlia... | | 40 | | Ma se parlava di vostra figlia... | | 40 | | Ma se parlava di vostra figlia... |
42 | | DONNA MATILDE | | 41 | | DONNA MATILDE | | 41 | | DONNA MATILDE |
43 | | Non è vero! Parlava di me! | | 42 | | Non è vero! – Di me! Parlava di me! | | 42 | | Non è vero! – Di me! Parlava di me! |
44 | | BELCREDI | | 43 | | BELCREDI | | 43 | | BELCREDI |
45 | | Sì, quando disse... | | 44 | | Sì, forse, quando disse... | | 44 | | Sì, forse, quando disse... |
46 | | DONNA MATILDE | | 45 | | DONNA MATILDE | | 45 | | DONNA MATILDE |
47 | | Dei miei capelli tinti! Non avete notato che aggiunse subito: «o il ricordo del vostro color bruno, se eravate bruna»? – S'è ricordato perfettamente che io «allora» ero bruna. | | 46 | | (subito, senza ritegno). Dei miei capelli tinti! Ma non avete notato che aggiunse subito: «oppure il ricordo del vostro color bruno, se eravate bruna»? – S'è ricordato perfettamente che io, «allora», ero bruna. | | 46 | | (subito, senza ritegno). Dei miei capelli tinti! Ma non avete notato che aggiunse subito: «oppure il ricordo del vostro color bruno, se eravate bruna»? – S'è ricordato perfettamente che io, «allora», ero bruna. |
48 | | – BELCREDI | | 47 | | BELCREDI | | 47 | | BELCREDI |
49 | | Ma che! Ma no! | | 48 | | Ma che! Ma che! | | 48 | | Ma che! Ma che! |
50 | | DONNA MATILDE | | 49 | | DONNA MATILDE | | 49 | | DONNA MATILDE |
51 | | (senza dargli retta, rivolgendosi al dottore) I miei capelli, dottore, sono difatti bruni – come quelli di mia figlia. E perciò s'è messo a parlare di lei! | | 50 | | (senza dargli retta, rivolgendosi al Dottore). I miei capelli, dottore, sono difatti bruni – come quelli di mia figlia. E perciò s'è messo a parlare di lei! | | 50 | | (senza dargli retta, rivolgendosi al Dottore). I miei capelli, dottore, sono difatti bruni – come quelli di mia figlia. E perciò s'è messo a parlare di lei! |
52 | | BELCREDI | | 51 | | BELCREDI | | 51 | | BELCREDI |
53 | | Ma se non la conosce, vostra figlia! se non l'ha mai veduta!... | | 52 | | Ma se non la conosce, vostra figlia! Se non l'ha mai veduta! | | 52 | | Ma se non la conosce, vostra figlia! Se non l'ha mai veduta! |
54 | | DONNA MATILDE | | 53 | | DONNA MATILDE | | 53 | | DONNA MATILDE |
55 | | Appunto! Non capite nulla! – Per mia figlia, intendeva me, me com'ero allora! | | 54 | | Appunto! Non capite nulla! Per mia figlia intendeva me; me com'ero allora! | | 54 | | Appunto! Non capite nulla! Per mia figlia intendeva me; me com'ero allora! |
56 | | BELCREDI | | 55 | | BELCREDI | | 55 | | BELCREDI |
57 | | Ah, questo è contagio! quest'è contagio! | | 56 | | Ah, questo è contagio! Questo è contagio! | | 56 | | Ah, questo è contagio! Questo è contagio! |
58 | | DONNA MATILDE | | 57 | | DONNA MATILDE | | 57 | | DONNA MATILDE |
59 | | Ma che contagio! Sciocco! | | 58 | | (piano, con sprezzo). Ma che contagio! Sciocco! | | 58 | | (piano, con sprezzo). Ma che contagio! Sciocco! |
60 | | BELCREDI | | 59 | | BELCREDI | | 59 | | BELCREDI |
61 | | Scusate, siete stata mai sua moglie, voi? Vostra figlia, nel suo delirio, è sua moglie: Berta di Susa. | | 60 | | Scusate, siete stata mai sua moglie, voi? Vostra figlia, nel suo delirio, è sua moglie: Berta di Susa. | | 60 | | Scusate, siete stata mai sua moglie, voi? Vostra figlia, nel suo delirio, è sua moglie: Berta di Susa. |
62 | | DONNA MATILDE | | 61 | | DONNA MATILDE | | 61 | | DONNA MATILDE |
63 | | Ma perfettamente! Perché io, non più bruna – com'egli mi ricordava – ma così, bionda, mi sono presentata a lui come “ Adelaide ” la madre. – Mia figlia per lui non esiste – non l'ha mai veduta, l'avete detto voi stesso. – Che ne sa perciò, se sia bionda o bruna? | | 62 | | Ma perfettamente! perché io, non più bruna – com'egli mi ricordava – ma «così», bionda, mi sono presentata a lui come «Adelaide» la madre. – Mia figlia per lui non esiste – non l'ha mai veduta – l'avete detto voi stesso. Che ne sa perciò, se sia bionda o bruna? | | 62 | | Ma perfettamente! Perché io, non più bruna – com'egli mi ricordava – ma «così», bionda, mi sono presentata a lui come «Adelaide» la madre. – Mia figlia per lui non esiste – non l'ha mai veduta – l'avete detto voi stesso. Che ne sa perciò, se sia bionda o bruna? |
64 | | BELCREDI | | 63 | | BELCREDI | | 63 | | BELCREDI |
65 | | Ma ha detto “ bruna ” così, in generale, Dio mio! di chi vuol fissare, comunque, artificialmente – sia bionda sia bruna, il ricordo del colore della sua gioventù ! – E voi al solito, vi mettete a fantasticare! – Dottore, dice che non sarei dovuto venire io – ma non sarebbe dovuta venir lei! | | 64 | | Ma ha detto bruna, così, in generale, Dio mio! di chi vuol fissare, comunque, sia bionda sia bruna, il ricordo della gioventù nel colore dei capelli! E voi al solito vi mettete a fantasticare! – Dottore, dice che non sarei dovuto venire io – ma non sarebbe dovuta venire lei! | | 64 | | Ma ha detto bruna, così, in generale, Dio mio! di chi vuol fissare, comunque, sia bionda sia bruna, il ricordo della gioventù nel colore dei capelli! E voi al solito vi mettete a fantasticare! – Dottore, dice che non sarei dovuto venire io – ma non sarebbe dovuta venire lei! |
66 | | DONNA MATILDE | | 65 | | DONNA MATILDE | | 65 | | DONNA MATILDE |
67 | | (abbattuta per un momento dall'osservazione del Belcredi, e rimasta assorta; ora si riprende; ma smaniosa, perché dubitante) No... no... parlava di me... Ha parlato sempre a me e con me e di me. | | 66 | | (abbattuta per un momento dall'osservazione del Belcredi, e rimasta assorta, ora si riprende, ma smaniosa perché dubitante). No... no... parlava di me... Ha parlato sempre a me e con me e di me... | | 66 | | (abbattuta per un momento dall'osservazione del Belcredi, e rimasta assorta, ora si riprende, ma smaniosa perché dubitante). No... no... parlava di me... Ha parlato sempre a me e con me e di me... |
68 | | BELCREDI | | 67 | | BELCREDI | | 67 | | BELCREDI |
69 | | Alla grazia! Non mi ha lasciato un momento di respiro, e dite che ha parlato sempre di voi? Tranne che non vi sia parso che alludesse anche a voi, parlando con Pietro Damiani! | | 68 | | Alla grazia! Non m'ha lasciato un momento di respiro, e dite che ha parlato sempre di voi? Tranne che non vi sia parso che alludesse anche a voi, quando parlava con Pietro Damiani! | | 68 | | Alla grazia! Non m'ha lasciato un momento di respiro, e dite che ha parlato sempre di voi? Tranne che non vi sia parso che alludesse anche a voi, quando parlava con Pietro Damiani! |
70 | | DONNA MATILDE | | 69 | | DONNA MATILDE | | 69 | | DONNA MATILDE |
71 | | (con aria di sfida, quasi rompendo ogni freno di convenienza) E chi lo sa? – Mi sapete dire perché subito, fin dal primo momento, ha sentito avversione per voi, soltanto per voi? (Dal tono della domanda deve risultare infatti, quasi esplicita, la risposta: “ Perché ha capito che voi siete il mio amante!...” – Il Belcredi lo avverte così bene, che lì per lì resta interdetto e non può dir nulla). | | 70 | | (con aria di sfida, quasi rompendo ogni freno di convenienza). E chi lo sa? – Mi sapete dire perché subito, fin dal primo momento, ha sentito avversione per voi, soltanto per voi? (Dal tono della domanda deve risultare infatti, quasi esplicita, la risposta: «perché ha capito che voi siete il mio amante!» – Il Belcredi lo avverte così bene, che lì per lì resta interdetto e non può dir nulla). | | 70 | | (con aria di sfida, quasi rompendo ogni freno di convenienza). E chi lo sa? – Mi sapete dire perché subito, fin dal primo momento, ha sentito avversione per voi, soltanto per voi? (Dal tono della domanda deve risultare infatti, quasi esplicita, la risposta: «Perché ha capito che voi siete il mio amante!» – Il Belcredi lo avverte così bene, che lì per lì resta come smarrito in un vano sorriso). |
72 | | IL DOTTORE | | 71 | | DOTTORE | | 71 | | DOTTORE |
73 | | La ragione, scusino, può esser anche nel fatto che gli fu annunziata soltanto la visita della Duchessa Adelaide e dell'Abate di Cluny. Trovandosi davanti un terzo, che non gli era stato annunziato, subito la diffidenza... | | 72 | | La ragione, scusino, può essere anche nel fatto che gli fu annunziata soltanto la visita della Duchessa Adelaide e dell'Abate di Cluny. Trovandosi davanti un terzo, che non gli era stato annunziato, subito la diffidenza... | | 72 | | La ragione, scusino, può essere anche nel fatto che gli fu annunziata soltanto la visita della duchessa Adelaide e dell'Abate di Cluny. Trovandosi davanti un terzo, che non gli era stato annunziato, subito la diffidenza... |
74 | | BELCREDI | | 73 | | BELCREDI | | 73 | | BELCREDI |
75 | | Ma certissimo! Gli fece veder in me subito un nemico: Pietro Damiani... – Ma se si è intestata ch'egli l'abbia riconosciuta... | | 74 | | Ecco, benissimo, la diffidenza gli fece vedere in me un nemico: Pietro Damiani! – Ma se è intestata, che l'abbia riconosciuta... | | 74 | | Ecco, benissimo, la diffidenza gli fece vedere in me un nemico: Pietro Damiani! – Ma se è intestata, che l'abbia riconosciuta... |
76 | | DONNA MATILDE | | 75 | | DONNA MATILDE | | 75 | | DONNA MATILDE |
77 | | Su questo non c'è dubbio! – Me l'hanno detto i suoi occhi, dottore: sapete quando si guarda in un modo che... Dio mio, nessun dubbio è più possibile! Forse fu un attimo, che volete che vi dica? | | 76 | | Su questo non c'è dubbio! – Me l'hanno detto i suoi occhi, dottore: sapete quando si guarda in un modo che... che nessun dubbio è più possibile! Forse fu un attimo, che volete che vi dica? | | 76 | | Su questo non c'è dubbio! – Me l'hanno detto i suoi occhi, dottore: sapete quando si guarda in un modo che... che nessun dubbio è più possibile! Forse fu un attimo, che volete che vi dica? |
78 | | IL DOTTORE | | 77 | | DOTTORE | | 77 | | DOTTORE |
79 | | E anche possibile: un lucido momento... | | 78 | | Non è da escludere: un lucido momento... | | 78 | | Non è da escludere: un lucido momento... |
80 | | DONNA MATILDE | | 79 | | DONNA MATILDE | | 79 | | DONNA MATILDE |
81 | | Ecco... forse... E allora il suo discorso m'è parso pieno, tutto, del rimpianto della mia e della sua gioventù – per questa cosa orribile che gli è avvenuta, e che l'ha fermato lì, in quella maschera, da cui non s'è potuto più distaccare e da cui si vuole, si vuole distaccare – l'ha detto | | 80 | | Ecco forse... E allora il suo discorso m'è parso pieno, tutto, del rimpianto della mia e della sua gioventù – per questa cosa orribile che gli è avvenuta, e che l'ha fermato lì, in quella maschera da cui non s'è potuto più distaccare, e da cui si vuole, si vuole distaccare – l'ha detto | | 80 | | Ecco forse! E allora il suo discorso m'è parso pieno, tutto, del rimpianto della mia e della sua gioventù – per questa cosa orribile che gli è avvenuta, e che l'ha fermato lì, in quella maschera da cui non s'è potuto più distaccare, e da cui si vuole, si vuole distaccare! |
82 | | BELCREDI | | 81 | | BELCREDI | | 81 | | BELCREDI |
83 | | Già – per potersi mettere ad amar vostra figlia – o voi, come voi credete – intenerito dalla vostra pietà... | | 82 | | Già! Per potersi mettere ad amar vostra figlia. O voi, – come credete – intenerito dalla vostra pietà. | | 82 | | Già! Per potersi mettere ad amar vostra figlia. O voi, – come credete – intenerito dalla vostra pietà. |
84 | | DONNA MATILDE | | 83 | | DONNA MATILDE | | 83 | | DONNA MATILDE |
85 | | Che è tanta, vi prego di credere! | | 84 | | Che è tanta, vi prego di credere! | | 84 | | Che è tanta, vi prego di credere! |
86 | | BELCREDI | | 85 | | BELCREDI | | 85 | | BELCREDI |
87 | | Si vede, Marchesa! Tanta che, resterete qua, travestita come quei quattro giovani infermieri – da infermiera, s'intende! Facilissimo immaginarlo a chi conosca il vostro animo – sì, pietosissimo! – ma anche, via, capriccioso! Bellissimo, qua, Imperatrice della Dinastia dei Salii! – Ma col miracolo di distaccarlo, il Dottore, dovrebbe anche operar quello di non farlo precipare, vecchio, nel presente, in mezzo a noi, ma di ributtarlo vivo, sano e giovine, vent'anni addietro, nella vostra gioventù... Questo sarebbe il vero miracolo! | | 86 | | Si vede, Marchesa! Tanta che un taumaturgo , vedrebbe più che probabile il miracolo. | | 86 | | Si vede, Marchesa! Tanta che un taumaturgo vedrebbe più che probabile il miracolo. |
88 | | IL | | | | | | | | |
89 | | DOTTORE | | 87 | | DOTTORE | | 87 | | DOTTORE |
90 | | Permettete che parli?... Non si tratta di fare miracoli, signori miei. Io non sono un taumaturgo . Sono stato molto attento a tutto ciò ch'egli ha detto, e vi ho fatto notare che quella certa elasticità analogica, che è propria d'ogni delirio sistematizzato, è già in lui evidentemente alquanto rilassata. Gli elementi insomma del suo delirio non si tengono più saldi a vicenda. Mi pare ch'egli ormai si riequilibri a stento nella sua personalità soprammessa, per bruschi richiami che lo strappano – (e questo è molto confortante) – non da uno stato d'incipiente apatia, ma piuttosto da un morbido adagiamento in uno stato di malinconia riflessiva, che dimostra una veramente considerevole attività cerebrale. Molto confortante, ripeto. Ora, ecco, se con questo trucco violento che abbiamo concertato... | | 88 | | Permettete che parli ? Non faccio miracoli, perché sono un medico e non un taumaturgo, io. Sono stato molto attento a tutto ciò che ha detto, e ripeto che quella certa elasticità analogica, propria di ogni delirio sistematizzato, è evidente che in lui è già molto... come vorrei dire? rilassata. Gli elementi, insomma, del suo delirio non si tengono più saldi a vicenda. Mi pare che si riequilibri a stento, ormai, nella sua personalità soprammessa, per bruschi richiami che lo strappano – (e questo è molto confortante) – non da uno stato di incipiente apatia, ma piuttosto da un morbido adagiamento in uno stato di malinconia riflessiva, che dimostra una... sì, veramente considerevole attività cerebrale. Molto confortante, ripeto. Ora, ecco, se con questo trucco violento che abbiamo concertato... | | 88 | | Permettete che parli io adesso ? Io non faccio miracoli, perché sono un medico e non un taumaturgo, io. Sono stato molto attento a tutto ciò che ha detto, e ripeto che quella certa elasticità analogica, propria di ogni delirio sistematizzato, è evidente che in lui è già molto... come vorrei dire? rilassata. Gli elementi, insomma, del suo delirio non si tengono più saldi a vicenda. Mi pare che si riequilibri a stento, ormai, nella sua personalità soprammessa, per bruschi richiami che lo strappano – (e questo è molto confortante) – non da uno stato di incipiente apatia, ma piuttosto da un morbido adagiamento in uno stato di malinconia riflessiva, che dimostra una... sì, veramente considerevole attività cerebrale. Molto confortante, ripeto. Ora, ecco, se con questo trucco violento che abbiamo concertato... |
91 | | DONNA MATILDE | | 89 | | DONNA MATILDE | | 89 | | DONNA MATILDE |
92 | | Ma com'è che ancora non ritorna, quest'automobile? In tre ore e mezzo... | | 90 | | (voltandosi verso la finestra, col tono di una malata che si lamenti). Ma com'è che ancora non ritorna quest'automobile? In tre ore e mezzo... | | 90 | | (voltandosi verso la finestra, col tono di una malata che si lamenti). Ma com'è che ancora non ritorna quest'automobile? In tre ore e mezzo... |
93 | | IL DOTTORE | | 91 | | DOTTORE | | 91 | | DOTTORE |
94 | | | | 92 | | (stordito). Come dice? | | 92 | | (stordito). Come dice? |
| | | | 93 | | DONNA MATILDE | | 93 | | DONNA MATILDE |
| | | | 94 | | Quest'automobile, dottore! Sono più di tre ore e mezzo! | | 94 | | Quest'automobile, dottore! Sono più di tre ore e mezzo! |
| | | | 95 | | DOTTORE | | 95 | | DOTTORE |
| | Eh, ne son già passate più di quattro, per questo! | | 96 | | (cavando e guardando l'orologio). Eh, più di quattro per questo! | | 96 | | (cavando e guardando l'orologio). Eh, più di quattro per questo! |
95 | | DONNA MATILDE | | 97 | | DONNA MATILDE | | 97 | | DONNA MATILDE |
96 | | Potrebbe già essere qui da più di mezz'ora, dunque !... – Ma, al solito... | | 98 | | Potrebbe essere già qui da mezz'ora, almeno ! ... Ma, al solito... | | 98 | | Potrebbe esser qua da mezz'ora, almeno . Ma, al solito... |
97 | | BELCREDI | | 99 | | BELCREDI | | 99 | | BELCREDI |
98 | | Forse non trovano l'abito... | | 100 | | Forse non trovano l'abito... | | 100 | | Forse non trovano l'abito. |
99 | | DONNA MATILDE | | 101 | | DONNA MATILDE | | 101 | | DONNA MATILDE |
100 | | Ma se ho indicato con la massima precisione dove è riposto! – Frida, piuttosto... Dov'è Frida? | | 102 | | Ma se ho indicato con precisione dov'è riposto! (È impazientissima) Frida, piuttosto... Dov'è Frida? | | 102 | | Ma se ho indicato con precisione dov'è riposto! (È impazientissima) Frida, piuttosto... Dov'è Frida? |
101 | | BELCREDI | | 103 | | BELCREDI | | 103 | | BELCREDI |
102 | | Sarà qua in giardino con Carlo. | | 104 | | (sporgendosi un po' dalla finestra). Sarà forse in giardino con Carlo. | | 104 | | (sporgendosi un po' dalla finestra). Sarà forse in giardino con Carlo. |
103 | | IL DOTTORE | | 105 | | DOTTORE | | 105 | | DOTTORE |
104 | | La persuaderà a vincere la paura... | | 106 | | La persuaderà a vincere la paura... | | 106 | | La persuaderà a vincere la paura... |
105 | | BELCREDI | | 107 | | BELCREDI | | 107 | | BELCREDI |
106 | | Ma non è paura, Dottore; non ci creda! È che si secca... | | 108 | | Ma non è paura, dottore; non ci creda! È che si secca... | | 108 | | Ma non è paura, dottore; non ci creda! È che si secca. |
107 | | DONNA MATILDE | | 109 | | DONNA MATILDE | | 109 | | DONNA MATILDE |
108 | | Fatemi il piacere di non pregarla nemmeno: io so com'è! | | 110 | | Fatemi il piacere di non pregarla affatto! Io so com'è! | | 110 | | Fatemi il piacere di non pregarla affatto! Io so com'è! |
109 | | IL DOTTORE | | 111 | | DOTTORE | | 111 | | DOTTORE |
110 | | Aspettiamo, aspettiamo. Tanto, si farà presto, e dev'esser di sera... Sarà questione d'un momento... Noi saremo qui tutti a sorvegliare... – Se riusciamo a scrollarlo, a spezzare d'un colpo con questo strappo violento i fili già rallentati che lo legano ancora alla sua finzione, ridandogli quello ch'egli stesso chiede (l'ha detto: “ Non si può aver sempre ventisei anni, Madonna!”) – la liberazione da questa condanna, che pare a lui stesso una condanna: ecco, insomma, se otteniamo che riacquisti d'un tratto la sensazione della distanza del tempo, sarà guarito. | | 112 | | Aspettiamo, con pazienza. Tanto, si farà presto e dev'esser di sera... Sarà questione di un momento! Se riusciamo a scrollarlo, dicevo, a spezzare d'un colpo con questo strappo violento i fili già rallentati che lo legano ancora alla sua finzione, ridandogli quello che egli stesso chiede (l'ha detto: «Non si può aver sempre ventisei anni, Madonna!») la liberazione da questa condanna, che pare a lui stesso una condanna: ecco, insomma, se otteniamo che riacquisti d'un tratto la sensazione della distanza del tempo... | | 112 | | Aspettiamo, con pazienza. Tanto, si farà tutto in un momento e dev'esser di sera. Se riusciamo a scrollarlo, dicevo, a spezzare d'un colpo con questo strappo violento i fili già rallentati che lo legano ancora alla sua finzione, ridandogli quello che egli stesso chiede (l'ha detto: «Non si può aver sempre ventisei anni, Madonna!») la liberazione da questa condanna che pare a lui stesso una condanna: ecco, insomma, se otteniamo che riacquisti d'un tratto la sensazione della distanza del tempo... |
111 | | BELCREDI | | 113 | | BELCREDI | | 113 | | BELCREDI |
112 | | ( sillabando, con ironica intenzione) Lo distaccheremo! | | 114 | | ( subito). Sarà guarito! (Poi sillabando con intenzione ironica ) Lo distaccheremo! | | 114 | | ( subito). Sarà guarito! (Poi sillabando con intenzione ironica ): Lo distaccheremo! |
113 | | IL DOTTORE | | 115 | | DOTTORE | | 115 | | DOTTORE |
114 | | Precisamente! Lo riavvieremo, come un orologio, che si sia arrestato a una cert'ora. Aspettando coi nostri orologi alla mano che si rifaccia quell'ora , gli daremo lo scrollo; e speriamo ch'esso si rimetta a segnar il suo tempo, dopo un così lungo arresto. | | 116 | | Potremo sperare , ecco, di riavviarlo, come un orologio che si sia arrestato a una cert'ora. Ecco, sì, quasi coi nostri orologi alla mano, aspettare che si rifaccia quell'ora – là, uno scrollo! – e speriamo che esso si rimetta a segnare il suo tempo, dopo un così lungo arresto. | | 116 | | Potremo sperare di riaverlo, come un orologio che si sia arrestato a una cert'ora. Ecco, sì, quasi coi nostri orologi alla mano, aspettare che si rifaccia quell'ora – là, uno scrollo! – e speriamo che esso si rimetta a segnare il suo tempo, dopo un così lungo arresto. |
115 | | BELCREDI | | 117 | | | | 117 | | |
116 | | Sarà commovente! – Ma non teme lei, dottore, che questa sensazione d'una ventina d'anni che lei gli butta addosso in blocco – pum! – come un macigno – pum! – sulle spalle, non debba schiacciarlo? – Lei e io e anche la Marchesa ce li siamo vissuti – non dico goduti tutti – pian piano. Gioje, dolori, attese, ansie, noje. – Contenti o scontenti – Ma lui? perdio! gli parrà che gliel'abbiano rubati e che lei d'improvviso glieli restituisca, così, vuoti di vita! – Ah, grazie tante! Io, per esempio, caro dottore, non le resterei grato d'un simile regalo! – Ma lasciatemi pazzo, e Imperatore, e coi miei ventisei anni! Che gusto di levarlo da questa finzione! | | | | | | | | |
117 | | IL DOTTORE | | | | | | | | |
118 | | Eh, scusi! Ma lei non è logico! | | | | | | | | |
119 | | BELCREDI | | | | | | | | |
120 | | Perché? | | | | | | | | |
121 | | IL DOTTORE | | | | | | | | |
122 | | Dice prima “vuoti di vita” – e vorrebbe lasciarlo pazzo? | | | | | | | | |
123 | | BELCREDI | | | | | | | | |
124 | | Ma no! Dio appunto che ora è qua nel pieno della sua finzione! Se lei ora lo “stacca” per richiamarlo alla nostra vita, gli apparrà subito che non li ha vissuti, questi vent'anni; si ritroverà nel vuoto e vecchio, e le pare che egli debba ringraziarlo? | | | | | | | | |
125 | | IL DOTTORE | | | | | | | | |
126 | | Ma io faccio il dottore, caro barone! Sono qua, per invito del marchese: tento un rimedio. | | | | | | | | |
127 | | BELCREDI | | | | | | | | |
128 | | Giustissimo! Perché l'effetto del rimedio, per lei – | | | | | | | | |
129 | | IL DOTTORE | | | | | | | | |
130 | | È la guarigione del male! | | | | | | | | |
131 | | BELCREDI | | | | | | | | |
132 | | Già! Ma se questo male poi, per lui, fosse invece un bene? | | | | | | | | |
133 | | IL DOTTORE | | | | | | | | |
134 | | Non mi riguarda! Eh scusi! Metta ch'io consideri la vita, per se stessa, un male; dovrei da medico, allora, secondo lei, lasciar morire tutti? Entra a questo punto dalla comune il marchese CARLO DI NOLLI | | | | Entra a questo punto dalla comune il marchese Carlo di Nolli. | | | | Entra a questo punto dalla comune il marchese Carlo di Nolli. |
135 | | DONNA MATILDE | | 118 | | DONNA MATILDE | | 118 | | DONNA MATILDE |
136 | | Ah, Carlo... E Frida? dove se n'è andata? | | 119 | | Ah, Carlo... E Frida? Dove se n'è andata? | | 119 | | Ah, Carlo... E Frida? Dove se n'è andata? |
137 | | DI NOLLI | | 120 | | DI NOLLI | | 120 | | DI NOLLI |
138 | | Eccola. Viene a momenti. | | 121 | | Eccola, viene a momenti. | | 121 | | Eccola, viene a momenti. |
139 | | IL DOTTORE | | 122 | | DOTTORE | | 122 | | DOTTORE |
140 | | L'automobile è arrivata? | | 123 | | L'automobile è arrivata? | | 123 | | L'automobile è arrivata? |
141 | | DI NOLLI | | 124 | | DI NOLLI | | 124 | | DI NOLLI |
142 | | Sì. | | 125 | | Sì. | | 125 | | Sì. |
143 | | DONNA MATILDE | | 126 | | DONNA MATILDE | | 126 | | DONNA MATILDE |
144 | | Ah sì? E ha portato l'abito? | | 127 | | Ah sì? E ha portato l'abito? | | 127 | | Ah sì? E ha portato l'abito? |
145 | | DI NOLLI | | 128 | | DI NOLLI | | 128 | | DI NOLLI |
146 | | È già qui da mezz'ora! | | 129 | | È già qui da un pezzo. | | 129 | | È già qui da un pezzo. |
147 | | IL | | | | | | | | |
148 | | DOTTORE | | 130 | | DOTTORE | | 130 | | DOTTORE |
149 | | | | 131 | | Oh, benissimo, allora! | | 131 | | Oh, benissimo, allora! |
| | | | 132 | | DONNA MATILDE | | 132 | | DONNA MATILDE |
| | E che s'aspetta dunque? | | 133 | | (fremente). E dov'è? Dov'è? | | 133 | | (fremente). E dov'è? Dov'è? |
150 | | DI NOLLI | | 134 | | DI NOLLI | | 134 | | DI NOLLI |
151 | | (stringendosi nelle spalle e sorridendo triste, come chi si presti malvolentieri a uno scherzo fuor di luogo) – Mah... Ora vedrete... (E indicando verso la comune) – Ecco qua... | | 135 | | (stringendosi nelle spalle e sorridendo triste, come uno che si presti mal volentieri a uno scherzo fuor di luogo). Mah... Ora vedrete... (E indicando verso la comune) Ecco qua... | | 135 | | (stringendosi nelle spalle e sorridendo triste, come uno che si presti mal volentieri a uno scherzo fuor di luogo). Mah... Ora vedrete... (E indicando verso la comune): Ecco qua... |
152 | | Si presenta sulla soglia della comune BERTOLDO , che annunzia con solennità. | | 136 | | Si presenta sulla soglia della comune BERTOLDO che annuncia con solennità: | | 136 | | Si presenta sulla soglia della comune Bertoldo che annuncia con solennità): |
153 | | BERTOLDO | | 137 | | BERTOLDO | | 137 | | BERTOLDO |
154 | | Sua Altezza la Marchese Matilde di Canossa. | | 138 | | Sua Altezza la Marchesa Matilde di Canossa! | | 138 | | Sua Altezza la Marchesa Matilde di Canossa! |
155 | | E subito entra FRIDA , bellissima e magnifica , parata con l'antico abito della madre da Marchesa Matilde di Toscana, in modo da figurare, viva, l'immagine effigiata nel ritratto della sala del trono. | | 139 | | E subito entra FRIDA , bellissima e magnifica ; parata con l'antico abito della madre da «Marchesa Matilde di Toscana», in modo da figurare, viva, l'immagine effigiata nel ritratto della sala del trono. | | 139 | | E subito entra Frida magnifica e bellissima ; parata con l'antico abito della madre da «Marchesa Matilde di Toscana» in modo da figurare, viva, l'immagine effigiata nel ritratto della sala del trono. |
156 | | FRIDA | | 140 | | FRIDA | | 140 | | FRIDA |
157 | | (passando accanto a Bertoldo che s'inchina, gli dice con sussiego sprezzante:) – Di Toscana, di Toscana, prego. Canossa è un mio castello. | | 141 | | (passando accanto a Bertoldo che s'inchina, gli dice con sussiego sprezzante). Di Toscana, di Toscana, prego. Canossa è un mio castello. | | 141 | | (passando accanto a Bertoldo che s'inchina, gli dice con sussiego sprezzante). Di Toscana, di Toscana, prego. Canossa è un mio castello. |
158 | | BELCREDI | | 142 | | BELCREDI | | 142 | | BELCREDI |
159 | | Ma guarda! ma guarda! Magnifica! | | 143 | | (ammirandola). Ma guarda! Ma guarda! Pare un'altra! | | 143 | | (ammirandola). Ma guarda! Ma guarda! Pare un'altra! |
160 | | DONNA MATILDE | | 144 | | DONNA MATILDE | | 144 | | DONNA MATILDE |
161 | | Dio mio, vedete? – Ferma, Frida! – Vedete? È proprio il mio ritratto, vivo! | | 145 | | Pare me! – Dio mio, vedete? – Ferma, Frida! – Vedete? È proprio il mio ritratto, vivo! | | 145 | | Pare me! – Dio mio, vedete? – Ferma, Frida! – Vedete? È proprio il mio ritratto, vivo! |
162 | | IL DOTTORE | | 146 | | DOTTORE | | 146 | | DOTTORE |
163 | | Perfetto! perfetto! – Il ritratto! | | 147 | | Sì, sì... Perfetto! Perfetto! Il ritratto! | | 147 | | Sì, sì... Perfetto! Perfetto! Il ritratto! |
164 | | BELCREDI | | 148 | | BELCREDI | | 148 | | BELCREDI |
165 | | Eh sì, c'è poco da dire... È quello! | | 149 | | Eh sì, c'è poco da dire... È quello! Guarda, guarda! Che tipo! | | 149 | | Eh sì, c'è poco da dire... È quello! Guarda, guarda! Che tipo! |
166 | | FRIDA | | 150 | | FRIDA | | 150 | | FRIDA |
167 | | Ma non mi fate ridere, che scoppio! Dico, ma che vitino avevi, mamma? Mi son dovuta succhiare per entrarci! | | 151 | | Non mi fate ridere, che scoppio! Dico, ma che vitino avevi, mamma? Mi son dovuta succhiare tutta, per entrarci! | | 151 | | Non mi fate ridere, che scoppio! Dico, ma che vitino avevi, mamma? Mi son dovuta succhiare tutta, per entrarci! |
168 | | DONNA MATILDE | | 152 | | DONNA MATILDE | | 152 | | DONNA MATILDE |
169 | | Aspetta... Ferma. Queste pieghe... Ti va così stretto veramente? | | 153 | | (convulsa, e rassettandola). Aspetta... Ferma... Queste pieghe... Ti va così stretto veramente? | | 153 | | (convulsa, rassettandola). Aspetta... Ferma... Queste pieghe... Ti va così stretto veramente? |
170 | | FRIDA | | 154 | | FRIDA | | 154 | | FRIDA |
171 | | Soffoco! – Bisognerà far presto, per carità... | | 155 | | Soffoco! Bisognerà far presto, per carità... | | 155 | | Soffoco! Bisognerà far presto, per carità... |
172 | | IL DOTTORE | | 156 | | DOTTORE | | 156 | | DOTTORE |
173 | | Eh, ma dobbiamo prima aspettare che si faccia sera... | | 157 | | Eh, ma dobbiamo prima aspettare che si faccia sera... | | 157 | | Eh, ma dobbiamo prima aspettate che si faccia sera... |
174 | | FRIDA | | 158 | | FRIDA | | 158 | | FRIDA |
175 | | No no, non ci resisto, non ci resisto fino a sera... | | 159 | | No no, non ci resisto, non ci resisto fino a sera! | | 159 | | No no, non ci resisto, non ci resisto fino a sera! |
176 | | DONNA MATILDE | | 160 | | DONNA MATILDE | | 160 | | DONNA MATILDE |
177 | | Ma perché te lo sei indossato così subito? | | 161 | | Ma perché te lo sei indossato così subito? | | 161 | | Ma perché te lo sei indossato così subito? |
178 | | FRIDA | | 162 | | FRIDA | | 162 | | FRIDA |
179 | | Appena l'ho visto! La tentazione ... | | 163 | | Appena l'ho visto! La tentazione! Irresistibile... | | 163 | | Appena l'ho visto! La tentazione! Irresistibile... |
180 | | DONNA MATILDE | | 164 | | DONNA MATILDE | | 164 | | DONNA MATILDE |
181 | | Potevi almeno chiamarmi... Farti ajutare... È ancora spiegazzato!... | | 165 | | Potevi almeno chiamarmi! Farti ajutare... È ancora tutto spiegazzato, Dio mio... | | 165 | | Potevi almeno chiamarmi! Farti ajutare... È ancora tutto spiegazzato, Dio mio... |
182 | | FRIDA | | 166 | | FRIDA | | 166 | | FRIDA |
183 | | Ho visto, mamma... Ma, pieghe vecchie... Sarà impossibile farle andar via... IL | | 167 | | Ho visto, mamma. Ma, pieghe vecchie... Sarà impossibile farle andar via... | | 167 | | Ho visto, mamma. Ma, pieghe vecchie... Sarà difficile farle andar via. |
184 | | DOTTORE | | 168 | | DOTTORE | | 168 | | DOTTORE |
185 | | Non importa, Marchesa! L'illusione è perfetta. Con permesso. Si collochi così... qua... a una certa distanza... più avanti... | | 169 | | Non importa, Marchesa! L'illusione è perfetta. (Poi, accostandosi e invitandola a venire un po' avanti alla figlia, senza tuttavia coprirla ) Con permesso. Si collochi così – qua – a una certa distanza – un po'più avanti... | | 169 | | Non importa, Marchesa! L'illusione è perfetta. (Poi, accostandosi e invitandola a venire un po' avanti alla figlia, senza tuttavia coprirla ): Con permesso. Si collochi così – qua – a una certa distanza – un po'più avanti... |
186 | | BELCREDI | | 170 | | BELCREDI | | 170 | | BELCREDI |
187 | | Per la sensazione della distanza del tempo... | | 171 | | Per la sensazione della distanza del tempo... | | 171 | | Per la sensazione della distanza del tempo! |
188 | | DONNA MATILDE | | 172 | | DONNA MATILDE | | 172 | | DONNA MATILDE |
189 | | Vent'anni dopo! – Un disastro, eh? | | 173 | | (voltandosi a lui, appena). Vent'anni dopo! Un disastro, eh? | | 173 | | (voltandosi a lui, appena). Vent'anni dopo! Un disastro, eh? |
190 | | BELCREDI | | 174 | | BELCREDI | | 174 | | BELCREDI |
191 | | Non esageriamo! | | 175 | | Non esageriamo! | | 175 | | Non esageriamo! |
192 | | IL DOTTORE | | 176 | | DOTTORE | | 176 | | DOTTORE |
193 | | No no! Dico anche... dico, dico per l'abito... dico per vedere... | | 177 | | (imbarazzatissimo per rimediare). No, no! Dicevo anche... dico, dico per l'abito... dico per vedere... | | 177 | | (imbarazzatissimo per rimediare). No, no! Dicevo anche... dico, dico per l'abito... dico per vedere... |
194 | | BELCREDI | | 178 | | BELCREDI | | 178 | | BELCREDI |
195 | | (ridendo) Ma per l'abito, dottore, altro che vent'anni! Sono ottocento! Un abisso! Glielo vuol far saltar davvero con un urtone? Da lì a qua? Ma lo raccatterà a pezzi col corbello! – Signori miei, pensateci: dico sul serio: per noi sono vent'anni, due abiti e una mascherata. Ma se per lui, come lei dice, dottore, s'è fissato anche il tempo, in lui e attorno a lui: se egli vive là (indica Frida), con lei, ottocent'anni addietro: dico, sarà tale la vertigine del salto, che, piombato in mezzo a noi... (il dottore fa segno di no col dito) – dice di no? | | 179 | | (ridendo). Ma per l'abito, dottore, altro che vent'anni! Sono ottocento! Un abisso! Glielo vuol far saltare davvero con un urtone? (Indicando prima Frida e poi la Marchesa ) Da lì a qua? Ma lo raccatterà a pezzi col corbello! Signori miei, pensateci; dico sul serio: per noi sono vent'anni, due abiti e una mascherata. Ma se per lui, come lei dice, dottore, s'è fissato anche il tempo, in lui e attorno a lui: se egli vive là (indica Frida) con lei, ottocent'anni addietro: dico sarà tale la vertigine del salto che, piombato in mezzo a noi... (il Dottore fa segno di no col dito) dice di no? | | 179 | | (ridendo). Ma per l'abito, dottore, altro che vent'anni! Sono ottocento! Un abisso! Glielo vuol far saltare davvero con un urtone? (Indicando prima Frida e poi la Marchesa ): Da lì a qua? Ma lo raccatterà a pezzi col corbello! Signori miei, pensateci; dico sul serio: per noi sono vent'anni, due abiti e una mascherata. Ma se per lui, come lei dice, dottore, s'è fissato il tempo; se egli vive là (indica Frida) con lei, ottocent'anni addietro: dico sarà tale la vertigine del salto che, piombato in mezzo a noi... (il Dottore fa segno di no col dito) dice di no? |
196 | | IL DOTTORE | | 180 | | DOTTORE | | 180 | | DOTTORE |
197 | | No. Perché la vita, caro barone, – qua – questa nostra – che diventerà subito reale anche per lui – lo tratterà, strappandogli a un tratto l'illusione e scoprendogli che sono appena venti gli ottocent'anni: sarà come certi trucchi, quello del salto nel vuoto, per esempio, del rito massonico, che par chi sa che cosa, e poi alla fine s'è sceso uno scalino. | | 181 | | No. perché la vita, caro barone, riprende! Qua – questa nostra – diventerà subito reale anche per lui; e lo tratterrà subito, strappandogli a un tratto l'illusione e scoprendogli che sono appena venti gli ottocent'anni che lei dice! Sarà, guardi, come certi trucchi, quello del salto nel vuoto, per esempio, del rito massonico, che pare chi sa che cosa, e poi alla fine s'è sceso uno scalino. | | 181 | | No. Perché la vita, caro barone, riprende! Qua – questa nostra – diventerà subito reale anche per lui; e lo tratterrà subito, strappandogli a un tratto l'illusione e scoprendogli che sono appena venti gli ottocent'anni che lei dice! Sarà, guardi, come certi trucchi, quello del salto nel vuoto, per esempio, del rito massonico, che pare chi sa che cosa, e poi alla fine s'è sceso uno scalino. |
198 | | BELCREDI | | 182 | | BELCREDI | | 182 | | BELCREDI |
199 | | Oh che scoperta! – Ma sì!... – Guardo Frida e guardo voi, Marchesa... (Si volge al Dottore) Ma siamo più avanti noi, dottore! Si credono avanti i giovani, ma siamo più avanti noi, di quanto il tempo è più nostro che loro. | | 183 | | Oh che scoperta! – Ma sì! – Guardate Frida e la Marchesa, dottore! – Chi è più avanti? – Noi vecchi, dottore! Si credono più avanti i giovani; non è vero: siamo più avanti noi, di quanto il tempo è più nostro che loro. | | 183 | | Oh che scoperta! – Ma sì! – Guardate Frida e la Marchesa, dottore! – Chi è più avanti? – Noi vecchi, dottore! Si credono più avanti i giovani; non è vero: siamo più avanti noi, di quanto il tempo è più nostro che loro. |
200 | | IL DOTTORE | | 184 | | DOTTORE | | 184 | | DOTTORE |
201 | | Eh, se il passato non ci allontanasse! | | 185 | | Eh, se il passato non ci allontanasse! | | 185 | | Eh, se il passato non ci allontanasse! |
202 | | BELCREDI | | 186 | | BELCREDI | | 186 | | BELCREDI |
203 | | Ma! no! Da chi? No no! Se loro debbono fare ancora quel che abbiamo già fatto noi, dottore: invecchiare rifacendo su per giù le stesse cose nostre ... L'illusione è questa: che si esca per una porta davanti, dalla vita! Non è vero, se appena si nasce si comincia a morire! Chi prima ha cominciato è più avanti di tutti. E il più giovane è Adamo! Guardate là: d'ottocent'anni più giovane di tutti noi, la Marchesa Matilde di Toscana. | | 187 | | Ma no! Da che? Se loro (indica Frida e Di Nolli) debbono fare ancora quel che abbiamo già fatto noi, dottore: invecchiare, rifacendo su per giù le stesse nostre sciocchezze... L'illusione è questa, che si esca per una porta davanti, dalla vita! Non è vero! Se appena si nasce si comincia a morire, chi per prima ha cominciato è più avanti di tutti. E il più giovine è il padre Adamo! Guardate là (mostra Frida ): d'ottocent'anni più giovane di tutti noi, la Marchesa Matilde di Toscana. (E le si inchina profondamente). | | 187 | | Ma no! Da che? Se loro (indica Frida e Di Nolli) debbono fare ancora quel che abbiamo già fatto noi, dottore: invecchiare, rifacendo su per giù le stesse nostre sciocchezze... L'illusione è questa, che si esca per una porta davanti, dalla vita! Non è vero! Se appena si nasce si comincia a morire, chi per prima ha cominciato è più avanti di tutti. E il più giovine è il padre Adamo! Guardate là (mostra Frida ) d'ottocent'anni più giovane di tutti noi, la Marchesa Matilde di Toscana. (E le si inchina profondamente). |
204 | | DI NOLLI | | 188 | | DI NOLLI | | 188 | | DI NOLLI |
205 | | Ti prego, ti prego, Tito: non scherziamo... | | 189 | | Ti prego, ti prego, Tito: non scherziamo. | | 189 | | Ti prego, ti prego, Tito: non scherziamo. |
206 | | BELCREDI | | 190 | | BELCREDI | | 190 | | BELCREDI |
207 | | Ah, se ti pare che io scherzi... | | 191 | | Ah, se ti pare che io scherzi... | | 191 | | Ah, se ti pare che io scherzi... |
208 | | DI NOLLI | | 192 | | DI NOLLI | | 192 | | DI NOLLI |
209 | | Ma sì, Dio mio... – da che sei venuto... | | 193 | | Ma sì, Dio mio... da che sei venuto... | | 193 | | Ma sì, Dio mio... da che sei venuto... |
210 | | BELCREDI | | 194 | | BELCREDI | | 194 | | BELCREDI |
211 | | Come! Mi son perfino vestito da benedettino... | | 195 | | Come! Mi sono perfino vestito da benedettino... | | 195 | | Come! Mi sono perfino vestito da benedettino... |
212 | | DI NOLLI | | 196 | | DI NOLLI | | 196 | | DI NOLLI |
213 | | Già! Per fare una cosa seria... | | 197 | | Già! Per fare una cosa seria... | | 197 | | Già! Per fare una cosa seria... |
214 | | BELCREDI | | 198 | | BELCREDI | | 198 | | BELCREDI |
215 | | Eh, dico... se è stato serio per gli altri... – Ecco, per Frida, ora, per esempio... (Poi, voltandosi al dottore) Le giuro, dottore, che non capisco bene, ancora che cosa lei voglia fare... | | 199 | | Eh, dico... se è stato serio per gli altri... ecco, per Frida, ora, per esempio... (Poi, voltandosi al dottore) Le giuro, dottore, che non capisco ancora che cosa lei voglia fare. | | 199 | | Eh, dico... se è stato serio per gli altri... ecco, per Frida, ora, per esempio... (Poi, voltandosi al Dottore): Le giuro, dottore, che non capisco ancora che cosa lei voglia fare. |
216 | | IL | | | | | | | | |
217 | | DOTTORE | | 200 | | DOTTORE | | 200 | | DOTTORE |
218 | | (seccato) Ma lo vedrà! mi lasci fare... Sfido! Se lei vede la Marchesa ancora vestita così... | | 201 | | (seccato). Ma lo vedrà! Mi lasci fare... Sfido! Se lei vede la Marchesa ancora vestita così... | | 201 | | (seccato). Ma lo vedrà! Mi lasci fare... Sfido! Se lei vede la Marchesa ancora vestita così... |
219 | | BELCREDI | | 202 | | BELCREDI | | 202 | | BELCREDI |
220 | | Ah, perché deve anche lei...? | | 203 | | Ah, perché deve anche lei...? | | 203 | | Ah, perché deve anche lei...? |
221 | | IL DOTTORE | | 204 | | DOTTORE | | 204 | | DOTTORE |
222 | | Sicuro! Sicuro! Con un altro abito che egli tiene è di là, per quando a lui viene in mente di trovarsi davanti alla Marchesa Matilde di Canossa... | | 205 | | Sicuro! Sicuro! Con un altro abito che è di là, per quando a lui viene in mente di trovarsi davanti alla Marchesa Matilde di Canossa... | | 205 | | Sicuro! Sicuro! Con un altro abito che è di là, per quanto a lui viene in mente di trovarsi davanti alla Marchesa Matilde di Canossa. |
223 | | FRIDA | | 206 | | FRIDA | | 206 | | FRIDA |
224 | | (mentre conversa piano col di Nolli, avvertendo che il dottore sbaglia) Di Toscana! di Toscana... | | 207 | | (mentre conversa piano col Di Nolli, avvertendo che il dottore sbaglia). Di Toscana! Di Toscana! | | 207 | | (mentre conversa piano col Di Nolli, avvertendo che il Dottore sbaglia). Di Toscana! Di Toscana! |
225 | | IL | | | | | | | | |
226 | | DOTTORE | | 208 | | DOTTORE | | 208 | | DOTTORE |
227 | | Ma è lo stesso. | | 209 | | (c.s.). Ma è lo stesso! | | 209 | | (c.s.). Ma è lo stesso! |
228 | | BELCREDI | | 210 | | BELCREDI | | 210 | | BELCREDI |
229 | | Ah, ho capito! Se ne troverà davanti due... – | | 211 | | Ah, ho capito! Se ne troverà davanti due... ? | | 211 | | Ah, ho capito! Se ne troverà davanti due...? |
230 | | IL | | | | | | | | |
231 | | DOTTORE | | 212 | | DOTTORE | | 212 | | DOTTORE |
232 | | Due, precisamente. E allora... | | 213 | | Due, precisamente. E allora... | | 213 | | Due, precisamente. E allora... |
233 | | FRIDA | | 214 | | FRIDA | | 214 | | FRIDA |
234 | | Venga qua, dottore, senta... | | 215 | | (chiamandolo in disparte). Venga qua, dottore, senta! | | 215 | | (chiamandolo in disparte). Venga qua, dottore, senta! |
235 | | IL | | | | | | | | |
236 | | DOTTORE | | 216 | | DOTTORE | | 216 | | DOTTORE |
237 | | Eccomi! ( s'accosta ai due giovani, e finge di dar loro spiegazioni) | | 217 | | Eccomi! ( Si accosta ai due giovani e finge di dar loro spiegazioni). | | 217 | | Eccomi! ( Si accosta ai due giovani e finge di dar loro spiegazioni). |
238 | | BELCREDI | | 218 | | BELCREDI | | 218 | | BELCREDI |
239 | | (piano, a donna Matilde) Eh – per Dio!... Ma dunque... | | 219 | | (piano, a Donna Matilde). Eh, per Dio! Ma dunque... | | 219 | | (piano, a Donna Matilde). Eh, per Dio! Ma dunque... |
240 | | DONNA MATILDE | | 220 | | DONNA MATILDE | | 220 | | DONNA MATILDE |
241 | | (rivoltandosi) Che cosa? | | 221 | | (rivoltandosi con viso fermo). Che cosa? | | 221 | | (rivoltandosi con viso fermo). Che cosa? |
242 | | BELCREDI | | 222 | | BELCREDI | | 222 | | BELCREDI |
243 | | V'interessa tanto veramente? Tanto da prestarvi a questo? È enorme, per una donna! | | 223 | | V'interessa tanto veramente? Tanto da prestarvi a questo? È enorme per una donna! | | 223 | | V'interessa tanto veramente? Tanto da prestarvi a questo? È enorme per una donna! |
244 | | DONNA MATILDE | | 224 | | DONNA MATILDE | | 224 | | DONNA MATILDE |
245 | | Per una donna qualunque. | | 225 | | Per una donna qualunque! | | 225 | | Per una donna qualunque! |
246 | | BELCREDI | | 226 | | BELCREDI | | 226 | | BELCREDI |
247 | | Ah no, per tutte, cara, su questo punto! – È un'abnegazione... | | 227 | | Ah, no, per tutte, cara, su questo punto! È una abnegazione... | | 227 | | Ah no, per tutte, cara, su questo punto! È una abnegazione... |
248 | | DON. MATIL. | | 228 | | DONNA MATILDE | | 228 | | DONNA MATILDE |
249 | | Glielo devo. | | 229 | | Gliela devo! | | 229 | | Gliela devo! |
250 | | BEL. | | 230 | | BELCREDI | | 230 | | BELCREDI |
251 | | Ma non mentite! Voi sapete di non avvilirmi | | 231 | | Ma non mentite! Voi sapete di non avvilirvi | | 231 | | Ma non mentite! Voi sapete di non avvilirvi |
252 | | DON. | | | | . | | | | . |
253 | | MATIL | | 232 | | DONNA MATILDE | | 232 | | DONNA MATILDE |
254 | | E allora? Che abnegazione? | | 233 | | E allora? Che abnegazione? | | 233 | | E allora? Che abnegazione? |
255 | | BEL. | | 234 | | BELCREDI | | 234 | | BELCREDI |
256 | | Quanto basta per non avvilire voi, agli occhi degli altri, ma per offendere me. | | 235 | | Quanto basta per non avvilire voi agli occhi degli altri, ma per offendere me. | | 235 | | Quanto basta per non avvilire voi agli occhi degli altri, ma per offendere me. |
257 | | DON. MATIL | | 236 | | DONNA MATILDE | | 236 | | DONNA MATILDE |
258 | | Ma chi pensa a voi in questo momento! | | 237 | | Ma chi pensa a voi in questo momento! | | 237 | | Ma chi pensa a voi in questo momento! |
259 | | DI NOLLI | | 238 | | DI NOLLI | | 238 | | DI NOLLI |
260 | | (venendo avanti) Ecco, dunque, sì, sì. Faremo così... (Rivolgendosi a Bertoldo) Oh, voi... – andate a chiamare uno di quei tre là! | | 239 | | (venendo avanti). Ecco, ecco, dunque, sì, sì, faremo così... (Rivolgendosi a Bertoldo) Oh, voi: andate a chiamare uno di quei tre là! | | 239 | | (venendo avanti). Ecco, ecco, dunque, sì, sì, faremo così... (Rivolgendosi a Bertoldo): Oh, voi: andate a chiamare uno di quei tre là! |
261 | | BERTOLDO | | 240 | | BERTOLDO | | 240 | | BERTOLDO |
262 | | Subito! ( esce per la comune) | | 241 | | Subito! ( Esce per la comune). | | 241 | | Subito! ( Esce per la comune). |
263 | | DON. MATILDE | | 242 | | DONNA MATILDE | | 242 | | DONNA MATILDE |
264 | | Ma dobbiamo finger prima di licenziarci! | | 243 | | Ma dobbiamo fingere prima di licenziarci! | | 243 | | Ma dobbiamo fingere prima di licenziarci! |
265 | | DI NOLLI | | 244 | | DI NOLLI | | 244 | | DI NOLLI |
266 | | Precisamente! È per questo... – ( a Belcredi) Tu puoi farne a meno; resta qua! | | 245 | | Appunto! Lo faccio chiamare per predisporre il vostro licenziamento. ( A Belcredi) Tu puoi farne a meno: resta qua! | | 245 | | Appunto! Lo faccio chiamare per predisporre il vostro licenziamento. ( A Belcredi). Tu puoi farne a meno: resta qua! |
267 | | BELCREDI | | 246 | | BELCREDI | | 246 | | BELCREDI |
268 | | Ma sì, ne faccio a meno! ne faccio a meno! | | 247 | | (tentennando il capo ironicamente). Ma sì, ne faccio a meno... ne faccio a meno... | | 247 | | (tentennando il capo ironicamente). Ma sì, ne faccio a meno... ne faccio a meno... |
269 | | DI NOLLI | | 248 | | DI NOLLI | | 248 | | DI NOLLI |
270 | | Anche per non metterlo di nuovo in diffidenza, capisci? | | 249 | | Anche per non metterlo di nuovo in diffidenza, capisci? | | 249 | | Anche per non metterlo di nuovo in diffidenza, capisci? |
271 | | BELCREDI | | 250 | | BELCREDI | | 250 | | BELCREDI |
272 | | Ma sì! Quantité négligeable! | | 251 | | Ma sì! Quantité négligeable! | | 251 | | Ma sì! Quantité négligeable! |
273 | | IL DOTTORE | | 252 | | DOTTORE | | 252 | | DOTTORE |
274 | | Bisogna dargli assolutamente, assolutamente la certezza che ce ne siamo andati via. | | 253 | | Bisogna dargli assolutamente, assolutamente la certezza che ce ne siamo andati via. | | 253 | | Bisogna dargli assolutamente, assolutamente la certezza che ce ne siamo andati via. |
275 | | Entra dall'uscio a destra Landolfo seguito da Bertoldo | | 254 | | Entra dall'uscio a destra LANDOLFO seguito da BERTOLDO . | | 254 | | Entra dall'uscio a destra Landolfo seguito da Bertoldo . |
276 | | LANDOLFO | | 255 | | LANDOLFO | | 255 | | LANDOLFO |
277 | | Permesso? | | 256 | | Permesso? | | 256 | | Permesso? |
278 | | DI NOLLI | | 257 | | DI NOLLI | | 257 | | DI NOLLI |
279 | | Avanti, avanti. – Ecco, – vi chiamate Lolo, voi? | | 258 | | Avanti! avanti! Ecco... – Vi chiamate Lolo, voi? | | 258 | | Avanti, avanti! Ecco... – Vi chiamate Lolo, voi? |
280 | | LANDOLFO | | 259 | | LANDOLFO | | 259 | | LANDOLFO |
281 | | Lolo o Landolfo, come vuole! | | 260 | | Lolo o Landolfo, come vuole! | | 260 | | Lolo o Landolfo, come vuole! |
282 | | DI NOLLI | | 261 | | DI NOLLI | | 261 | | DI NOLLI |
283 | | Bene . Guardate. Adesso il dottore e la Marchesa si licenzieranno... | | 262 | | Bene, guardate. Adesso il Dottore e la Marchesa si licenzieranno... | | 262 | | Bene, guardate. Adesso il Dottore e la Marchesa si licenzieranno... |
284 | | LANDOLFO | | 263 | | LANDOLFO | | 263 | | LANDOLFO |
285 | | Benissimo. Basterà dire che hanno ottenuto dal Pontefice la grazia del ricevimento. È lì nelle sue stanze, che geme, pentito di tutto ciò che ha detto e disperato che la grazia non la otterrà. – Se vogliono favorire... – Avranno la pazienza d'indossare di nuovo gli abiti... | | 264 | | Benissimo. Basterà dire che hanno ottenuto dal Pontefice la grazia del ricevimento. È lì nelle sue stanze, che geme pentito di tutto ciò che ha detto, e disperato che la grazia non l'otterrà. Se vogliono favorire... Avranno la pazienza di indossare di nuovo gli abiti... | | 264 | | Benissimo. Basterà dire che hanno ottenuto dal Pontefice la grazia del ricevimento. È lì nelle sue stanze, che geme pentito di tutto ciò che ha detto, e disperato che la grazia non l'otterrà. Se vogliono favorire... Avranno la pazienza di indossare di nuovo gli abiti... |
286 | | IL DOTTORE | | 265 | | DOTTORE | | 265 | | DOTTORE |
287 | | Sì sì, andiamo, andiamo... | | 266 | | Sì, sì, andiamo, andiamo... | | 266 | | Sì, sì, andiamo, andiamo... |
288 | | LANDOLFO | | 267 | | LANDOLFO | | 267 | | LANDOLFO |
289 | | Aspettino. Mi permetto di suggerir loro una cosa: d'aggiungere questo: che anche la Marchesa Matilde di Toscana ha implorato con loro dal Pontefice la grazia ch'egli sia ricevuto. | | 268 | | Aspettino. Mi permetto di suggerir loro una cosa: d'aggiungere che anche la Marchesa Matilde di Toscana ha implorato con loro dal Pontefice la grazia, che sia ricevuto. | | 268 | | Aspettino. Mi permetto di suggerir loro una cosa: d'aggiungere che anche la Marchesa Matilde di Toscana ha implorato con loro dal Pontefice la grazia, che sia ricevuto. |
290 | | DON. MATILDE | | 269 | | DONNA MATILDE | | 269 | | DONNA MATILDE |
291 | | Ecco! Vedete se m'ha riconosciuto! | | 270 | | Ecco! Vedete se m'ha riconosciuta? | | 270 | | Ecco! Vedete se m'ha riconosciuta? |
292 | | LANDOLFO | | 271 | | LANDOLFO | | 271 | | LANDOLFO |
293 | | No. Mi perdoni. È che teme tanto l'avversione di quella Marchesa che ospitò il Papa nel suo castello. È strano: nella storia, che io sappia – ma lor signori sono certo in grado di saperlo meglio di me – non è detto, è vero, che Enrico IV amasse segretamente la Marchesa di Toscana? | | 272 | | No. Mi perdoni. È che teme tanto l'avversione di quella Marchesa che ospitò il Papa nel suo Castello. È strano: nella storia, che io sappia – ma lor signori sono certo in grado di saperlo meglio di me – non è detto, è vero, che Enrico IV amasse segretamente la Marchesa di Toscana? | | 272 | | No. Mi perdoni. È che teme tanto l'avversione di quella Marchesa che ospitò il Papa nel suo Castello. È strano: nella storia, che io sappia – ma lor signori sono certo in grado di saperlo meglio di me – non è detto, è vero, che Enrico IV amasse segretamente la Marchesa di Toscana? |
294 | | DON. MATILDE | | 273 | | DONNA MATILDE | | 273 | | DONNA MATILDE |
295 | | No: affatto. Non è detto! Anzi, tutt'altro! | | 274 | | (subito). No: affatto. Non è detto! Anzi tutt'altro! | | 274 | | (subito). No: affatto. Non è detto! Anzi tutt'altro! |
296 | | LANDOLFO | | 275 | | LANDOLFO | | 275 | | LANDOLFO |
297 | | Ecco, mi pareva! Ma egli dice d'averla amata – lo dice sempre – E ora teme che lo sdegno di lei per questo amore segreto debba agire a suo danno sull'animo del Pontefice. | | 276 | | Ecco, mi pareva! Ma egli dice d'averla amata – lo dice sempre... – E ora teme che lo sdegno di lei per questo amore segreto debba agire a suo danno sull'animo del Pontefice. | | 276 | | Ecco, mi pareva! Ma egli dice d'averla amata – lo dice sempre... – E ora teme che lo sdegno di lei per questo amore segreto debba agire a suo danno sull'animo del Pontefice. |
298 | | BELCREDI | | 277 | | BELCREDI | | 277 | | BELCREDI |
299 | | Bisogna fargli intendere subito che quest'avversione non c'è più! | | 278 | | Bisogna fargli intendere che questa avversione non c'è più! | | 278 | | Bisogna fargli intendere che questa avversione non c'è più! |
300 | | LANDOLFO | | 279 | | LANDOLFO | | 279 | | LANDOLFO |
301 | | Ecco. Benissimo! | | 280 | | Ecco! Benissimo! | | 280 | | Ecco! Benissimo! |
302 | | DONNA MATILDE | | 281 | | DONNA MATILDE | | 281 | | DONNA MATILDE |
303 | | (a Landolfo) Benissimo, già! (Poi, a Belcredi) Perché è precisamente detto nella storia, se voi non lo sapete, che il Papa si arrese proprio alle preghiere della Marchesa Matilde e dell'Abate di Cluny. – E io vi so dire, caro Belcredi, che allora, quando si fece la cavalcata, intendevo appunto avvalermi di questo, per dimostrargli che il mio animo non gli era più tanto nemico, quanto egli s'immaginava. | | 282 | | (a Landolfo). Benissimo, già! (Poi, a Belcredi) perché è precisamente detto nella storia, se voi non lo sapete, che il Papa si arrese proprio alle preghiere della Marchesa Matilde e dell'Abate di Cluny. E io vi so dire, caro Belcredi, che allora – quando si fece la cavalcata – intendevo appunto avvalermi di questo per dimostrargli che il mio animo non gli era più tanto nemico, quanto egli si immaginava. | | 282 | | (a Landolfo). Benissimo, già! (Poi, a Belcredi). Perché è precisamente detto nella storia, se voi non lo sapete, che il Papa si arrese proprio alle preghiere della Marchesa Matilde e dell'Abate di Cluny. E io vi so dire, caro Belcredi, che allora – quando si fece la cavalcata – intendevo appunto avvalermi di questo per dimostrargli che il mio animo non gli era più tanto nemico, quanto egli si immaginava. |
304 | | BELCREDI | | 283 | | BELCREDI | | 283 | | BELCREDI |
305 | | Ma allora, a meraviglia, cara Marchesa! Seguite, seguite la storia... | | 284 | | Ma allora, a meraviglia, cara Marchesa! Seguite, seguite la storia... | | 284 | | Ma allora, a meraviglia, cara Marchesa! Seguite, seguite la storia... |
306 | | LANDOLFO | | 285 | | LANDOLFO | | 285 | | LANDOLFO |
307 | | Ecco. Senz'altro, allora la signora potrebbe risparmiarsi un doppio travestimento e presentarsi con Monsignore sotto le vesti di Marchesa di Toscana. | | 286 | | Ecco. Senz'altro, allora, la signora potrebbe risparmiarsi un doppio travestimento e presentarsi con Monsignore (indica il Dottore) sotto le vesti di Marchesa di Toscana. | | 286 | | Ecco. Senz'altro, allora, la signora potrebbe risparmiarsi un doppio travestimento e presentarsi con Monsignore (indica il Dottore) sotto le vesti di Marchesa di Toscana. |
308 | | IL DOTTORE | | 287 | | DOTTORE | | 287 | | DOTTORE |
309 | | (subito, con forza) No no. Questo no! Per carità! Rovinerebbe tutto... L'impressione del confronto d'essere immediata. No no. Marchesa, andiamo, andiamo: lei si presenterà di nuovo come la Duchessa Adelaide, madre dell'Imperatrice. E ci licenzieremo. Questo è soprattutto necessario: che egli sappia che ce ne siamo andati. Su, su: non perdiamo altro tempo, ché ci resta ancora tanto da preparare... | | 288 | | (subito, con forza). No no! Questo no, per carità! Rovinerebbe tutto! L'impressione del confronto dev'esser subitanea, di colpo. No, no. Marchesa, andiamo, andiamo: lei si presenterà di nuovo come la Duchessa Adelaide, madre dell'Imperatrice. E ci licenzieremo. Questo è soprattutto necessario: che egli sappia che ce ne siamo andati. Su, su: non perdiamo altro tempo, ché ci resta ancora tanto da preparare. | | 288 | | (subito, con forza). No no! Questo no, per carità! Rovinerebbe tutto! L'impressione del confronto dev'esser subitanea, di colpo. No, no. Marchesa, andiamo, andiamo: lei si presenterà di nuovo come la duchessa Adelaide, madre dell'Imperatrice. E ci licenzieremo. Questo è soprattutto necessario: che egli sappia che ce ne siamo andati. Su, su: non perdiamo altro tempo, ché ci resta ancora tanto da preparare. |
310 | | Via il Dottore, Donna Matilde e Landolfo per l'uscio a destra | | 289 | | Via il Dottore, Donna Matilde e Landolfo per l'uscio a destra. | | 289 | | Via il Dottore, Donna Matilde e Landolfo per l'uscio di destra. |
311 | | FRIDA | | 290 | | FRIDA | | 290 | | FRIDA |
312 | | Ma io comincio ad avere di nuovo una gran paura... | | 291 | | Ma io comincio ad aver di nuovo una gran paura... | | 291 | | Ma io comincio ad aver di nuovo una gran paura... |
313 | | DI NOLLI | | 292 | | DI NOLLI | | 292 | | DI NOLLI |
314 | | Daccapo, Frida? | | 293 | | Daccapo, Frida? | | 293 | | Daccapo, Frida? |
315 | | FRIDA | | 294 | | FRIDA | | 294 | | FRIDA |
316 | | Era meglio, se lo vedevo prima... | | 295 | | Era meglio, se lo vedevo prima... | | 295 | | Era meglio, se lo vedevo prima... |
317 | | DI NOLLI | | 296 | | DI NOLLI | | 296 | | DI NOLLI |
318 | | Ma credi che non c'è proprio di che | | 297 | | Ma credi che non ce n'è proprio di che! | | 297 | | Ma credi che non ce n'è proprio di che! |
319 | | FRIDA | | 298 | | FRIDA | | 298 | | FRIDA |
320 | | Non è furioso? | | 299 | | Non è furioso? | | 299 | | Non è furioso? |
321 | | DI NOLLI | | 300 | | DI NOLLI | | 300 | | DI NOLLI |
322 | | Ma no! È tranquillo... | | 301 | | Ma no! È tranquillo. | | 301 | | Ma no! È tranquillo. |
323 | | BELCREDI | | 302 | | BELCREDI | | 302 | | BELCREDI |
324 | | Malinconico! Non hai sentito che ti ama? | | 303 | | (con ironica affettazione sentimentale). Malinconico! Non hai sentito che ti ama? | | 303 | | (con ironica affettazione sentimentale). Malinconico! Non hai sentito che ti ama? |
325 | | FRIDA | | 304 | | FRIDA | | 304 | | FRIDA |
326 | | Grazie tante! Giusto per questo! | | 305 | | Grazie tante! Giusto per questo! | | 305 | | Grazie tante! Giusto per questo! |
327 | | BELCREDI | | 306 | | BELCREDI | | 306 | | BELCREDI |
328 | | Non ti vorrà far male... | | 307 | | Non ti vorrà far male... | | 307 | | Non ti vorrà far male... |
329 | | DI NOLLI | | 308 | | DI NOLLI | | 308 | | DI NOLLI |
330 | | Ma sarà poi l'affar d'un momento... | | 309 | | Ma sarà poi l'affare d'un momento... | | 309 | | Ma sarà poi l'affare d'un momento... |
331 | | FRIDA | | 310 | | FRIDA | | 310 | | FRIDA |
332 | | Già – ma al bujo! Con lui... | | 311 | | Già, ma là al bujo! con lui... | | 311 | | Già, ma là al bujo! con lui... |
333 | | DI NOLLI | | 312 | | DI NOLLI | | 312 | | DI NOLLI |
334 | | Per un solo momento, e io ti sarò accanto e gli altri saranno tutti dietro le porte, in agguato, pronti ad accorrere – Appena si vedrà davanti tua madre, capisci? – per te, la tua parte, sarà finita... | | 313 | | Per un solo momento, e io ti sarò accanto, e gli altri saranno tutti dietro le porte, in agguato, pronti ad accorrere. Appena si vedrà davanti tua madre, capisci? per te, la tua parte sarà finita... | | 313 | | Per un solo momento, e io ti sarò accanto e gli altri saranno tutti dietro le porte, in agguato, pronti ad accorrere. Appena si vedrà davanti tua madre, capisci? per te, la tua parte sarà finita... |
335 | | BELCREDI | | 314 | | BELCREDI | | 314 | | BELCREDI |
336 | | Il mio timore piuttosto è un altro: che si farà un buco nell'acqua. | | 315 | | Il mio timore, piuttosto, è un altro: che si farà un buco nell'acqua. | | 315 | | Il mio timore, piuttosto, è un altro: che si farà un buco nell'acqua. |
337 | | DI NOLLI | | 316 | | DI NOLLI | | 316 | | DI NOLLI |
338 | | Non cominciare! A me il rimedio pare efficacissimo! | | 317 | | Non cominciare! A me il rimedio pare efficacissimo! | | 317 | | Non cominciare! A me il rimedio pare efficacissimo! |
339 | | FRIDA | | 318 | | FRIDA | | 318 | | FRIDA |
340 | | Lo credo anch'io! Già lo avverto in me... Sono tutta un fremito! | | 319 | | Anche a me, anche a me! Già lo avverto in me... Sono tutta un fremito! | | 319 | | Anche a me, anche a me! Già lo avverto in me... Sono tutta un fremito! |
341 | | BELCREDI | | 320 | | BELCREDI | | 320 | | BELCREDI |
342 | | Ma i pazzi, cari miei, – (non lo sanno, purtroppo!) – ma hanno questa felicità di cui non teniamo conto – | | 321 | | Ma i pazzi, cari miei – (non lo sanno, purtroppo!) – ma hanno questa felicità di cui non teniamo conto... | | 321 | | Ma i pazzi, cari miei – (non lo sanno, purtroppo!) – ma hanno questa felicità di cui non teniamo conto... |
343 | | DI NOLLI | | 322 | | DI NOLLI | | 322 | | DI NOLLI |
344 | | Ma che felicità adesso! Fa' il piacere! | | 323 | | (interrompendo, seccato). Ma che felicità, adesso! Fa' il piacere! | | 323 | | (interrompendo, seccato). Ma che felicità, adesso! Fa' il piacere! |
345 | | BELCREDI | | 324 | | BELCREDI | | 324 | | BELCREDI |
346 | | di poter mandare a gambe all'aria, con uno scarto imprevisto della loro meravigliosa volubilità, ogni costruzione della logica più poderosa. | | 325 | | ( con forza). Non ragionano! | | 325 | | ( con forza). Non ragionano! |
347 | | DI NOLLI | | 326 | | DI NOLLI | | 326 | | DI NOLLI |
348 | | Logica? Ma che logica? che c'entra qui la logica, scusa? | | 327 | | Ma che c'entra qua il ragionamento, scusa? | | 327 | | Ma che c'entra qua il ragionamento, scusa? |
349 | | BELCREDI | | 328 | | BELCREDI | | 328 | | BELCREDI |
350 | | Come! Non ti pare tutto un ragionamento che – secondo noi – egli dovrebbe fare, vedendo lei (indica Frida) e vedendo sua madre? – Ma lo abbiamo architettato noi tutto questo ragionamento! | | 329 | | Come! Non ti pare tutto un ragionamento che – secondo noi – egli dovrebbe fare, vedendo lei, (indica Frida) e vedendo sua madre? Ma lo abbiamo architettato noi tutto quanto! | | 329 | | Come! Non ti pare tutto un ragionamento che – secondo noi – egli dovrebbe fare, vedendo lei, (indica Frida) e vedendo sua madre? Ma lo abbiamo architettato noi tutto quanto! |
351 | | DI NOLLI | | 330 | | DI NOLLI | | 330 | | DI NOLLI |
352 | | No, niente affatto: non è un ragionamento: gli presenteremo una doppia immagine della sua finzione – com'ha detto il dottore. | | 331 | | No, niente affatto: che ragionamento? Gli presentiamo una doppia immagine della sua stessa finzione, come ha detto il dottore! | | 331 | | No, niente affatto: che ragionamento? Gli presentiamo una doppia immagine della sua stessa finzione, come ha detto il dottore! |
353 | | BELCREDI | | 332 | | BELCREDI | | 332 | | BELCREDI |
354 | | Senti: io non ho mai capito perché si laureino in medicina! | | 333 | | (con uno scatto improvviso). Senti: io non ho mai capito perché si laureino in medicina! | | 333 | | (con uno scatto improvviso). Senti: io non ho mai capito perché si laureino in medicina! |
355 | | DI NOLLI | | 334 | | DI NOLLI | | 334 | | DI NOLLI |
356 | | Chi? | | 335 | | (stordito). Chi? | | 335 | | (stordito). Chi? |
357 | | BELCREDI | | 336 | | BELCREDI | | 336 | | BELCREDI |
358 | | Gli alienisti! | | 337 | | Gli alienisti. | | 337 | | Gli alienisti. |
359 | | DI NOLLI | | 338 | | DI NOLLI | | 338 | | DI NOLLI |
360 | | Oh bella e in che vuoi che si laureino? | | 339 | | Oh bella, e in che vuoi che si laureino? | | 339 | | Oh bella, e in che vuoi che si laureino? |
361 | | FRIDA | | 340 | | FRIDA | | 340 | | FRIDA |
362 | | Se fanno gli alienisti! | | 341 | | Se fanno gli alienisti! | | 341 | | Se fanno gli alienisti! |
363 | | BELCREDI | | 342 | | BELCREDI | | 342 | | BELCREDI |
364 | | Appunto! – In legge, cara! Perché non sono altro che tanti chiacchieroni! – Avvocati di cause perse! In legge, in legge dovrebbero laurearsi! – “ Elasticità analogica!” – “La sensazione della distanza del tempo!” E intanto la prima cosa che ti dicono è che non fanno miracoli – quando ci vorrebbe proprio un miracolo! – Ma sanno che più dicono che non sono taumaturgi, e più gli altri credono alla loro serietà – non fanno miracoli – e cascano sempre in piedi, che è una bellezza! | | 343 | | Appunto! In legge, cara! Tutte chiacchiere! E chi più sa chiacchierare, più è bravo! «Elasticità analogica», «la sensazione della distanza del tempo!» E intanto la prima cosa che dicono è che non fanno miracoli – quando ci vorrebbe proprio un miracolo! Ma sanno che più ti dicono che non sono taumaturghi, e più gli altri credono alla loro serietà – non fanno miracoli – e cascano sempre in piedi, che è una bellezza! | | 343 | | Appunto! In legge, cara! Tutte chiacchiere! E chi più sa chiacchierare, più è bravo! «Elasticità analogica», «la sensazione della distanza del tempo!» E intanto la prima cosa che dicono è che non fanno miracoli – quando ci vorrebbe proprio un miracolo! Ma sanno che più ti dicono che non sono taumaturghi, e più gli altri credono alla loro serietà – non fanno miracoli – e cascano sempre in piedi, che è una bellezza! |
365 | | BERTOLDO | | 344 | | BERTOLDO | | 344 | | BERTOLDO |
366 | | (che se n'è stato a spiare dietro l'uscio a destra attraverso il buco della serratura) – Eccoli! Eccoli! Accennano a venire qua... | | 345 | | (che se ne è andato a spiare dietro l'uscio a destra, guardando attraverso il buco della serratura). Eccoli! Eccoli! Accennano a venire qua... | | 345 | | (che se ne è andato a spiare dietro l'uscio a destra, guardando attraverso il buco della serratura). Eccoli! Eccoli! Accennano a venire qua... |
367 | | DI NOLLI | | 346 | | DI NOLLI | | 346 | | DI NOLLI |
368 | | Ah sì? | | 347 | | Ah sì? | | 347 | | Ah sì? |
369 | | BERT. | | 348 | | BERTOLDO | | 348 | | BERTOLDO |
370 | | Pare che egli li voglia accompagnare... Sì, sì, eccolo, eccolo! | | 349 | | Pare che egli li voglia accompagnare... Sì, sì, eccolo, eccolo! | | 349 | | Pare che egli li voglia accompagnare... Sì, sì, eccolo, eccolo! |
371 | | DI NOLLI | | 350 | | DI NOLLI | | 350 | | DI NOLLI |
372 | | Ritiriamoci allora, ritiriamoci subito... – (Voltandosi a Bertoldo prima d'uscire) Voi restate qua! | | 351 | | Ritiriamoci allora! Ritiriamoci subito! (Voltandosi a Bertoldo prima di uscire) Voi restate qua! | | 351 | | Ritiriamoci allora! Ritiriamoci subito! (Voltandosi a Bertoldo prima di uscire). Voi restate qua! |
373 | | BERTOLDO | | 352 | | BERTOLDO | | 352 | | BERTOLDO |
374 | | Debbo restare? | | 353 | | Debbo restare? | | 353 | | Debbo restare? |
375 | | Senza dargli risposta, Di Nolli, Frida e Belcredi scappano per la comune, lasciando Bertoldo sospeso e smarrito. S'apre l'uscio a destra e LANDOLFO entra per primo, subito inchinandosi – entrano poi DONNA MATILDE col manto e la corona ducale, come nel primo atto, e IL DOTTORE con la tonaca d'Abate di Cluny; ENRICO IV è fra loro in abito regale; entrano infine ORDULFO e ARIALDO. | | 354 | | Senza dargli risposta, Di Nolli, Frida e Belcredi scappano per la comune, lasciando Bertoldo sospeso e smarrito. S'apre l'uscio a destra e LANDOLFO entra per primo, subito inchinandosi, entrano poi DONNA MATILDE col manto e la corona ducale, come nel primo atto, e il DOTTORE con la tonaca di Abate di Cluny; ENRICO IV è fra loro, in abito regale; entrano infine ORDULFO e ARIALDO. | | 354 | | Senza dargli risposta, Di Nolli, Frida e Belcredi scappano per la comune, lasciando Bertoldo sospeso e smarrito. S'apre l'uscio a destra e Landolfo entra per primo, subito inchinandosi, entrano poi Donna Matilde col manto e la corona ducale, come nel primo atto e il Dottore con la tonaca di Abate di Cluny; Enrico IV è fra loro, in abito regale; entrano infine Ordulfo e Arialdo. |
376 | | ENRICO IV | | 355 | | ENRICO IV | | 355 | | ENRICO IV |
377 | | (seguitando il discorso che si suppone cominciato nella sala del trono) – E io vi domando, come potrei essere astuto, se poi mi credono caparbio – | | 356 | | (seguitando il discorso che si suppone cominciato nella sala del trono). E io vi domando, come potrei essere astuto, se poi mi credono caparbio... | | 356 | | (seguitando il discorso che si suppone cominciato nella sala del trono). E io vi domando, come potrei essere astuto, se poi mi credono caparbio... |
378 | | IL | | | | | | | | |
379 | | DOTTORE | | 357 | | DOTTORE | | 357 | | DOTTORE |
380 | | Ma no, che caparbio, per carità! | | 358 | | Ma no, che caparbio, per carità! | | 358 | | Ma no, che caparbio, per carità! |
381 | | ENRICO IV | | 359 | | ENRICO IV | | 359 | | ENRICO IV |
382 | | (sorridendo, compiaciuto) Sarei per voi allora veramente astuto? | | 360 | | (sorridendo, compiaciuto). Sarei per voi allora veramente astuto? | | 360 | | (sorridendo, compiaciuto). Sarei per voi allora veramente astuto? |
383 | | IL DOTTORE | | 361 | | DOTTORE | | 361 | | DOTTORE |
384 | | No no, né caparbio né astuto! | | 362 | | No no, né caparbio, né astuto! | | 362 | | No, no, né caparbio, né astuto! |
385 | | ENRICO IV | | 363 | | ENRICO IV | | 363 | | ENRICO IV |
386 | | (si ferma, ed esclama col tono di chi vuol far notare benevolmente, ma anche ironicamente, che così non può stare) Monsignore! – Se la caparbietà non è vizio che possa accompagnarsi con l'astuzia, speravo che, negandomela, almeno un poco d'astuzia me la voleste concedere. V'assicuro che mi è molto necessaria. Ma se voi ve la volete tenere tutta per voi... | | 364 | | (si ferma ed esclama col tono di chi vuol far notare benevolmente, ma anche ironicamente, che così non può stare). Monsignore! Se la caparbietà non è vizio che possa accompagnarsi con l'astuzia, speravo che, negandomela, almeno un po'd'astuzia me la voleste concedere. V'assicuro che mi è molto necessaria! Ma se voi ve la volete tenere tutta per voi... | | 364 | | (si ferma ed esclama col tono di chi vuol far notare benevolmente, ma anche ironicamente, che così non può stare). Monsignore! Se la caparbietà non è vizio che possa accompagnarsi con l'astuzia, speravo che, negandomela, almeno un po'd'astuzia me la voleste concedere. V'assicuro che mi è molto necessaria! Ma se voi ve la volete tenere tutta per voi... |
387 | | IL DOTTORE | | 365 | | DOTTORE | | 365 | | DOTTORE |
388 | | Ah come, io? – Vi sembro astuto, io | | 366 | | Ah, come, io? Vi sembro astuto? | | 366 | | Ah, come, io? Vi sembro astuto? |
389 | | ENRICO IV | | 367 | | ENRICO IV | | 367 | | ENRICO IV |
390 | | No, Monsignore! Che dite! – Non sembrate affatto! – E scusate, vi son sembrato forse caparbio, io, in quest'occasione? caparbio? ( troncando, per rivolgersi a donna Matilde) Con permesso, qui sulla soglia, una parola in confidenza a madonna la Duchessa. (La conduce un po' in disparte e le dice domanda con ansia in gran segreto) Vostra figlia, Madonna, vi è cara veramente? | | 368 | | No, Monsignore! Che dite! Non sembrate affatto! E scusate, vi son sembrato forse caparbio, io, in questa occasione? ( Troncando per rivolgersi a Donna Matilde). Con permesso: qua sulla soglia, una parola in confidenza a Madonna la Duchessa. (La conduce un po' in disparte e le domanda con ansia in gran segreto) Vostra figlia vi è cara veramente? | | 368 | | No, Monsignore! Che dite! Non sembrate affatto! ( Troncando per rivolgersi a Donna Matilde). Con permesso: qua sulla soglia, una parola in confidenza a Madonna la Duchessa. (La conduce un po' in disparte e le domanda con ansia in gran segreto): Vostra figlia vi è cara veramente? |
391 | | DONNA MATILDE | | 369 | | DONNA MATILDE | | 369 | | DONNA MATILDE |
392 | | (smarrita) Ma sì, sì certo... | | 370 | | (smarrita). Ma sì, certo... | | 370 | | (smarrita). Ma sì, certo... |
393 | | ENRICO IV | | 371 | | ENRICO IV | | 371 | | ENRICO IV |
394 | | E volete che io la ricompensi con tutto il mio amore, con tutta la mia devozione, dei gravi torti che ho verso lei, benché non dobbiate credere alle dissolutezze di cui m'accusano i miei nemici? | | 372 | | E volete che la ricompensi con tutto il mio amore, con tutta la mia devozione dei gravi torti che ho verso di lei, benché non dobbiate credere alle dissolutezze di cui m'accusano i miei nemici? | | 372 | | E volete che la ricompensi con tutto il mio amore, con tutta la mia devozione dei gravi torti che ho verso di lei, benché non dobbiate credere alle dissolutezze di cui m'accusano i miei nemici? |
395 | | – | | 373 | | DONNA | | 373 | | DONNA |
396 | | DON. MATILDE | | | | MATILDE | | | | MATILDE |
397 | | No, no: io non ci credo; non ci ho mai creduto... | | 374 | | No no: io non ci credo: non ci ho mai creduto... | | 374 | | No no: io non ci credo: non ci ho mai creduto... |
398 | | ENRICO IV | | 375 | | ENRICO IV | | 375 | | ENRICO IV |
399 | | Ebbene, allora, volete? | | 376 | | Ebbene, allora, volete? | | 376 | | Ebbene, allora, volete? |
400 | | DON. MATILDE | | 377 | | DONNA MATILDE | | 377 | | DONNA MATILDE |
401 | | (c.s.) Che cosa? | | 378 | | (c.s.). Che cosa? | | 378 | | (c.s.). Che cosa? |
402 | | ENR. IV | | 379 | | ENRICO IV | | 379 | | ENRICO IV |
403 | | ( la guarda, e aggiunge subito in tono misterioso, d'ammonimento e di sgomento insieme) Ch'io ritorni all'amore di vostra figlia? – Non siate amica, non siate amica della Marchesa di Toscana! | | 380 | | Che io ritorni all'amore di vostra figlia? ( La guarda, e aggiunge subito in tono misterioso, d'ammonimento e di sgomento insieme). Non siate amica, non siate amica della Marchesa di Toscana! | | 380 | | Che io ritorni all'amore di vostra figlia? ( La guarda, e aggiunge subito in tono misterioso, d'ammonimento e di sgomento insieme): Non siate amica, non siate amica della Marchesa di Toscana! |
404 | | DONNA MATILDE | | 381 | | DONNA MATILDE | | 381 | | DONNA MATILDE |
405 | | Eppure vi ripeto che ella non ha pregato, non ha scongiurato meno di noi per ottenere la vostra grazia. | | 382 | | Eppure vi ripeto che ella non ha pregato, non ha scongiurato meno di noi per ottenere la vostra grazia... | | 382 | | Eppure vi ripeto che ella non ha pregato, non ha scongiurato meno di noi per ottenere la vostra grazia... |
406 | | ENRICO IV | | 383 | | ENRICO IV | | 383 | | ENRICO IV |
407 | | (subito, piano, fremente) Non me lo dite! non me lo dite! Ma perdio, Madonna, non vedete che effetto mi fa? | | 384 | | (subito, piano, fremente). Non me lo dite! Non me lo dite! Ma perdio, Madonna, non vedete che effetto mi fa? | | 384 | | (subito, piano, fremente). Non me lo dite! Non me lo dite! Ma perdio, Madonna, non vedete che effetto mi fa? |
408 | | DON. MATILDE | | 385 | | DONNA MATILDE | | 385 | | DONNA MATILDE |
409 | | (lo guarda, poi, pianissimo, come confidandosi) Voi l'amate ancora? | | 386 | | (lo guarda, poi pianissimo, come confidandosi). Voi l'amate ancora? | | 386 | | (lo guarda, poi pianissimo, come confidandosi). Voi l'amate ancora? |
410 | | ENRICO IV | | 387 | | ENRICO IV | | 387 | | ENRICO IV |
411 | | (sbigottito) Ancora? Come dite, ancora? Voi forse lo sapete? Nessuno lo sa! Nessuno deve saperlo! | | 388 | | (sbigottito). Ancora? Come dite ancora? Voi forse, sapete? Nessuno lo sa! Nessuno deve saperlo! | | 388 | | (sbigottito). Ancora? Come dite ancora? Voi forse, sapete? Nessuno lo sa! Nessuno deve saperlo! |
412 | | DONNA MATILDE | | 389 | | DONNA MATILDE | | 389 | | DONNA MATILDE |
413 | | Ma forse ella sì, lo sa, se ha tanto implorato per voi! | | 390 | | Ma forse ella sì, lo sa, se ha tanto implorato per voi! | | 390 | | Ma forse lei sì, lo sa, se ha tanto implorato per voi! |
414 | | ENRICO IV | | 391 | | ENRICO IV | | 391 | | ENRICO IV |
415 | | Già! E poi non contenta d'avere sposato Goffredo il Barbuto, s'unirà, vecchia, col reuccio di Sassonia, solo perché mio nemico? Ma carità, zelo, Madonna possono esser doti soltanto degli uomini, quando dobbiamo affrontare certi sacrifizii! In una donna, e vecchia, rischiano di tradursi in vergogna, se poi la obbligano a far quello che, Dio mio, una vecchia non dovrebbe più fare!... – È vero che, ora come ora – voi mi potete dire – se teniamo conto delle date ( come dobbiamo sempre tenerne conto!) – ella non è ancora trascesa a fornicare per zelo di carità con un giovinotto... – Io e voi a vediamo com'è, giovine e bella...! (astraendosi come in una visione pura e lontana) Ah com'è bella, com'è bella su quel suo cavallo bianco... – (E, subito, come richiamandosi alla realtà) No no: non mi pare possibile, non mi pare possibile che abbia interceduto per me! – Voi me lo giurate? | | 392 | | ( l a | | 392 | | ( l a |
416 | | DON. MATILDE | | | | | | | | |
417 | | Sì, sì, ve lo giuro – è così! | | | | | | | | |
418 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
419 | | (la guarda un po', e poi dice) E amate la vostra figliuola? – (Breve pausa – volgendosi al dottore con un tono di riso) Ah Monsignore, com'è vero, che questa mia moglie – io ho saputo d'averla soltanto dopo – tardi, tardi – E anche adesso: sì, devo averla; non c'è dubbio che l'ho – ma vi potrei giurare che non ci penso quasi mai. Sarà peccato, ma non la sento, proprio non me la sento nel cuore. È maraviglioso però che non se la senta nel cuore neanche sua madre! – Confessate, Madonna, che ben poco v'importa di lei! – (Volgendosi al Dottore, con esasperazione) Mi parla dell'altra! ( eccitandosi sempre di più) E con un'insistenza, con un'insistenza che non riesco proprio a spiegarmi... | | | | guarda un po'e poi dice): E amate la vostra figliuola? (Breve pausa. Si volge al Dottore con un tono di riso) Ah, Monsignore, come è vero che questa mia moglie io ho saputo d'averla soltanto dopo – tardi, tardi... E anche adesso: sì, devo averla; non c'è dubbio che l'ho – ma vi potrei giurare che non ci penso quasi mai. Sarà peccato, ma non la sento; proprio non me la sento nel cuore. È meraviglioso però, che non se la senta nel cuore neanche sua madre! Confessate, Madonna, che ben poco v'importa di lei! (Volgendosi al dottore, con esasperazione) Mi parla dell'altra! ( Ed eccitandosi sempre più) Con un'insistenza, con un'insistenza che non riesco proprio a spiegarmi. | | | | guarda un po'e poi dice): E amate la vostra figliuola? (Breve pausa. Si volge al Dottore con un tono di riso): Ah, Monsignore, come è vero che questa mia moglie io ho saputo d'averla soltanto dopo – tardi, tardi... E anche adesso: sì, devo averla; non c'è dubbio che l'ho – ma vi potrei giurare che non ci penso quasi mai. Sarà peccato, ma non la sento; proprio non me la sento nel cuore. È meraviglioso però, che non se la senta nel cuore neanche sua madre! Confessate, Madonna, che ben poco v'importa di lei! (Volgendosi al Dottore, con esasperazione): Mi parla dell'altra! ( Ed eccitandosi sempre più): Con un'insistenza, con un'insistenza che non riesco proprio a spiegarmi. |
420 | | LANDOLFO | | 393 | | LANDOLFO | | 393 | | LANDOLFO |
421 | | (umile) Forse per levarvi, Maestà, un'opinione contraria che abbiate potuto concepire della Marchesa Toscana... ( e sgomento d'essersi permesso quest'osservazione, aggiunge subito:) – Dico, beninteso, in questo momento, in questo momento.. | | 394 | | (umile). Forse per levarvi, Maestà, un'opinione contraria che abbiate potuto concepire della Marchesa di Toscana. ( E sgomento di essersi permesso questa osservazione; aggiunge subito) Dico, beninteso, in questo momento... | | 394 | | (umile). Forse per levarvi, Maestà, un'opinione contraria che abbiate potuto concepire della Marchesa di Toscana. ( E sgomento di essersi permesso questa osservazione, aggiunge subito): Dico, beninteso, in questo momento... |
422 | | ENRICO IV | | 395 | | ENRICO IV | | 395 | | ENRICO IV |
423 | | Perché anche tu sostieni che mi sia stata amica? | | 396 | | Perché anche tu sostieni che mi sia stata amica? | | 396 | | Perché anche tu sostieni che mi sia stata amica? |
424 | | LANDOLFO | | 397 | | LANDOLFO | | 397 | | LANDOLFO |
425 | | Sì, in questo momento, sì, Maestà! | | 398 | | Sì, in questo momento, sì, Maestà! | | 398 | | Sì, in questo momento, sì, Maestà! |
426 | | DON. MATILDE | | 399 | | DONNA MATILDE | | 399 | | DONNA MATILDE |
427 | | Ecco, sì... proprio per questo. | | 400 | | Ecco, sì, proprio per questo... | | 400 | | Ecco, sì, proprio per questo... |
428 | | ENRICO IV | | 401 | | ENRICO IV | | 401 | | ENRICO IV |
429 | | Ho capito. Vuol dire allora che non credete che io l'ami. Ho capito, ho capito. – Basta – Non l'ha mai creduto nessuno; nessuno mai sospettato. Tanto meglio così! Basta, basta – (Tronca, rivolgendosi al Dottore con un animo e un viso del tutto diversi:) – Monsignore, avete veduto? Le condizioni da cui il Papa ha fatto dipendere la revoca della scomunica non hanno nulla, ma proprio nulla da vedere con la ragione per cui m'aveva scomunicato! Eppure vi giuro, Monsignore, che ne godo; tanto più ne godo, quanto più offende la logica: arma di cui vorrebbero avvalersi gli agnelli ogni qualvolta il lupo se li vuole mangiare. Io non sono agnello e non me n'avvalgo mai. – Dite a Papa Gregorio che ci rivedremo a Bressanone. E voi, Madonna, se avrete la fortuna d'incontrar la vostra figliuola, giù nel cortile del castello della vostra amica Marchesa, che volete che vi dica? fatela salire; vedremo se mi riuscirà di tenermela stretta accanto, moglie e Imperatrice. Molte fin qui si sono presentate, assicurandomi, assicurandomi d'esser lei – quella che io, sapendo di averla , Dio mio, ho pur cercato qualche volta – non è vergogna: mia moglie! – ma tutte, dicendomi d'esser Berta, dicendomi d'esser di Susa – non so perché – si sono messe a ridere. Capite – a letto – io senza quest'abito – lei anche... sì, Dio mio, senz'abiti – un uomo e una donna... – è naturale. ! – Non si pensa più a ciò che siamo. – L'abito, appeso, resta come un fantasma. ( in confidenza, al Dottore ) E io penso, Monsignore, che i fantasmi, in generale, non siano altro, in fondo, che piccoli scombinazioni dello spirito: immagini che non si riesce a contenere nei regni del sogno; ne scappano; si scoprono anche nella veglia, di giorno, e fanno paura. Io ho sempre tanta paura, quando di notte me le vedo davanti – tante immagini scompigliate – che ridono – smontate da cavallo – ho paura talvolta anche del mio sangue che pulsa nelle arterie, come, nel silenzio della notte, un tonfo cupo di passi in stanze lontane... – Basta . Vi ho trattenuto anche troppo qui in piedi. Vi ossequio, Madonna; e vi riverisco, Monsignore. | | 402 | | Ho capito. Vuol dire allora che non credete che io l'ami. Ho capito. Ho capito. Non l'ha mai creduto nessuno; nessuno mai sospettato. Tanto meglio così! Basta. Basta. (Tronca, rivolgendosi al dottore con animo e viso del tutto diversi) Monsignore, avete veduto? Le condizioni da cui il Papa ha fatto dipendere la revoca della scomunica non han nulla, ma proprio nulla da vedere con la ragione per cui mi aveva scomunicato! Dite a Papa Gregorio che ci rivedremo a Bressanone. E voi, Madonna, se avrete la fortuna di incontrare la vostra figliuola giù nel cortile del castello della vostra amica Marchesa, che volete che vi dica? fatela salire; vedremo se mi riuscirà di tenermela stretta accanto, moglie e Imperatrice. Molte fin qui si son presentate, assicurandomi, assicurandomi d'esser lei – quella che io, sapendo di averla... sì, ho pur cercato qualche volta – ( non è vergogna: mia moglie!) – Ma tutte, dicendomi d'essere Berta, dicendomi d'esser di Susa – non so perché – si sono messe a ridere! (Come in confidenza) Capite? – a letto – io senza quest'abito – lei anche... sì, Dio mio, senz'abiti... un uomo e una donna... è naturale! .. Non si pensa più a ciò che siamo. L'abito, appeso, resta come un fantasma! ( E con altro tono, in confidenza al dottore ) E io penso, Monsignore, che i fantasmi, in generale, non siano altro in fondo che piccole scombinazioni dello spirito: immagini che non si riesce a contenere nei regni del sonno: si scoprono anche nella veglia, di giorno; e fanno paura. Io ho sempre tanta paura, quando di notte me le vedo davanti – tante immagini scompigliate, che ridono, smontate da cavallo. – Ho paura talvolta anche del mio sangue che pulsa nelle arterie come, nel silenzio della notte, un tonfo cupo di passi in stanze lontane... Basta, vi ho trattenuto anche troppo qui in piedi. Vi ossequio, Madonna; e vi riverisco, Monsignore. | | 402 | | Ho capito. Vuol dire allora che non credete che io la ami. Ho capito. Ho capito. Non l'ha mai creduto nessuno; nessuno mai sospettato. Tanto meglio così! Basta. Basta. (Tronca, rivolgendosi al Dottore con animo e viso del tutto diversi) Monsignore, avete veduto? Le condizioni da cui il Papa ha fatto dipendere la revoca della scomunica non han nulla, ma proprio nulla da vedere con la ragione per cui mi aveva scomunicato! Dite a Papa Gregorio che ci rivedremo a Bressanone. E voi, Madonna, se avrete la fortuna d'incontrare la vostra figliuola giù nel cortile del castello della vostra amica Marchesa, che volete che vi dica? fatela salire; vedremo se mi riuscirà di tenermela stretta accanto, moglie e Imperatrice. Molte fin qui si son presentate, assicurandomi, assicurandomi d'esser lei – quella che io, sapendo di averla... sì, ho pur cercato qualche volta – ( non è vergogna: mia moglie!) – Ma tutte, dicendomi d'essere Berta, dicendomi d'esser di Susa – non so perché – si sono messe a ridere! (Come in confidenza) Capite? – a letto – io senza quest'abito – lei anche... sì, Dio mio, senz'abiti... un uomo e una donna... è naturale. .. Non si pensa più a ciò che siamo. L'abito, appeso, resta come un fantasma! ( E con un altro tono, in confidenza al Dottore ): E io penso, Monsignore, che i fantasmi, in generale, non siano altro in fondo che piccole scombinazioni dello spirito: immagini che non si riesce a contenere nei regni del sonno: si scoprono anche nella veglia, di giorno; e fanno paura. Io ho sempre tanta paura, quando di notte me le vedo davanti – tante immagini scompigliate, che ridono, smontate da cavallo. – Ho paura talvolta anche del mio sangue che pulsa nelle arterie come, nel silenzio della notte, un tonfo cupo di passi in stanze lontane... Basta vi ho trattenuto anche troppo qui in piedi. Vi ossequio, Madonna; e vi riverisco, Monsignore. |
430 | | Davanti alla soglia della comune, fin dove li ha accompagnati, li licenzia, ricevendone l'inchino. Poi richiude la porta e si volta subito, cangiato. | | 403 | | Davanti alla soglia della comune, fin dove li ha accompagnati, li licenz[i]a, ricevendone l'inchino. Donna Matilde e il Dottore, via. Egli richiude la porta e si volta subito, cangiato. | | 403 | | Davanti alla soglia della comune, fin dove li ha accompagnati, li licenzia, ricevendone l'inchino. Donna Matilde e il Dottore, via. Egli richiude la porta e si volta subito, cangiato). |
431 | | Buffoni! buffoni! buffoni! – Un pianoforte di colori! – Appena la toccavo: bianca, rossa, gialla, verde... E quell'altro là, Pietro Damiani – ah! ah! – Perfetto! Azzeccato! – S'è spaventato di tornarmi davanti... | | 404 | | Buffoni! Buffoni! Buffoni! – Un pianoforte di colori! Appena la toccavo: bianca, rossa, gialla, verde... E quell'altro là: Pietro Damiani. – Ah! Ah! Perfetto! Azzeccato! – S'è spaventato di ricomparirmi davanti! | | 404 | | Buffoni! Buffoni! Buffoni! – Un pianoforte di colori! Appena la toccavo: bianca, rossa, gialla, verde... E quell'altro là: Pietro Damiani. – Ah! Ah! Perfetto! Azzeccato! – S'è spaventato di ricomparirmi davanti! |
432 | | (Dirà questo con gaja prorompente frenesia, movendo di qua, di là i passi, gli occhi, finché all'improvviso non vede Bertoldo, più che sbalordito, impaurito dal repentino cambiamento. Gli s'arresta davanti, e additando ai tre compagni anch'essi come smarriti nello sbalordimento:) Ma guardatemi quest'imbecille qua, ora, che sta a mirarmi a bocca aperta... (Lo scrolla per le spalle) Non capisci? non vedi come li paro, come li concio, come me li faccio comparire davanti, buffoni spaventati! E si spaventano solo di questo : che stracci loro addosso la maschera buffa e li scopra travestiti; come se non li avessi costretti io stesso a mascherarsi per questo mio gusto qua, di fare il pazzo! | | 405 | | (Dirà questo con gaja prorompente frenesia, movendo di qua, di là i passi, gli occhi, finché all'improvviso non vede Bertoldo, più che sbalordito, impaurito del repentino cambiamento. Gli si arresta davanti e additandolo ai tre compagni anch'essi come smarriti nello sbalordimento): Ma guardatemi quest'imbecille qua, ora, che sta a mirarmi a bocca aperta... (Lo scrolla per le spalle) Non capisci? Non vedi come li paro, come li concio, come me li faccio comparire davanti, buffoni spaventati! E si spaventano solo di questo, oh: che stracci loro addosso la maschera buffa e li scopra travestiti; come se non li avessi costretti io stesso a mascherarsi, per questo mio gusto qua, di fare il pazzo! | | 405 | | (Dirà questo con gaja prorompente frenesia, movendo di qua, di là i passi, gli occhi, finché all'improvviso non vede Bertoldo, più che sbalordito, impaurito del repentino cambiamento. Gli si arresta davanti e additandolo ai tre compagni anch'essi come smarriti nello sbalordimento): Ma guardatemi quest'imbecille qua, ora, che sta a mirarmi a bocca aperta... (Lo scrolla per le spalle). Non capisci? Non vedi come li paro, come li concio, come me li faccio comparire davanti, buffoni spaventati! E si spaventano solo di questo, oh: che stracci loro addosso la maschera buffa e li scopra travestiti; come se non li avessi costretti io stesso a mascherarsi, per questo mio gusto qua, di fare il pazzo! |
433 | | LANDOLFO – ARIALDO – ORDULFO | | 406 | | LANDOLFO – ARIALDO – ORDULFO | | 406 | | LANDOLFO - ARIALDO - ORDULFO |
434 | | (sconvolti, trasecolati, guardandosi tra loro) – Come! – Che dice? – Ma dunque... | | 407 | | (sconvolti, trasecolati, guardandosi tra loro). Come! Che dice? Ma dunque?... | | 407 | | (sconvolti, trasecolati, guardandosi tra loro). Come! Che dice? Ma dunque? |
435 | | ENRICO IV | | 408 | | ENRICO IV | | 408 | | ENRICO IV |
436 | | (si volta subito alle loro esclamazioni, e grida) – Basta! Finiamola! Mi sono seccato! – (Poi, subito, come se, a ripensarci, non se ne possa dar pace e non sappia crederci:) Perdio, l'impudenza di presentarsi qua, a me, ora – col suo ganzo accanto... – E avevano l'aria di prestarsi per compassione, per non fare infuriare un poverino già fuori del mondo, fuori del tempo, fuori della vita! – Eh, altrimenti – quello là, ma figuratevi se l'avrebbe subita, una simile sopraffazione! – Loro sì, tutti i giorni, ogni momento pretendono che gli altri siano come li vogliono loro; ma non è mica una sopraffazione, questa! – che! che! – è il loro modo di pensare, il loro modo di vedere, di sentire: ciascuno ha il suo! – Avete anche voi il vostro, eh? certo! Ma che può essere, il vostro? Quello della mandra! Misero, labile, incerto... E quelli ne approfittano, vi fanno subire e accettare il loro, per modo che voi vediate e sentiate come loro! – O almeno, s'illudono! Perché poi, che riescono a imporre? Parole! parole che ciascuno intende e ripete a suo modo. Eh, ma si formano pure così le così dette opinioni correnti! E guaj a chi un bel giorno si trovi bollato da una di queste parole che tutti ripetono! Per esempio: – «pazzo!» – per esempio, che so... «imbecille!» – Ma dite un po', si può star quieti a pensare che c'è uno che s'affanna a persuadere agli altri che voi siete come vi vede lui, a fissarsi nella stima degli altri secondo il giudizio che ha fatto di voi; a impedire che gli altri vi vedano e vi giudichino altrimenti – «Pazzo!» – «pazzo»! – Non dico ora che lo faccio per ischerzo! Prima – prima che battessi la testa, cadendo da cavallo... | | 409 | | (si volta subito alle loro esclamazioni e grida, imperioso). Basta! Finiamola! Mi sono seccato! (Poi subito, come se, a ripensarci, non se ne possa dar pace, e non sappia crederci) Perdio, l'impudenza di presentarsi qua, a me, ora – col suo ganzo accanto... – E avevano l'aria di prestarsi per compassione, per non fare infuriare un poverino già fuori del mondo, fuori del tempo, fuori della vita! – Eh, altrimenti quello là, ma figuratevi se l'avrebbe subìta una simile sopraffazione! – Loro sì, tutti i giorni, ogni momento, pretendono che gli altri siano come li vogliono loro; ma non è mica una sopraffazione, questa! – Che! Che! – È il loro modo di pensare, il loro modo di vedere, di sentire: ciascuno ha il suo! Avete anche voi il vostro, eh? Certo! Ma che può essere il vostro? Quello della mandra! Misero, labile, incerto... E quelli ne approfittano, vi fanno subire e accettare il loro, per modo che voi sentiate e vediate come loro! O almeno, si illudono! perché poi, che riescono a imporre? Parole! parole che ciascuno intende e ripete a suo modo. Eh, ma si formano pure così le così dette opinioni correnti! E guaj a chi un bel giorno si trovi bollato da una di queste parole che tutti ripetono! Per esempio: «pazzo!» – Per esempio, che so? – «imbecille»! – Ma dite un po', si può star quieti a pensare che c'è uno che si affanna a persuadere agli altri che voi siete come vi vede lui, a fissarvi nella stima degli altri secondo il giudizio che ha fatto di voi? – «Pazzo» «pazzo»! – Non dico ora che lo faccio per ischerzo! Prima, prima che battessi la testa, cadendo da cavallo... | | 409 | | (si volta subito alle loro esclamazioni e grida, imperioso). Basta! Finiamola! Mi sono seccato! (Poi subito, come se, a ripensarci, non se ne possa dar pace, e non sappia crederci): Perdio, l'impudenza di presentarsi qua, a me, ora – col suo ganzo accanto... – E avevano l'aria di prestarsi per compassione, per non fare infuriare un poverino già fuori del mondo, fuori del tempo, fuori della vita! – Eh, altrimenti quello là, ma figuratevi se l'avrebbe subìta una simile sopraffazione! – Loro sì, tutti i giorni, ogni momento, pretendono che gli altri siano come li vogliono loro; ma non è mica una sopraffazione, questa! – Che! Che! – È il loro modo di pensare, il loro modo di vedere, di sentire: ciascuno ha il suo! Avete anche voi il vostro, eh? Certo! Ma che può essere il vostro? Quello della mandra! Misero, labile, incerto... E quelli ne approfittano, vi fanno subire e accettare il loro, per modo che voi sentiate e vediate come loro! O almeno, si illudono! Perché poi, che riescono a imporre? Parole! parole che ciascuno intende e ripete a suo modo. Eh, ma si formano pure così le così dette opinioni correnti! E guai a chi un bel giorno si trovi bollato da una di queste parole che tutti ripetono! Per esempio: «pazzo!» – Per esempio, che so? – «imbecille!» – Ma dite un po', si può star quieti a pensare che c'è uno che si affanna a persuadere agli altri che voi siete come vi vede lui, a fissarvi nella stima degli altri secondo il giudizio che ha fatto di voi? – «Pazzo» «pazzo»! – Non dico ora che lo faccio per ischerzo! Prima, prima che battessi la testa cadendo da cavallo... |
437 | | S'arresta d'un tratto, notando che i quattro si agitano più che mai, sgomenti e sbalorditi. Vi guardate negli occhi? – (Rifà smorfiosamente i segni del loro stupore) Ah! – eh! – Che rivelazione? – Sono o non sono? – Eh via, sì, sono pazzo! – (Si fa terribile) Ma allora, perdio, inginocchiatevi, inginocchiatevi! ( Li forza a inginocchiarsi tutti a uno a uno) vi ordino d'inginocchiarvi tutti davanti a me – così! – e toccate tre volte la terra con la fronte! Giù! – Tutti davanti ai pazzi, si deve star così! | | 410 | | S'arresta d'un tratto, notando i quattro che si agitano, più che mai sgomenti e sbalorditi. Vi guardate negli occhi? (Rifà smorfiosamente i segni del loro stupore) Ah! Eh! Che rivelazione? – Sono o non sono? – Eh via, sì, sono pazzo! (Si fa terribile) Ma allora; perdio, inginocchiatevi, inginocchiatevi ( li forza a inginocchiarsi tutti a uno a uno): Vi ordino di inginocchiarvi tutti davanti a me – così! E toccate tre volte la terra con la fronte! Giù! Tutti, davanti ai pazzi, si deve stare così! | | 410 | | S'arresta d'un tratto, notando i quattro che si agitano, più che mai sgomenti e sbalorditi). Vi guardate negli occhi? (Rifà smorfiosamente i segni del loro stupore). Ah! Eh! Che rivelazione? – Sono o non sono? – Eh via, sì, sono pazzo! (Si fa terribile) Ma allora, perdio, inginocchiatevi! inginocchiatevi! ( Li forza a inginocchiarsi tutti a uno a uno): Vi ordino di inginocchiarvi tutti davanti a me – così! E toccate tre volte la terra con la fronte! Giù! Tutti, davanti ai pazzi, si deve stare così! |
438 | | Alla vista dei quattro inginocchiati si sente subito svaporare la feroce gajezza – e se ne sdegna. | | 411 | | Alla vista dei quattro inginocchiati si sente subito svaporare la feroce gajezza, e se ne sdegna. | | 411 | | Alla vista dei quattro inginocchiati si sente subito svaporare la feroce gajezza, e se ne sdegna. |
439 | | Su, via, pecore, alzatevi! – M'avete obbedito? Potevate mettermi la camicia di forza... – Schiacciare uno col peso d'una parola? Ma niente! Che è? Una mosca! – Tutta la vita è schiacciata così dal peso delle parole! Il peso dei morti! Eccomi qua: potete credere sul serio che Enrico IV sia ancora vivo? Eppure, ecco, parlo e comando a voi vivi. Vi voglio così! – Vi sembra una burla, anche questa? che seguitano a farla i morti la vita? – Sì, qua è una burla; ma uscite di qua, nel mondo vivo. Spunta il giorno. Il tempo è davanti a voi. Un'alba. – Questo giorno che ci sta davanti – voi dite – lo faremo noi! – Sì? Voi? E salutatemi tutte le tradizioni! e salutatemi tutti i costumi! Mettetevi a parlare! ripeterete tutte le parole che si sono sempre dette! Credete di vivere? Rimasticate la vita dei morti! – (Si para davanti a Bertoldo, ormai istupidito) – Non capisci proprio nulla tu, eh? – Come ti chiami? | | 412 | | Su, via, pecore, alzatevi! – M'avete obbedito? Potevate mettermi la camicia di forza... – Schiacciare uno col peso d'una parola? Ma è niente! Che è? Una mosca! – Tutta la vita è schiacciata così dal peso delle parole! Il peso dei morti! – Eccomi qua: potete credere sul serio che Enrico IV sia ancora vivo? Eppure, ecco, parlo e comando a voi vivi. Vi voglio così! – Vi sembra una burla anche questa, che seguitano a farla i morti la vita? – Sì, qua è una burla: ma uscite di qua, nel mondo vivo. Spunta il giorno. Il tempo è davanti a voi. Un'alba. – Questo giorno che ci sta davanti – voi dite – lo faremo noi! – Sì? Voi? E salutatemi tutte le tradizioni! Salutatemi tutti i costumi! Mettetevi a parlare! Ripetete tutte le parole che si sono sempre dette! Credete di vivere? Rimasticate la vita dei morti! (Si para davanti a Bertoldo, ormai istupidito) Non capisci proprio nulla, tu, eh? – Come ti chiami? | | 412 | | Su, via, pecore, alzatevi! – M'avete obbedito? Potevate mettermi la camicia di forza... – Schiacciare uno col peso d'una parola? Ma è niente! Che è? Una mosca! – Tutta la vita è schiacciata così dal peso delle parole! Il peso dei morti! – Eccomi qua: potete credere sul serio che Enrico IV sia ancora vivo? Eppure, ecco, parlo e comando a voi vivi. Vi voglio così! – Vi sembra una burla anche questa, che seguitano a farla i morti la vita? – Sì, qua è una burla: ma uscite di qua, nel mondo vivo. Spunta il giorno. Il tempo è davanti a voi. Un'alba. Questo giorno che ci sta davanti – voi dite – lo faremo noi! – Sì? Voi? E salutatemi tutte le tradizioni! Salutatemi tutti i costumi! Mettetevi a parlare! Ripetete tutte le parole che si sono sempre dette! Credete di vivere? Rimasticate la vita dei morti! (Si para davanti a Bertoldo, ormai istupidito). Non capisci proprio nulla, tu, eh? – Come ti chiami? |
440 | | BERTOLDO | | 413 | | BERTOLDO | | 413 | | BERTOLDO |
441 | | Io? Eh... Bertoldo... | | 414 | | Io?... Eh... Bertoldo... | | 414 | | Io?... Eh... Bertoldo... |
442 | | ENRICO IV | | 415 | | ENRICO IV | | 415 | | ENRICO IV |
443 | | Ma che Bertoldo, sciocco! Qua, a quattrocchi: come ti chiami? | | 416 | | Ma che Bertoldo, sciocco! Qua a quattr'occhi: come ti chiami? | | 416 | | Ma che Bertoldo, sciocco! Qua a quattr'occhi: come ti chiami? |
444 | | BERTOLDO | | 417 | | BERTOLDO | | 417 | | BERTOLDO |
445 | | Ve – veramente mi... mi chiamo Fino... | | 418 | | Ve... veramente mi... mi chiamo Fino... | | 418 | | Ve... veramente mi... mi chiamo Fino... |
446 | | ENRICO IV | | 419 | | ENRICO IV | | 419 | | ENRICO IV |
447 | | (a un atto di richiamo e d'ammonimento degli altri tre, appena accennato, voltandosi subito per farli tacere) Fino? | | 420 | | (a un atto di richiamo e di ammonimento degli altri tre, appena accennato, voltandosi subito per farli tacere). Fino? | | 420 | | (a un atto di richiamo e di ammonimento degli altri tre, appena accennato, voltandosi subito per farli tacere). Fino? |
448 | | BERTOLDO | | 421 | | BERTOLDO | | 421 | | BERTOLDO |
449 | | Fino Pagliuca, sissignore. | | 422 | | Fino Pagliuca, sissignore. | | 422 | | Fino Pagliuca, sissignore. |
450 | | ENRICO IV | | 423 | | ENRICO IV | | 423 | | ENRICO IV |
451 | | . (volgendosi di nuovo agli altri) – Ma se vi ho sentito chiamare tra voi tante volte! (A Landolfo) – Tu ti chiami Lolo? | | 424 | | (volgendosi di nuovo agli altri). Ma se vi ho sentito chiamare tra voi, tante volte! (A Landolfo) Tu ti chiami Lolo? | | 424 | | (volgendosi di nuovo agli altri). Ma se vi ho sentito chiamare tra voi, tante volte! (A Landolfo) Tu ti chiami Lolo? |
452 | | LANDOLFO | | 425 | | LANDOLFO | | 425 | | LANDOLFO |
453 | | Sissignore... ( Con uno scatto di gioja) Oh Dio... ma allora? | | 426 | | Sissignore... ( Poi con uno scatto di gioja) Oh Dio... Ma allora? | | 426 | | Sissignore... ( Poi con uno scatto di gioja): Oh Dio... Ma allora? |
454 | | ENRICO IV | | 427 | | ENRICO IV | | 427 | | ENRICO IV |
455 | | . (subito, brusco) Che cosa? | | 428 | | (subito, brusco). Che cosa? | | 428 | | (subito, brusco). Che cosa? |
456 | | LANDOLFO | | 429 | | LANDOLFO | | 429 | | LANDOLFO |
457 | | (d'un tratto smorendo) No... dico... | | 430 | | (d'un tratto smorendo). No... dico... | | 430 | | (d'un tratto smorendo). No... dico... |
458 | | ENRICO IV | | 431 | | ENRICO IV | | 431 | | ENRICO IV |
459 | | Non sono più pazzo? – Ma no! – Non mi vedete? – Scherziamo alle spalle di chi ci crede. (Ad Arialdo) So che tu ti chiami Franco... ( Ad Ordulfo) e tu... aspetta... | | 432 | | Non sono più pazzo? Ma no! Non mi vedete? – Scherziamo alle spalle di chi ci crede. (Ad Arialdo) So che tu ti chiami Franco... ( A Ordulfo) E tu, aspetta... | | 432 | | Non sono più pazzo? Ma no! Non mi vedete? – Scherziamo alle spalle di chi ci crede. (Ad Arialdo) So che tu ti chiami Franco... ( A Ordulfo) E tu, aspetta... |
460 | | ORDULFO | | 433 | | ORDULFO | | 433 | | ORDULFO |
461 | | Momo! | | 434 | | Momo! | | 434 | | Momo! |
462 | | ENRICO IV | | 435 | | ENRICO IV | | 435 | | ENRICO IV |
463 | | Ecco, Momo. – Che bella cosa, eh? | | 436 | | Ecco, Momo! Che bella cosa, eh? | | 436 | | Ecco, Momo! Che bella cosa, eh? |
464 | | LANDOLFO | | 437 | | LANDOLFO | | 437 | | LANDOLFO |
465 | | (c.s.) Ma dunque... Oh, Dio... | | 438 | | (c.s.). Ma dunque... oh Dio... | | 438 | | (c.s.). Ma dunque... oh Dio... |
466 | | ENRICO IV | | 439 | | ENRICO IV | | 439 | | ENRICO IV |
467 | | (c.s.) Che? Niente! Facciamoci tra noi una bella, lunga, grande risata... (E ride) Ah! ah! ah! ah ! | | 440 | | (c.s.). Che? Niente! Facciamoci tra noi una bella, lunga, grande risata... (E ride). Ah, ah, ah, ah, ah ! | | 440 | | (c.s.). Che? Niente! Facciamoci tra noi una bella, lunga, grande risata... (E ride). Ah, ah, ah, ah, ah , ah! |
468 | | LANDOLFO – ARIALDO – ORDULFO | | 441 | | LANDOLFO – ARIALDO – ORDULFO | | 441 | | LANDOLFO ARIALDO ORDULFO |
469 | | (guardandosi tra loro, incerti, smarriti, tra la gioja e lo spavento) – È guarito? – Ma sarà vero? Com'è? | | 442 | | (guardandosi tra loro, incerti, smarriti, tra la gioja e lo sgomento). È guarito? Ma sarà vero? Com'è? | | 442 | | (guardandosi tra loro, incerti, smarriti, tra la gioja e lo sgomento). È guarito? Ma sarà vero? Com'è? |
470 | | ... ENRICO IV | | 443 | | ENRICO IV | | 443 | | ENRICO IV |
471 | | . Zitti! zitti! (A Bertoldo) – Tu non ridi? Sei ancora offeso? – Ma no! Non dicevo mica a te, sai? – Conviene a tutti, capisci? conviene a tutti far credere pazzi certuni, per aver la scusa di tenerli chiusi. Sai perché? – Perché non si resiste a sentirli parlare. Che dico io di quelli là che se ne sono andati? Che una è una baldracca, l'altro un sudicio libertino, l'altro un impostore... – Non è vero! Nessuno può crederlo! – Ma tutti stanno ad ascoltarmi, spaventati! Ecco, vorrei sapere perché, se non è vero... Non si può mica credere a quel che dicono i pazzi... Eppure, si stanno ad ascoltare così. Con gli occhi sbarrati dallo spavento. Perché? Dimmi, dimmi tu, perché? Sono calmo, vedi? | | 444 | | Zitti! Zitti! (A Bertoldo) Tu non ridi? Sei ancora offeso? Ma no! Non dicevo mica a te, sai? – Conviene a tutti, capisci? conviene a tutti far credere pazzi certuni, per avere la scusa di tenerli chiusi. Sai perché? perché non si resiste a sentirli parlare. Che dico io di quelli là che se ne sono andati? Che una è una baldracca, l'altro un sudicio libertino, l'altro un impostore... Non è vero! Nessuno può crederlo! – Ma tutti stanno ad ascoltarmi, spaventati. Ecco, vorrei sapere perché, se non è vero. – Non si può mica credere a quel che dicono i pazzi! – Eppure, si stanno ad ascoltare così, con gli occhi sbarrati dallo spavento. – perché? – Dimmi, dimmi tu, perché? Sono calmo, vedi? | | 444 | | Zitti! Zitti! (A Bertoldo): Tu non ridi? Sei ancora offeso? Ma no! Non dicevo mica a te, sai? – Conviene a tutti, capisci? conviene a tutti far credere pazzi certuni, per avere la scusa di tenerli chiusi. Sai perché? Perché non si resiste a sentirli parlare. Che dico io di quelli là che se ne sono andati? Che una è una baldracca, l'altro un sudicio libertino, l'altro un impostore... Non è vero! Nessuno può crederlo! – Ma tutti stanno ad ascoltarmi, spaventati. Ecco, vorrei sapere perché, se non è vero. – Non si può mica credere a quel che dicono i pazzi! – Eppure, si stanno ad ascoltare così, con gli occhi sbarrati dallo spavento. – Perché? – Dimmi, dimmi tu, perché? Sono calmo, vedi? |
472 | | BERTOLDO | | 445 | | BERTOLDO | | 445 | | BERTOLDO |
473 | | Ma... perché forse.. credono che... | | 446 | | Ma perché... forse, credono che... | | 446 | | Ma perché... forse, credono che... |
474 | | ENRICO IV | | 447 | | ENRICO IV | | 447 | | ENRICO IV |
475 | | No, caro... no, caro... Guardami bene negli occhi... – Non dico che sia vero, stai tranquillo! – Niente è vero! – Ma guardami negli occhi! | | 448 | | No, caro... no, caro... Guardami bene negli occhi... – Non dico che sia vero, stai tranquillo! – Niente è vero! – Ma guardami negli occhi! | | 448 | | No, caro... no, caro... Guardami bene negli occhi... – Non dico che sia vero, stai tranquillo! – Niente è vero! – Ma guardami negli occhi! |
476 | | BERTOLDO | | 449 | | BERTOLDO | | 449 | | BERTOLDO |
477 | | Sì... ecco... Ebbene? | | 450 | | Sì, ecco, ebbene? | | 450 | | Sì, ecco, ebbene? |
478 | | ENRICO IV | | 451 | | ENRICO IV | | 451 | | ENRICO IV |
479 | | Ma lo vedi? lo vedi? Tu stesso! Lo hai anche tu, adesso, lo spavento negli occhi! – Perché ti sto sembrando pazzo! – Ecco la prova! ecco la prova! (E ride) | | 452 | | Ma lo vedi? lo vedi? Tu stesso! Lo hai anche tu, ora, lo spavento negli occhi! – Perché ti sto sembrando pazzo! – Ecco la prova! Ecco la prova! (E ride). | | 452 | | Ma lo vedi? lo vedi? Tu stesso! Lo hai anche tu, ora, lo spavento negli occhi! – Perché ti sto sembrando pazzo! – Ecco la prova! Ecco la prova! (E ride). |
480 | | LANDOLFO | | 453 | | LANDOLFO | | 453 | | LANDOLFO |
481 | | (a nome degli altri, facendosi coraggio, esasperato) Ma che prova? | | 454 | | (a nome degli altri, facendosi coraggio, esasperato). Ma che prova? | | 454 | | (a nome degli altri, facendosi coraggio, esasperato). Ma che prova? |
482 | | ENRICO IV | | 455 | | ENRICO IV | | 455 | | ENRICO IV |
483 | | Codesto vostro sgomento, perché ora, di nuovo, vi sto sembrando pazzo! – Eppure, perdio, lo sapete! Mi credete; lo avete creduto fino ad ora che sono pazzo! – È vero o no? – (Li guarda un po', li vede atterriti) Ma lo vedete? lo sentite che può diventare anche terrore, codesto sgomento, come per qualche cosa che vi fa mancare il terreno sotto i piedi e vi toglie l'aria da respirare? Per forza, signori miei! Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! – Eh! Che volete? – Costruiscono senza logica, beati loro, i pazzi! O con una logica che vola come una piuma! Volubili! volubili! Oggi così, e domani chi sa come! – Voi vi tenete forte, ed essi non si tengono più. Volubili! volubili! – Voi dite: «questo non può essere!» – e per loro può essere tutto. – Ma voi dite che non è vero. – E perché? – Perché non par vero a te, a te, a te (indica tre di loro), a centomila altri. Eh, cari miei! Bisognerebbe vedere poi che cosa invece par vero a questi centomila altri, che non sono detti pazzi, e che spettacolo danno dei loro accordi, fiori di logica! – Io so che a me, bambino, pareva vera la luna nel pozzo. E quante cose, quante, mi parevano vere! E credevo a tutte quelle che mi dicevano gli altri, ed ero beato! – Perché guaj, guaj se non vi tenete più forte a ciò che vi par vero oggi, a ciò che vi parrà vero domani, anche se sia l'opposto di ciò che vi pareva vero jeri! Guaj se v'affondaste come me a considerare questa cosa orribile, che fa veramente impazzire: che se siete accanto a un altro, e gli guardate gli occhi – com'io guardavo un tempo giorno certi occhi – potete figurarvi come un mendico davanti a una porta in cui non potrà mai entrare: chi vi entra, non sarete mai voi, col vostro mondo dentro, come lo vedete e lo toccate; ma uno, ignoto a voi, come quell'altro nel suo mondo impenetrabile vi vede e vi tocca... (Pausa lungamente tenuta. L'ombra, nella sala, comincia ad addensarsi, accrescendo quel senso di smarrimento e di più profonda costernazione da cui quei quattro mascherati sono compresi e sempre più allontanati dal grande Mascherato, rimasto assorto quasi a contemplare una spaventosa miseria che non è di lui solo, ma di tutti. Poi egli si riscuote, vede che s'è fatto quasi bujo e fa come per cercare i quattro che non sente più attorno a sé, e dice) S'è fatto bujo, qua. | | 456 | | Codesto vostro sgomento, perché ora, di nuovo, vi sto sembrando pazzo! – Eppure, perdio, lo sapete! Mi credete; lo avete creduto fino ad ora che sono pazzo! – Eppure, perdio, lo sapete! Mi credete; lo avete creduto fino ad ora che sono pazzo! – È vero o no? (Li guarda un po', li vede atterriti). Ma lo vedete? Lo sentite che può diventare anche terrore, codesto sgomento, come per qualche cosa che vi faccia mancare il terreno sotto i piedi e vi tolga l'aria da respirare? Per forza, signori miei! perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! – Eh! che volete? Costruiscono senza logica, beati loro, i pazzi! O con una loro logica che vola come una piuma! Volubili! Volubili! Oggi così e domani chi sa come! – Voi vi tenete forte, ed essi non si tengono più. Volubili! Volubili! – Voi dite: «questo non può essere!» – e per loro può essere tutto. – Ma voi dite che non è vero. E perché? – Perché non par vero a te, a te, a te, (indica tre di loro), a centomila altri. Eh, cari miei! Bisognerebbe vedere poi che cosa invece par vero a questi centomila altri che non sono detti pazzi, e che spettacolo danno dei loro accordi, fiori di logica! Io so che a me, bambino, pareva vera la luna nel pozzo. E quante cose mi parevano vere! E credevo a tutte quelle che mi dicevano gli altri, ed ero beato! perché guaj, guaj se non vi tenete più forte a ciò che vi par vero oggi, a ciò che vi parrà vero domani, anche se sia l'opposto di ciò che vi pareva vero jeri! Guaj se vi affondaste come me a considerare questa cosa orribile, che fa veramente impazzire: che se siete accanto a un altro, e gli guardate gli occhi – come io guardavo un giorno certi occhi – potete figurarvi come un mendico davanti a una porta in cui non potrà mai entrare: chi vi entra, non sarete mai voi, col vostro mondo dentro, come lo vedete e lo toccate; ma uno, ignoto a voi, come quell'altro nel suo mondo impenetrabile vi vede e vi tocca... (Pausa lungamente tenuta. L'ombra, nella sala, comincia ad addensarsi, accrescendo quel senso di smarrimento e di più profonda costernazione da cui quei quattro mascherati sono compresi e sempre più allontanati dal grande Mascherato, rimasto assorto a contemplare una spaventosa miseria che non è di lui solo, ma di tutti. Poi egli si riscuote, fa come per cercare i quattro che non sente più attorno a sé e dice): S'è fatto bujo, qua. | | 456 | | Codesto vostro sgomento, perché ora, di nuovo, vi sto sembrando pazzo! – Eppure, perdio, lo sapete! Mi credete; lo avete creduto fino ad ora che sono pazzo! – È vero o no? (Li guarda un po', li vede atterriti). Ma lo vedete? Lo sentite che può diventare anche terrore, codesto sgomento, come per qualche cosa che vi faccia mancare il terreno sotto i piedi e vi tolga l'aria da respirare? Per forza, signori miei! Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! – Eh! che volete? Costruiscono senza logica, beati loro, i pazzi! O con una loro logica che vola come una piuma! Volubili! Volubili! Oggi così e domani chi sa come! – Voi vi tenete forte, ed essi non si tengono più. Volubili! Volubili! – Voi dite: «questo non può essere!» – e per loro può essere tutto. – Ma voi dite che non è vero. E perché? – Perché non par vero a te, a te, a te, (indica tre di loro), a centomila altri. Eh, cari miei! Bisognerebbe vedere poi che cosa invece par vero a questi centomila altri che non sono detti pazzi, e che spettacolo dànno dei loro accordi, fiori di logica! Io so che a me, bambino, appariva vera la luna nel pozzo. E quante cose mi parevano vere! E credevo a tutte quelle che mi dicevano gli altri, ed ero beato! Perché guai, guai se non vi tenete più forte a ciò che vi par vero oggi, a ciò che vi parrà vero domani, anche se sia l'opposto di ciò che vi pareva vero jeri! Guai se vi affondaste come me a considerare questa cosa orribile, che fa veramente impazzire: che se siete accanto a un altro, e gli guardate gli occhi – come io guardavo un giorno certi occhi – potete figurarvi come un mendico davanti a una porta in cui non potrà mai entrare: chi vi entra, non sarete mai voi, col vostro mondo dentro, come lo vedete e lo toccate; ma uno ignoto a voi, come quell'altro nel suo mondo impenetrabile vi vede e vi tocca... (Pausa lungamente tenuta. L'ombra, nella sala, comincia ad addensarsi, accrescendo quel senso di smarrimento e di più profonda costernazione da cui quei quattro mascherati sono compresi e sempre più allontanati dal grande Mascherato, rimasto assorto a contemplare una spaventosa miseria che non è di lui solo, ma di tutti. Poi egli si riscuote, fa come per cercare i quattro che non sente più attorno a sé e dice): S'è fatto bujo, qua. |
484 | | ORDULFO | | 457 | | ORDULFO | | 457 | | ORDULFO |
485 | | (subito, facendosi avanti) – Vuole che vada a prendere la lampa? | | 458 | | (subito, facendosi avanti). Vuole che vada a prendere la lampa? | | 458 | | (subito, facendosi avanti). Vuole che vada a prendere la lampa? |
486 | | ENRICO IV | | 459 | | ENRICO IV | | 459 | | ENRICO IV |
487 | | (con ironia) | | 460 | | (con ironia). | | 460 | | (con ironia). |
488 | | La lampa, sì... Credete che non sappia che appena volto le spalle con la mia lampa ad olio per andare a dormire, voi accendete la luce elettrica per voi – qua è anche là, nella sala del trono? – Fingo di non vederla... | | 461 | | La lampa, sì... Credete che non sappia che, appena volto le spalle con la mia lampa ad olio per andare a dormire, accendete la luce elettrica per voi – qua e anche là nella sala del trono? – Fingo di non vederla... | | 461 | | La lampa, sì... Credete che non sappia che, appena volto le spalle con la mia lampa ad olio per andare a dormire, accendete la luce elettrica per voi – qua e anche là nella sala del trono? – Fingo di non vederla... |
489 | | ORDULFO | | 462 | | ORDULFO | | 462 | | ORDULFO |
490 | | Ah!.. – Vuole allora...? | | 463 | | Ah! – Vuole allora... | | 463 | | Ah! – Vuole allora...? |
491 | | ENRICO IV | | 464 | | ENRICO IV | | 464 | | ENRICO IV |
492 | | No: m'accecherebbe! – Voglio la mia lampa. | | 465 | | No: m'accecherebbe. – Voglio la mia lampa. | | 465 | | No: m'accecherebbe. – Voglio la mia lampa. |
493 | | ORDULFO | | 466 | | ORDULFO | | 466 | | ORDULFO |
494 | | Ecco, sarà già pronta, qua dietro la porta. | | 467 | | Ecco, sarà già pronta, qua dietro la porta. | | 467 | | Ecco, sarà già pronta, qua dietro la porta. |
495 | | ( Si reca alla comune; la apre; ne esce appena e subito ritorna con una lampa antica, di quelle che si reggono per un anello in cima, | | 468 | | ( Si reca alla comune; la apre; ne esce appena e subito ritorna con una lampa antica, di quelle che si reggono con un anello in cima). | | 468 | | Si reca alla comune; la apre; ne esce appena e subito ritorna con una lampa antica, di quelle che si reggono con un anello in cima. |
496 | | | | 469 | | ENRICO IV | | 469 | | ENRICO IV |
497 | | e viene a posarla su la tavola anch'essa d'antica foggia) | | 470 | | | | 470 | | (prendendo la lampa e poi indicando la tavola sul coretto). |
498 | | ENRICO IV Ecco un po' di luce. Sedete, lì attorno alla tavola. Ma non così! In belli e sciolti atteggiamenti... (Ad Arialdo) Ecco, tu così. – (lo atteggia) ( poi a Bertoldo) E tu così... (lo atteggia) – Così, ecco. – (Va a sedere incontro a loro) E io, qua... (Volgendo il capo verso una delle finestre) – Si dovrebbe poter comandare alla luna un bel raggio decorativo... – La guardo spesso io, dalla mia camera, seduto davanti alla finestra, con una gamba accavalciata sull'altra... così, (eseguisce). La luna... Potete credere, a guardarla, che lo sappia, la luna, che ottocent'anni siano passati e che io, seduto alla finestra, non possa esser davvero Enrico IV che guarda la luna, come un pover'uomo qualunque che in quel momento non si vede l'abito che indossa e non pensa per nulla, assorto nello zirlio dei grilli, d'essere Enrico IV – Ma guardate, guardate che magnifico quadro notturno: l'Imperatore tra i suoi fidi consiglieri... – Non ci provate gusto? | | | | Ecco, un po' di luce. Sedete, lì attorno alla tavola. Ma non così! In belli e sciolti atteggiamenti... (Ad Arialdo) Ecco, tu così... (lo atteggia, poi a Bertoldo) E tu così... (lo atteggia) Così ecco... (Va a sedere incontro a loro ). E io, qua... (Volgendo il capo verso una delle finestre). Si dovrebbe poter comandare alla luna un bel raggio decorativo... Giova, a noi, giova, la luna. Io per me, ne sento il bisogno, e mi ci perdo spesso a guardarla dalla mia finestra. Chi può credere, a guardarla, che lo sappia che ottocent'anni siano passati e che io, seduto alla finestra non possa essere davvero Enrico IV che guarda la luna, come un pover uomo qualunque? Per sfuggire, così, fuori, dico, a questo sentimento di deserto che è qui, dove la pazzia ha abitato; dove farneticare è spontaneo, cosa d'abitudine e seria, che ha diritto – un diritto perfettamente logico – di essere come una qualunque altra realtà, di cui non si sia ancora scoperto l'inganno. Ma guardate, guardate che magnifico quadro notturno: l'Imperatore tra i suoi fidi consiglieri... Non ci provate gusto? | | | | Ecco, un po' di luce. Sedete, lì attorno alla tavola. Ma non così! In belli e sciolti atteggiamenti... (Ad Arialdo): Ecco, tu così... (lo atteggia, poi a Bertoldo): E tu così... (lo atteggia): Così ecco... (Va a sedere anche lui ). E io, qua... (Volgendo il capo verso una delle finestre). Si dovrebbe poter comandare alla luna un bel raggio decorativo... Giova, a noi, giova, la luna. Io per me, ne sento il bisogno, e mi ci perdo spesso a guardarla dalla mia finestra. Chi può credere, a guardarla, che lo sappia che ottocent'anni siano passati e che io, seduto alla finestra non possa essere davvero Enrico IV che guarda la luna, come un pover'uomo qualunque? Ma guardate, guardate che magnifico quadro notturno: l'Imperatore tra i suoi fidi consiglieri... Non ci provate gusto? |
499 | | LANDOLFO | | 471 | | LANDOLFO | | 471 | | LANDOLFO |
500 | | (piano, ad Arialdo, come per non romper l'incanto) Eh! Capisci? A saperlo, che non era vero... | | 472 | | (piano ad Arialdo, come per non rompere l'incanto). Eh, capisci? A sapere che non era vero... | | 472 | | (piano ad Arialdo, come per non rompere l'incanto). Eh, capisci? A sapere che non era vero... |
501 | | ENRICO IV | | 473 | | ENRICO IV | | 473 | | ENRICO IV |
502 | | . Vero, che cosa? | | 474 | | Vero, che cosa? | | 474 | | Vero, che cosa? |
503 | | LANDOLFO | | 475 | | LANDOLFO | | 475 | | LANDOLFO |
504 | | (titubante, come per scusarsi) No... ecco... perché a lui (indica Bertoldo) entrato nuovo in servizio... io, appunto questa mattina, dicevo: peccato che, così vestiti... e poi con tanti bei costumi, là in guardaroba e con una sala come quella... (accenna alla sala del trono) | | 476 | | (titubante, come per scusarsi). No... ecco... perché a lui (indica Bertoldo) entrato nuovo in servizio... io, appunto questa mattina, dicevo: Peccato, che così vestiti... e poi con tanti bei costumi, là in guardaroba... e con una sala come quella... (accenna alla sala del trono). | | 476 | | (titubante, come per scusarsi). No... ecco... perché a lui (indica Bertoldo) entrato nuovo in servizio... io, appunto questa mattina, dicevo: Peccato, che così vestiti... e poi con tanti bei costumi, là in guardaroba... e con una sala come quella... (accenna alla sala del trono). |
505 | | ENRICO IV | | 477 | | ENRICO IV | | 477 | | ENRICO IV |
506 | | . Ebbene? Peccato, che cosa? | | 478 | | Ebbene? Peccato, dici? | | 478 | | Ebbene? Peccato, dici? |
507 | | LANDOLFO | | 479 | | LANDOLFO | | 479 | | LANDOLFO |
508 | | Ma... che non sapevamo... | | 480 | | Già... che non sapevamo... | | 480 | | Già... che non sapevamo... |
509 | | ENRICO IV | | 481 | | ENRICO IV | | 481 | | ENRICO IV |
510 | | . Di rappresentarla per burla qua, questa commedia? | | 482 | | Di rappresentarla per burla, qua, questa commedia? | | 482 | | Di rappresentarla per burla, qua, questa commedia? |
511 | | LANDOLFO | | 483 | | LANDOLFO | | 483 | | LANDOLFO |
512 | | Già ... perché credevamo... che... | | 484 | | perché credevamo che... | | 484 | | Perché credevamo che... |
513 | | ARIALDO | | 485 | | ARIALDO | | 485 | | ARIALDO |
514 | | (per venirgli in ajuto ) – Ecco... sì, che fosse sul serio! | | 486 | | (per venirgli in ajuto ). Ecco... sì, che fosse sul serio! | | 486 | | (per venirgli in aiuto ). Ecco... sì, che fosse sul serio! |
515 | | ENRICO IV | | 487 | | ENRICO IV | | 487 | | ENRICO IV |
516 | | . E com'è? Vi pare che non sia sul serio? | | 488 | | E com'è? Vi pare che non sia sul serio? | | 488 | | E com'è? Vi pare che non sia sul serio? |
517 | | LANDOLFO | | 489 | | LANDOLFO | | 489 | | LANDOLFO |
518 | | Eh, se dice che... | | 490 | | Eh, se dice che... | | 490 | | Eh, se dice che... |
519 | | ARIALDO | | 491 | | | | 491 | | |
520 | | (c.s.) Che dobbiamo ridere alle spalle di chi crede... ENRICO IV | | | | ENRICO IV | | | | ENRICO IV |
521 | | . | | 492 | | Dico | | 492 | | Dico |
522 | | Già; ma la testa, io, un giorno, cari miei, – mascherato così – la battei davvero, cadendo da cavallo. Vi pare una burla? | | | | | | | | |
523 | | ORDULFO | | | | | | | | |
524 | | No! – Ma ora... | | | | | | | | |
525 | | ENRICO IV. | | | | | | | | |
526 | | Ora, che cosa? – Fisso in quest'eternità di maschera – spoglia vuota, cieca – abito d'un giorno di carnevale diventato persona, per ottocento anni – non vedere più tutto ciò che da quel giorno è avvenuto; le cose, come sono mutate; gli amici, come v'hanno tradito; il posto preso da altri, per esempio... che so! nel cuore della donna che amavate, e chi è morto, e chi è scomparso, e i vostri capelli che si sono ingrigiti – vi pare una burla? – Un giorno, la feritina interna, il guasto qua, dentro il cervello, vi si rimargina. Da sé; chi sa come! – Riaprite a poco a poco gli occhi, e non sapete ancora se è sonno o veglia: ma sì, siete sveglio; toccate questa cosa e quella; tornate a vedere chiaramente... Ah, via, via, allora, quest'abito da mascherato! quest'incubo! Apriamo le finestre: respiriamo la vita, via! via! corriamo fuori! – (Arrestando d'un tratto la foga) – Dove? Come? In marsina e cravatta bianca e cappello a stajo? tra i cari amici del circolo? a far che cosa? ancora da Enrico IV in marsina e cravatta bianca? coi capelli già così? – Li ho fatti grigi qua, io oh!, da Enrico IV; e non me n'ero accorto! – Non ci vogliono mica ottocent'anni: bastano dodici – per accorgersi che s'è anche così ingrigito tutto per voi, attorno a voi: tutto crollato, tutto finito, e che arrivate con una fame da lupo a un banchetto già tutto sparecchiato. – E allora? Allora, che cosa? – Voi volete scherzare adesso con me? Fare la burla insieme, tutt'e cinque d'accordo? – Ah, no, cari miei, basta adesso! (Si alza, fosco). Perché non ho mica scherzato, io! – Ne ho la nausea, adesso! (Quasi tra sé, con violenta rabbia contenuta) Devo farla pentire d'esser venuta qua! Da suocera mi s'è mascherata – e lui da padre abate... – E mi portano con loro un medico per farmi studiare... E chi sa che non sperano di guarirmi... Buffoni! – Voglio avere il gusto di schiaffeggiargliene almeno uno: quello! – È un famoso spadaccino? M'infilzerà... – Ma vedremo, vedremo... – Non capite che non mi restava da fare altro? Come volete vendicarvi della brutalità d'un sasso che v'ammacca la testa? Dopo dodici anni di cecità e la bella scoperta che avevo fatto riaprendo gli occhi, rimettersi a viverla, ma coscienti la follia: la solitudine, – questa – così squallida e vuota, come m'apparve, subito, – rivestirmela, pararmela meglio di quella follia d'un giorno di carnevale; e, obbligar tutti quelli che si presentavano qua, a seguirla, perdio, ancora per il mio spasso quell'antica famosa mascherata! Qua, tutti, mascherati; e la sala del trono, e voi quattro qua, consiglieri... – Volevate che ve lo dicessi prima, per fare la burla insieme? – Ma che burla potete far voi? Vi vedete finti per voi stessi? finti senza saperlo, – non per questi abiti che adesso indossate – ma per ciò vi credete d'essere, oggi così e domani in un altro modo? Voi credete – come tutti gli altri – che le mascherate siano solo quelle che si fanno per burla, o questa che vi facevano far qua per assecondare pietosamente la fissazione d'un povero pazzo. È vero sì o no? Rispondete... | | | | che siete sciocchi! | | | | che siete sciocchi! |
527 | | LANDOLFO | | | | | | | | |
528 | | Eh, quale altra?... | | | | | | | | |
529 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
530 | | Quale altra? Quella che non sospettate: continua, d'ogni momento, di tutta la vita, di cui siete anche i fantocci ma senza accorgervene mai quando vi mascherate senza saperlo di ciò che vi par d'essere! Non è la stessa cosa? Siete forse più veri di me, vestito così? La differenza è solo di quest'abito che la scopre, la mascherata, come una caricatura. E appunto per questo io me ne sono potuto accorgere: perché un bel giorno aprendo gli occhi mi trovai vestito così: e allora, questa buffonata, o un'altra, che importa! – dissi – seguitiamola, ma non più stupidamente, cecamente, da pazzo, ma così, sapendola e volendola: mascherata viva, viva. – bella, sontuosa, regale. E che lo faccio soltanto io, del resto? C'è altri che lo fa, e non è detto pazzo: perdio, nei suoi palazzi anche adesso Papa Gregorio VII, il mio rivale. Per quello che Egli vuole, per quello ch'Egli dice e sostiene, la lotta armata tra Chiesa e Stato – oh senti – non è forse una magnifica mascherata fuori della storia, uguale a questa mia? Vorreste seguitarla anche voi, adesso? no, cari miei: basta. – Dovevate sapervelo fare per voi stessi l'inganno; non per rappresentarlo, da attori davanti a me, davanti a chi viene qua in visita di tanto in tanto; ma così, come siete naturalmente, tutti i giorni, davanti a nessuno, per voi stessi – (a Bertoldo) – per te, capisci? che in questa tua finzione ci potevi mangiare, dormire, e grattarti una spalla, se ti ci sentivi un prurito; – sentendovi vivi, vivi veramente nella storia del mille e cento, qua, alla corte del vostro Imperatore Enrico IV – (prende per le braccia Ordulfo) – Tu, ecco, Ordulfo vivo nel castello di Goslar Che la mattina ti svegliavi, ti alzavi dal letto, e invece di uscirne tu entravi nel sogno, vestendoti – nel sogno che non sarebbe stato più sogno, perché tu ci avresti vissuto, lo avresti toccato in tutto, vivo; te lo saresti bevuto nell'aria che respiravi; ma pur sapendolo, che era un sogno, per meglio assaporare il privilegio che v'era dato di non dover far altro, qua, che la professione di vivertelo, questo sogno – lontanissimo e presente – e pensare – da qui, dal mille e cento in cui siamo, pensare che a una distanza di otto secoli in giù, in giù, gli uomini del mille e novecento s'abbaruffano intanto, s'arrabattano in un'ansia senza requie di saper come si determineranno i loro casi, di vedere come si stabiliranno i fatti che li tengono in tanta ambascia e in tanta agitazione... Mentre voi, invece, già nella storia! LANDOLFO | | | | Dovevate sapervelo fare per voi stessi, l'inganno; non per rappresentarlo davanti a me, davanti a chi viene qua in visita di tanto in tanto; ma così, per come siete naturalmente, tutti i giorni, davanti a nessuno (a Bertoldo, prendendolo per le braccia ) per te, capisci, che in questa tua finzione ci potevi mangiare, dormire, e grattarti anche una spalla, se ti ci sentivi un prurito; (rivolgendosi anche agli altri ) sentendovi vivi, vivi veramente nella storia del mille e cento, qua alla Corte del vostro Imperatore Enrico IV! (prende per un braccio Ordulfo) Tu, ecco, Ordulfo vivo nel castello di Goslar! che la mattina ti svegliavi, ti alzavi dal letto, e invece di uscirne tu entravi nel sogno, vestendoti – nel sogno che non sarebbe stato più sogno, perché tu ci avresti vissuto, lo avresti toccato, in tutto, vivo; te lo saresti bevuto nell'aria che respiravi: ma pur sapendolo, che era un sogno, per meglio assaporare il privilegioche vi era dato di non dover far ltro qua, che la professione di viverlo, questo sogno – lantanissimo e presente! E pensare, da qui, da questo nostro tempo remoto, così colorito e sepolcrale, pensare che a una distanza di otto secoli in giù, in giù, gli uomini del mille e novecento si abbaruffano intanto, s'arrabattano in un'ansia senza requie di sapere come si determineranno i loro casi, di vedere come si stabiliranno i fatti che li tengono in tanta ambascia e in tanta agitazione. Mentre voi, invece, già nella storia! con me | | | | Dovevate sapervelo fare per voi stessi, l'inganno; non per rappresentarlo davanti a me, davanti a chi viene qua in visita di tanto in tanto; ma così, per come siete naturalmente, tutti i giorni, davanti a nessuno (a Bertoldo, prendendolo per le braccia ), per te, capisci, che in questa tua finzione ci potevi mangiare, dormire, e grattarti anche una spalla, se ti sentivi un prurito; (rivolgendosi anche agli altri ): sentendovi vivi, vivi veramente nella storia del mille e cento, qua alla Corte del vostro Imperatore Enrico IV! E pensare, da qui, da questo nostro tempo remoto, così colorito e sepolcrale, pensare che a una distanza di otto secoli in giù, in giù, gli uomini del mille e novecento si abbaruffano intanto, s'arrabattano in un'ansia senza requie di sapere come si determineranno i loro casi, di vedere come si stabiliranno i fatti che li tengono in tanta ambascia e in tanta agitazione. Mentre voi, invece, già nella storia! con me |
531 | | Ecco! Benissimo! | | | | ! LANDOLFO | | | | ! Per |
532 | | ENRICO IV | | 493 | | Ah, ecco! Benissimo! | | | | |
533 | | Tutto determinato! tutto stabilito! | | 494 | | ENRICO IV | | | | |
534 | | ARIALDO | | 495 | | Tutto determinato! Tutto stabilito! | | | | |
535 | | Ah, ecco, ecco. | | 496 | | ORDULFO | | | | |
536 | | ENRICO IV | | 497 | | Ecco, ecco! | | | | |
537 | | E per | | 498 | | ENRICO IV | | | | |
| | quanto tristi i miei casi e orrendi i fatti; aspre le lotte, dolorose le vicende: non cangiano più; non possono più cangiare, capite?: fissati per sempre: questi e non altri; così e non in un altro modo; con tutti gli elementi che si tengono, ben congegnati, che voi vi ci potete adagiare, ammirando come ogni effetto segua obbediente alla sua causa, con perfetta logica, e ogni avvenimento si svolga preciso e coerente in ogni suo particolare – Il piacere, il piacere della storia! È grande! | | 499 | | E per quanto tristi i miei casi, e orrendi i fatti; aspre le lotte, dolorose le vicende; già storia, non cangiano più, non possono più cangiare, capite? Fissati per sempre: che voi vi ci potete adagiare, ammirando come ogni effetto seguiva obbediente alla sua causa, con perfetta logica, e ogni avvenimento si svolgeva preciso e coerente in ogni suo particolare. Il piacere, il piacere della storia, | | | | quanto tristi i miei casi, e orrendi i fatti; aspre le lotte, dolorose le vicende: già storia, non cangiano più, non possono più cangiare, capite? Fissati per sempre: che vi ci potete adagiare, ammirando come ogni effetto segua obbediente alla sua causa, con perfetta logica, e ogni avvenimento si svolga preciso e coerente in ogni suo particolare. Il piacere, il piacere della storia, |
538 | | LANDOLFO | | | | | | | | |
539 | | Eh già certo che leggendo la storia... | | | | insomma | | | | insomma |
540 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
541 | | Ti puoi figurare come può esser vera, solo che pensi un po' alla vita, quale veramente è; e com'è adesso, dev'essere stata anche negli altri tempi... | | | | , che è così grande | | | | , che è così grande |
542 | | ARIALDO | | | | | | | | |
543 | | Ah, come? Ma allora... | | | | | | | | |
544 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
545 | | Allora che? Ci vorresti creder sul serio? Ma immagina un po' come te la imposterà, domani, la storia, questa vita d'oggi, disincarnata! | | | | ! | | | | ! |
546 | | I nessi, i nessi che ci troverà, di cause e d'effetti, questo o quello storico, secondo come la piglierà! – Capite, capite che, forti di questo argomento, noi uomini del mille e cento; potevamo metterci a ridere, spensierati e leggeri, di tutto quanto sta scritto sui tempi nostri: ridere sul grugno a ogni dotto d'antichità, e gridargli di levarsi, perché non è stato vero niente di tutto ciò che crede di sapere, perché tutto è stato il giuoco di tre o quattro, più forti, che se la sono tirata di qua e di là, come han voluto e a caso, questa bella pagliacciata, comune e sempre la stessa! Ma come le pietre, guardate, che si cavano dalle montagne, per costruire! Che ne sanno le pietre, se saranno d'una chiesa o d'un lupanare, se non sanno neppure d'esser pietre? – LANDOLFO | | 500 | | LANDOLFO | | 493 | | LANDOLFO |
547 | | Ah, bello! bello! | | 501 | | Ah, bello! bello! | | 494 | | Ah, bello! bello! |
548 | | ENRICO IV | | 502 | | ENRICO IV | | 495 | | ENRICO IV |
549 | | Bello, ma basta! non potrei più farlo io. Ma del resto voi stessi non ne avete inteso la ragione finora ( si sente bussare alla porta ) Chi è? | | 503 | | Bello, ma basta! Ora che lo sapete, non potrei farlo più io! (Prende la lampa per andare a dormire ) Né del resto voi stessi, se non ne avete inteso finora la ragione. Ne ho la nausea adesso! ( Quasi tra sè , con violenta rabbia contenuta ) Perdio! debbo farla pentire d'esser venuta qua! Da suocera oh, mi s'è mascherata... E lui da padre abate... – E mi portano con loro un medico per farmi studiare... E chi sa che non sperino di farmi guarire... Buffoni! – Voglio avere il gusto di schiaffeggiargliene almeno uno: quello! – È un famoso spadaccino? M'infilzerà... Ma vedremo, vedremo... (Si sente picchiare alla comune ) Chi è? | | 496 | | Bello, ma basta! Ora che lo sapete, non potrei farlo più io! (Prende la lampa per andare a dormire ). Né del resto voi stessi, se non ne avete inteso finora la ragione. Ne ho la nausea adesso! ( Quasi tra sé , con violenta rabbia contenuta ): Perdio! debbo farla pentire d'esser venuta qua! Da suocera oh, mi s'è mascherata... E lui da padre abate... – E mi portano con loro un medico per farmi studiare... E chi sa che non sperino di farmi guarire... Buffoni! – Voglio avere il gusto di schiaffeggiargliene almeno uno: quello! – È un famoso spadaccino? M'infilzerà... Ma vedremo, vedremo... (Si sente picchiare alla comune ). Chi è? |
550 | | LA VOCE DI GIOVANNI | | 504 | | VOCE DI GIOVANNI | | 497 | | VOCE DI GIOVANNI |
551 | | Deo gratia ... | | 505 | | Deo gratia ! | | 498 | | Deo gratias ! |
552 | | ARIALDO | | 506 | | ARIALDO | | 499 | | ARIALDO |
553 | | È Giovanni, è Giovanni, che viene come ogni sera da monacello! | | 507 | | (contentissimo, come per uno scherzo che si potrebbe ancora fare). Ah, è Giovanni, è Giovanni, che viene come ogni sera a fare il monacello! | | 500 | | (contentissimo, come per uno scherzo che si potrebbe ancora fare). Ah, è Giovanni, è Giovanni, che viene come ogni sera a fare il monacello! |
554 | | ORDULFO | | 508 | | ORDULFO | | 501 | | ORDULFO |
555 | | Facciamogli! facciamogli la scena! | | 509 | | (c.s., stropicciandosi le mani). Sì, sì, facciamoglielo fare! facciamoglielo fare! | | 502 | | (c.s., stropicciandosi le mani). Sì, sì, facciamoglielo fare! facciamoglielo fare! |
556 | | ENRICO IV | | 510 | | ENRICO IV | | 503 | | ENRICO IV |
557 | | . Sciocco! Lo vedi che così è per te come uno scherzo, alle spalle d'un povero vecchio che lo fa per amor mio? | | 511 | | (subito, severo). Sciocco! Lo vedi? perché ? Per fare uno scherzo alle spalle di un povero vecchio, che lo fa per amor mio? | | 504 | | (subito, severo). Sciocco! Lo vedi? Perché ? Per fare uno scherzo alle spalle di un povero vecchio, che lo fa per amor mio? |
558 | | LANDOLFO | | 512 | | LANDOLFO | | 505 | | LANDOLFO |
559 | | E dev'esser come vero! | | 513 | | (a Ordulfo). Dev'essere come vero! Non capisci? | | 506 | | (a Ordulfo). Dev'essere come vero! Non capisci? |
560 | | ENRICO IV | | 514 | | ENRICO IV | | 507 | | ENRICO IV |
561 | | ( andando ad aprire la porta e facendo entrare Giovanni parato da umile fraticello, con un rotolo di cartapecora sotto il braccio) Avanti, avanti, padre! (Poi, assumendo un tono di tragica gravità e di fiero risentimento) Tutti i documenti della mia vita e del mio Regno a me favorevoli furono distrutti, deliberatamente, dai miei nemici: c'è solo sfuggita alla distruzione, questa mia vita scritta da un umile monacello a me devoto, e vorreste riderne? Si rivolge amorosamente a Giovanni e lo invita a sedere davanti alla tavola) – Sedete, padre, qua – E la lampa, accanto. ( Gli posa accanto la lampa che ha ancora in mano) Scrivete . | | 515 | | Appunto! Come vero! perché solo così non è più una burla la verità! ( Si reca ad aprire la porta e fa entrare Giovanni parato da umile fraticello, con un rotolo di cartapecora sotto il braccio) Avanti, avanti, padre! (Poi assumendo un tono di tragica gravità e di cupo risentimento) Tutti i documenti della mia vita e del mio regno a me favorevoli furono distrutti, deliberatamente, dai miei nemici: c'è solo, sfuggita alla distruzione, questa mia vita scritta da un umile monacello a me devoto, e voi vorreste riderne? ( Si rivolge amorosamente a Giovanni e lo invita a sedere davanti alla tavola) Sedete, padre, sedete qua. E la lampa accanto. ( Gli posa accanto la lampa che ha ancora in mano). Scrivete, scrivete. | | 508 | | Appunto! Come vero! Perché solo così non è più una burla la verità! ( Si reca ad aprire la porta e fa entrare Giovanni parato da umile fraticello, con un rotolo di cartapecora sotto il braccio). Avanti, avanti, padre! (Poi assumendo un tono di tragica gravità e di cupo risentimento): Tutti i documenti della mia vita e del mio regno a me favorevoli furono distrutti, deliberatamente, dai miei nemici: c'è solo, sfuggita alla distruzione, questa mia vita scritta da un umile monacello a me devoto, e voi vorreste riderne? ( Si rivolge amorosamente a Giovanni e lo invita a sedere davanti alla tavola): Sedete, padre, sedete qua. E la lampa accanto. Gli posa accanto la lampa che ha ancora in mano. Scrivete, scrivete. |
562 | | | | 516 | | GIOVANNI. | | 509 | | GIOVANNI. |
563 | | ( Giovanni, svolto il rotolo di cartapecora, si dispone a scrivere sotto dettatura). | | 517 | | ( svolge il rotolo di cartapecora, e si dispone a scrivere sotto dettatura). | | 510 | | ( svolge il rotolo di cartapecora, e si dispone a scrivere sotto dettatura). |
564 | | | | 518 | | Eccomi pronto, Maestà! | | 511 | | Eccomi pronto, Maestà! |
565 | | ENRICO IV | | 519 | | ENRICO IV | | 512 | | ENRICO IV |
566 | | (dettando) Il decreto di pace emanato a Magonza giovò ai meschini e ai buoni, quanto nocque ai cattivi e ai potenti (Comincia a calar la tela) – Apportò dovizie ai primi, fame e miseria ai secondi... | | 520 | | (dettando). Il decreto di pace emanato a Magonza giovò ai meschini ed ai buoni, quanto nocque ai cattivi e ai potenti. (Comincia a calare la tela). Apportò dovizie ai primi, fame e miseria ai secondi... | | 513 | | (dettando). Il decreto di pace emanato a Magonza giovò ai meschini ed ai buoni, quanto nocque ai cattivi e ai potenti. (Comincia a calare la tela). Apportò dovizie ai primi, fame e miseria ai secondi... |
567 | | | | 521 | | TELA | | 514 | | TELA |