| | 0 Autografo III | | | | 1922 Bemporad III | | | | 1933 Mondadori III |
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1 | | ATTO TERZO | | 1 | | ATTO TERZO | | 1 | | ATTO TERZO |
2 | | La sala del trono, buja. Nel bujo, la parete di fondo si discerne appena. Le tele dei due ritratti sono state asportate, e al loro posto, entro le cornici rimaste a recingere il cavo delle nicchie, si sono impostati, nel preciso atteggiamento di quei ritratti, FRIDA, parata da «Marchesa di Toscana», come s'è vista nel secondo atto, e CARLO DI NOLLI parato da «Enrico IV». | | 2 | | La sala del trono, buja. Nel bujo, la parete di fondo si discerne appena. Le tele dei due ritratti sono state asportate, e al loro posto, entro le cornici rimaste a ricingere il cavo delle nicchie, si sono impostati nel preciso atteggiamento di quei ritratti, Frida parata da «Marchesa di Toscana», come s'è vista nel secondo atto, e Carlo Di Nolli parato da «Enrico IV». | | 2 | | La sala del trono, buja. Nel bujo, la parete di fondo si discerne appena. Le tele dei due ritratti sono state asportate e al loro posto, entro le cornici rimaste a ricingere il cavo delle nicchie, si sono impostati nel preciso atteggiamento di quei ritratti, Frida parata da «Marchesa di Toscana», come s'è vista nel secondo atto, e Carlo Di Nolli parato da «Enrico IV». |
3 | | Al levarsi del sipario, per un attimo, la scena appare vuota. S'apre l'uscio a sinistra ed entra, reggendo la lampa, per l'anello in cima, Enrico IV, volto a parlare verso l'interno ai quattro giovani che si suppongono nella sala attigua, con Giovanni, come alla fine del secondo atto. | | 3 | | ( Al levarsi del sipario, per un attimo la scena appare vuota. Si apre l'uscio a sinistra ed entra, reggendo la lampa per l'anello in cima, Enrico IV, volto a parlare verso l'interno ai quattro giovani che si suppongono nella sala attigua, con Giovanni, come alla fine del secondo atto). | | 3 | | ( Al levarsi del sipario, per un attimo la scena appare vuota. Si apre l'uscio a sinistra ed entra, reggendo la lampa per l'anello in cima, Enrico IV, volto a parlare verso l'interno ai quattro giovani che si suppongono nella sala attigua, con Giovanni, come alla fine del secondo atto). |
4 | | ENRICO IV | | 4 | | ENRICO IV | | 4 | | ENRICO IV |
5 | | No, restate, restate: farò da me. Buona notte. | | 5 | | No: restate, restate: farò da me. Buona notte. | | 5 | | No: restate, restate: farò da me. Buona notte. |
6 | | Richiude l'uscio e si muove, tristissimo e stanco, per attraversare la sala, diretto al secondo uscio a destra, che dà nei suoi appartamenti. | | 6 | | Richiude l'uscio e si muove, tristissimo e stanco, per attraversare la sala, diretto al secondo uscio a destra, che dà nei suoi appartamenti. | | 6 | | Richiude l'uscio e si muove, tristissimo e stanco, per attraversare la sala, diretto al secondo uscio a destra, che dà nei suoi appartamenti. |
7 | | FRIDA | | 7 | | FRIDA | | 7 | | FRIDA |
8 | | (appena vede ch'egli ha di poco oltrepassato l'altezza del trono, bisbiglia dalla nicchia, come una che si senta venir meno dalla paura): Enrico... | | 8 | | (appena vede che egli ha di poco oltrepassato l'altezza del trono, bisbiglia dalla nicchia, come una che si senta venir meno dalla paura). Enrico... | | 8 | | (appena vede che egli ha di poco oltrepassato l'altezza del trono, bisbiglia dalla nicchia, come una che si senta venir meno dalla paura). Enrico... |
9 | | ENRICO IV | | 9 | | ENRICO IV | | 9 | | ENRICO IV |
10 | | (arrestandosi alla voce, come colpito a tradimento da una rasojata alla schiena, volta la faccia atterrita verso la parete di fondo, accennando d'alzare istintivamente, quasi a riparo, le braccia:) Chi mi chiama? (Non è una domanda, è un'esclamazione che guizza in un brivido di terrore e non aspetta risposta dal bujo e dal silenzio terribile della sala che d'un tratto s 'è come riempito per lui del sospetto d'esser pazzo davvero) | | 10 | | (arrestandosi alla voce, come colpito a tradimento da una rasojata alla schiena, volta la faccia atterrita verso la parete di fondo, accennando d'alzare istintivamente, quasi a riparo, le braccia). Chi mi chiama? (Non è una domanda, è un'esclamazione che guizza in un brivido di terrore, e non aspetta risposta dal bujo e dal silenzio terribile della sala che d'un tratto si è riempito per lui dal sospetto d'esser pazzo davvero). | | 10 | | (arrestandosi alla voce, come colpito a tradimento da una rasojata alla schiena, volta la faccia atterrita verso la parete di fondo, accennando d'alzare istintivamente, quasi a riparo, le braccia). Chi mi chiama? (Non è una domanda, è un'esclamazione che guizza in un brivido di terrore e non aspetta risposta dal bujo e dal silenzio terribile della sala che d'un tratto si sono riempiti per lui del sospetto d'esser pazzo davvero). |
11 | | FRIDA | | 11 | | FRIDA | | 11 | | FRIDA |
12 | | (a quell'atto di terrore, non meno atterrita di ciò che si è prestato a fare, ripete un po' più forte)– Enrico... ( ma sporgendo un po' il capo dalla nicchia verso l'altra nicchia, come a chieder soccorso, pur volendo sostenere la parte che le hanno assegnata) | | 12 | | (a quell'atto di terrore, non meno atterrita di ciò che si è prestata a fare, ripete un po' più forte): Enrico... ( Ma sporgendo un po' il capo dalla nicchia verso l'altra nicchia, pur volendo sostenere la parte che le hanno assegnata). | | 12 | | (a quell'atto di terrore, non meno atterrita di ciò che si è prestata a fare, ripete un po' più forte): Enrico... ( Ma sporgendo un po' il capo dalla nicchia verso l'altra nicchia, pur volendo sostenere la parte che le hanno assegnata). |
13 | | ENRICO IV | | 13 | | ENRICO IV | | 13 | | ENRICO IV |
14 | | (ha un urlo; si lascia cader la lampa dalle mani, per cingersi con le braccia la testa, e fa come per fuggire) | | 14 | | (ha un urlo; si lascia cader la lampa dalle mani, per cingersi con le braccia la testa, e fa come per fuggire). | | 14 | | (ha un urlo: si lascia cader la lampa dalle mani, per cingersi con le braccia la testa, e fa come per fuggire). |
15 | | FRIDA | | 15 | | FRIDA | | 15 | | FRIDA |
16 | | (saltando dalla nicchia sullo zoccolo e gridando come impazzita)– Enrico... Enrico... Ho paura... ho paura... | | 16 | | (saltando dalla nicchia sullo zoccolo e gridando come impazzita). Enrico... Enrico... Ho paura... ho paura... | | 16 | | (saltando dalla nicchia sullo zoccolo e gridando come impazzita). Enrico... Enrico... Ho paura... ho paura... |
17 | | E mentre il Di Nolli balza a sua volta sullo zoccolo, e di qui a terra, e accorre a Frida che seguita a gridare convulsa sul punto di svenire, irrompono – dall'uscio a sinistra e dal primo a destra – tutti: IL DOTTORE, DONNA MATILDE parata da «Marchesa di Toscana», TITO BELCREDI, LANDOLFO, ARIALDO, ORDULFO , BERTOLDO , GIOVANNI. Uno di questi dà subito luce alla sala: luce strana, di lampadine nascoste nel soffitto, per modo che sia sulla scena soltanto viva nell'alto. Gli altri, senza curarsi d'Enrico IV , che rimane a guardare stupito da quell'irruzione inattesa dopo il momento di terrore per cui ancora vibra in tutta la persona, accorrono premurosi a sorreggere e a confortare Frida che trema ancora e geme e smania tra le braccia del fidanzato. Parlano tutti confusamente. | | 17 | | E mentre il Di Nolli balza a sua volta sullo zoccolo, e di qui a terra, e accorre a Frida che sèguita a gridare convulsa, sul punto di svenire, irrompono – dall'uscio a sinistra e dal primo a destra – tutti: il DOTTORE, DONNA MATILDE parata anche lei da «Marchesa di Toscana», TITO BELCREDI, LANDOLFO, BERTOLDO, GIOVANNI . Uno di questi dà subito luce alla sala: luce strana, di lampadine nascoste nel soffitto, per modo che sia sulla scena soltanto viva nell'alto. Gli altri, senza curarsi d'Enrico [ I]V che rimane a guardare, stupito da quella irruzione inattesa, dopo il momento di terrore per cui ancora vibra in tutta la persona, accorrono premurosi a sorreggere e a confortare Frida che trema ancora e geme e smania tra le braccia del fidanzato. Parlano tutti confusamente. | | 17 | | E mentre il Di Nolli balza a sua volta dallo zoccolo e di qui a terra, e accorre a Frida che sèguita a gridare convulsa, sul punto di svenire, irrompono – dall'uscio a sinistra – tutti: il Dottore, Donna Matilde parata anche lei da «Marchesa di Toscana», Tito Belcredi, Landolfo, Arialdo, Ordulfo , Bertoldo , Giovanni. Uno di questi dà subito luce alla sala: luce strana, di lampadine nascoste nel soffitto, per modo che sia sulla scena soltanto viva nell'alto. Gli altri, senza curarsi d'Enrico IV che rimane a guardare, stupito da quella irruzione inattesa, dopo il momento di terrore per cui ancora vibra in tutta la persona, accorrono premurosi a sorreggere e a confortare Frida, che trema ancora e geme e smania tra le braccia del fidanzato. Parlano tutti confusamente. |
18 | | DI NOLLI | | 18 | | DI NOLLI | | 18 | | DI NOLLI |
19 | | No, no, Frida... Eccomi qua... Sono con te! | | 19 | | No, no, Frida... Eccomi qua... Sono con te! | | 19 | | No, no, Frida... Eccomi qua... Sono con te! |
20 | | IL DOTTORE | | 20 | | DOTTORE | | 20 | | DOTTORE |
21 | | Basta! basta! Non c'è da fare più nulla! | | 21 | | (sopravvenendo con gli altri). Basta! Basta! Non c'è da fare più nulla... | | 21 | | (sopravvenendo con gli altri). Basta! Basta! Non c'è da fare più nulla... |
22 | | DONNA MATILDE | | 22 | | DONNA MATILDE | | 22 | | DONNA MATILDE |
23 | | È guarito, Frida! Ecco! È guarito! Vedi? | | 23 | | È guarito, Frida! Ecco! È guarito! Vedi? | | 23 | | È guarito, Frida! Ecco! È guarito! Vedi? |
24 | | | | 24 | | DI NOLLI | | 24 | | DI NOLLI |
| | | | 25 | | (stupito). Guarito? | | 25 | | (stupito). Guarito? |
25 | | BELCREDI | | 26 | | BELCREDI | | 26 | | BELCREDI |
26 | | Era per ridere! Stai tranquilla! | | 27 | | Era per ridere! Stai tranquilla! | | 27 | | Era per ridere! Stai tranquilla! |
27 | | FRIDA | | 28 | | FRIDA | | 28 | | FRIDA |
28 | | No! Ho paura! Ho paura! | | 29 | | (c.s.). No! Ho paura! Ho paura! | | 29 | | (c.s.). No! Ho paura! Ho paura! |
29 | | DONNA MATILDE | | 30 | | DONNA MATILDE | | 30 | | DONNA MATILDE |
30 | | Ma di che, ormai Guardalo! Se non era vero! Non è vero! | | 31 | | Ma di che? Guardalo! Se non era vero! Non è vero! | | 31 | | Ma di che? Guardalo! Se non era vero! Non è vero! |
31 | | DI NOLLI | | 32 | | DI NOLLI | | 32 | | DI NOLLI |
32 | | ( stupito) Non è vero? Ma che dite! Guarito? | | 33 | | ( c.s.). Non è vero? Ma che dite? Guarito? | | 33 | | ( c.s.). Non è vero? Ma che dite? Guarito? |
33 | | IL DOTTORE | | 34 | | DOTTORE | | 34 | | DOTTORE |
34 | | Pare! – Per quanto a me... | | 35 | | Pare! Per quanto a me... | | 35 | | Pare! Per quanto a me... |
35 | | BELCREDI | | 36 | | BELCREDI | | 36 | | BELCREDI |
36 | | Ma sì! Ce l'hanno detto loro! (indica i quattro giovani) | | 37 | | Ma sì! Ce l'hanno detto loro! (indica i quattro giovani). | | 37 | | Ma sì! Ce l'hanno detto loro! (indica i quattro giovani). |
37 | | DONNA MATILDE | | 38 | | DONNA MATILDE | | 38 | | DONNA MATILDE |
38 | | Sì, da tanto tempo! – Lo ha confidato a loro! | | 39 | | Sì, da tanto tempo! Lo ha confidato a loro! | | 39 | | Sì, da tanto tempo! Lo ha confidato a loro! |
39 | | DI NOLLI | | 40 | | DI NOLLI | | 40 | | DI NOLLI |
40 | | ( c.s., ma ra più indignato che stupito) – Ma come? Se fino a poco fa...? | | 41 | | ( o ra più indignato che stupito). Ma come? Se fino a poco fa...? | | 41 | | ( o ra più indignato che stupito). Ma come? Se fino a poco fa...? |
41 | | BELCREDI | | 42 | | BELCREDI | | 42 | | BELCREDI |
42 | | Mah! – Recitava, per ridere alle tue spalle, e anche di noi che, in buona fede... | | 43 | | Mah! Recitava per ridere alle tue spalle, e anche di noi che, in buona fede... | | 43 | | Mah! Recitava per ridere alle tue spalle, e anche di noi che, in buona fede... |
43 | | DI NOLLI | | 44 | | DI NOLLI | | 44 | | DI NOLLI |
44 | | Possibile? Anche di sua sorella – fino alla morte? | | 45 | | È possibile? Anche di sua sorella, fino alla morte? | | 45 | | È possibile? Anche di sua sorella, fino alla morte? |
45 | | ENRICO IV | | 46 | | ENRICO IV | | 46 | | ENRICO IV |
46 | | (che se n'è rimasto aggruppato, a spiare or l'uno or l'altro, sotto le accuse e il dileggio, per quella che tutti credono una sua beffa crudele, ormai svelata; e ha dimostrato, col lampeggiare degli occhi, che medita una vendetta che ancora lo sdegno, tumultuandogli dentro, non gli fa vedere precisa; insorge a questo punto, ferito, con la chiara idea d'assumer come vera la finzione che gli avevano insidiosamente apparecchiata, gridando al nipote:) – E avanti! Di' avanti! | | 47 | | (che se n'è rimasto, aggruppato, a spiare or l'uno or l'altro, sotto le accuse e il dileggio per quella che tutti credono una sua beffa crudele, ormai svelata; e ha dimostrato col lampeggiare degli occhi, che medita una vendetta che ancora lo sdegno, tumultuandogli dentro, non gli fa vedere precisa; insorge a questo punto, ferito, con la chiara idea d'assumere come vera la finzione che gli avevano insidiosamente apparecchiata gridando al nipote): E avanti! Di' avanti! | | 47 | | (che se n'è rimasto, aggruppato, a spiare or l'uno or l'altro, sotto le accuse e il dileggio per quella che tutti credono una sua beffa crudele, ormai svelata; e ha dimostrato col lampeggiare degli occhi, che medita una vendetta che ancora lo sdegno, tumultuandogli dentro, non gli fa vedere precisa; insorge a questo punto, ferito, con la chiara idea d'assumere come vera la finzione che gli avevano insidiosamente apparecchiata gridando al nipote): E avanti! Di' avanti! |
47 | | DI NOLLI | | 48 | | DI NOLLI | | 48 | | DI NOLLI |
48 | | (restando al grido, stordito). Avanti, che? | | 49 | | (restando al grido, stordito). Avanti, che? | | 49 | | (restando al grido, stordito). Avanti, che? |
49 | | ENRICO IV | | 50 | | ENRICO IV | | 50 | | ENRICO IV |
50 | | Non sarà morta «tua» sorella soltanto! | | 51 | | Non sarà morta «tua» sorella soltanto! | | 51 | | Non sarà morta «tua» sorella soltanto! |
51 | | DI NOLLI | | 52 | | DI NOLLI | | 52 | | DI NOLLI |
52 | | (c.s.) Mia sorella? – Io dico la tua, che costringesti fino all'ultimo a presentarsi qua a te come tua madre, Agnese! | | 53 | | (c.s.). Mia sorella? Io dico la tua, che costringesti fino all'ultimo a presentarsi qua come tua madre, Agnese! | | 53 | | (c.s.). Mia sorella! Io dico la tua; che costringesti fino all'ultimo a presentarsi qua come tua madre, Agnese! |
53 | | ENRICO IV | | 54 | | ENRICO IV | | 54 | | ENRICO IV |
54 | | E non era «tua» madre? | | 55 | | E non era «tua» madre? | | 55 | | E non era «tua» madre? |
55 | | DI NOLLI | | 56 | | DI NOLLI | | 56 | | DI NOLLI |
56 | | Mia madre, mia madre appunto! | | 57 | | Mia madre, mia madre appunto! | | 57 | | Mia madre, mia madre appunto! |
57 | | ENRICO IV | | 58 | | ENRICO IV | | 58 | | ENRICO IV |
58 | | Ma è morta a me «vecchio e lontano», tua madre! Tu sei calato, ora, fresco, di là! (indica la nicchia da cui egli è saltato) – E che ne sai tu, se io non l'ho pianta a lungo, a lungo, in segreto, anche vestito così? | | 59 | | Ma è morta a me «vecchio e lontano», tua madre! Tu sei calato ora, fresco, di là! (indica la nicchia da cui egli è saltato). E che ne sai tu, se io non l'ho pianta a lungo, a lungo, in segreto, anche vestito così? | | 59 | | Ma è morta a me «vecchio e lontano», tua madre! Tu sei calato ora, fresco, di là! (indica la nicchia da cui egli è saltato). E che ne sai tu, se io non l'ho pianta a lungo, a lungo, in segreto, anche vestito così? |
59 | | DONNA MATILDE | | 60 | | DONNA MATILDE | | 60 | | DONNA MATILDE |
60 | | (costernata, guardando gli altri) – Ma che dice! | | 61 | | (costernata, guardando gli altri). Ma che dice? | | 61 | | (costernata, guardando gli altri). Ma che dice? |
61 | | IL | | | | | | | | |
62 | | DOTTORE | | 62 | | DOTTORE | | 62 | | DOTTORE |
63 | | (impressionatissimo, osservandolo) – Piano, piano, per carità! | | 63 | | (impressionatissimo, osservandolo). Piano, piano, per carità! | | 63 | | (impressionatissimo, osservandolo). Piano, piano, per carità! |
64 | | ENRICO IV | | 64 | | ENRICO IV | | 64 | | ENRICO IV |
65 | | Che dico? Domando a tutti, se non era Agnese la madre di Enrico IV! | | 65 | | Che dico? Domandando a tutti, se non era Agnese la madre di Enrico IV! | | 65 | | Che dico? Domandando a tutti, se non era Agnese la madre di Enrico IV! |
66 | | (Si volge a Frida, come se fosse lei veramente la Marchesa di Toscana) – Voi, Marchesa, dovreste saperlo, mi pare! | | 66 | | (Si volge a Frida, come se fosse lei veramente la Marchesa di Toscana) Voi, Marchesa, dovreste saperlo, mi pare! | | 66 | | (Si volge a Frida, come se fosse lei veramente la Marchesa di Toscana). Voi, Marchesa, dovreste saperlo, mi pare! |
67 | | FRIDA | | 67 | | FRIDA | | 67 | | FRIDA |
68 | | (ancora impaurita, stringendosi al Di Nolli). No, io no! io no! | | 68 | | (ancora impaurita, stringendosi di più al Di Nolli). No, io no! Io no! | | 68 | | (ancora impaurita, stringendosi di più al Di Nolli). No, io no! Io no! |
69 | | IL DOTTORE | | 69 | | DOTTORE | | 69 | | DOTTORE |
70 | | Ecco che ritorna il delirio... Piano, signori miei! | | 70 | | Ecco che ritorna il delirio... Piano, signori miei! | | 70 | | Ecco che ritorna il delirio... Piano, signori miei! |
71 | | BELCREDI | | 71 | | BELCREDI | | 71 | | BELCREDI |
72 | | (sdegnato) – Ma che delirio, dottore! Riprende a recitar la commedia! | | 72 | | (sdegnato). Ma che delirio, dottore! Riprende a recitare la commedia! | | 72 | | (sdegnato). Ma che delirio, Dottore! Riprende a recitare la commedia! |
73 | | ENRICO IV | | 73 | | ENRICO IV | | 73 | | ENRICO IV |
74 | | (subito) – Io? – Avete vôtato quelle due nicchie là; lui mi sta davanti da Enrico IV... | | 74 | | (subito). Io? Avete votato quelle due nicchie là; lui mi sta davanti da Enrico IV... | | 74 | | (subito). Io? Avete votato quelle due nicchie là; lui mi sta davanti da Enrico IV... |
75 | | BELCREDI | | 75 | | BELCREDI | | 75 | | BELCREDI |
76 | | Ma basta ormai con codesta burla! | | 76 | | Ma basta ormai con codesta burla! | | 76 | | Ma basta ormai con codesta burla! |
77 | | ENRICO IV | | 77 | | ENRICO IV | | 77 | | ENRICO IV |
78 | | Chi ha detto burla? | | 78 | | Chi ha detto burla? | | 78 | | Chi ha detto burla? |
79 | | IL DOTTORE | | 79 | | DOTTORE | | 79 | | DOTTORE |
80 | | ( piano Belcredi) Non lo cimenti, in nome di Dio! | | 80 | | ( a Belcredi, forte). Non lo cimenti, per amor di Dio! | | 80 | | ( a Belcredi, forte). Non lo cimenti, per amor di Dio! |
81 | | BELCREDI | | 81 | | BELCREDI | | 81 | | BELCREDI |
82 | | (senza dargli ascolto, forte). Ma l'hanno detto loro! ( indica i quattro giovani) | | 82 | | (senza dargli retta, più forte). Ma l'hanno detto loro! ( Indica di nuovo i quattro giovani). Loro! Loro! | | 82 | | (senza dargli retta, più forte). Ma l'hanno detto loro! ( Indica di nuovo i quattro giovani). Loro! Loro! |
83 | | ENRICO IV | | 83 | | ENRICO IV | | 83 | | ENRICO IV |
84 | | ( Voltandosi a guardarli) – Voi? Avete detto burla? | | 84 | | ( voltandosi a guardarli). Voi? Avete detto burla? | | 84 | | ( voltandosi a guardarli). Voi? Avete detto burla? |
85 | | LANDOLFO | | 85 | | LANDOLFO | | 85 | | LANDOLFO |
86 | | No... Abbiamo detto veramente, che era guarito... | | 86 | | (timido, imbarazzato). No... veramente, che era guarito! | | 86 | | (timido, imbarazzato). No... veramente, che era guarito! |
87 | | BELCREDI | | 87 | | BELCREDI | | 87 | | BELCREDI |
88 | | Ecco! Guarito? E dunque, basta, via! (A Donna Matilde) Non vi pare che diventi d'una puerilità intollerabile, la vista di lui, (indica il Di Nolli) Marchesa, e la vostra, parati così? | | 88 | | E dunque, basta, via! (A Donna Matilde). Non vi pare che diventi d'una puerilità intollerabile, la vista di lui (indica il Di Nolli), Marchesa, e la vostra, parati così? | | 88 | | E dunque, basta, via! (A Donna Matilde). Non vi pare che diventi d'una puerilità intollerabile, la vista di lui (indica il Di Nolli), Marchesa, e la vostra, parati così? |
89 | | DONNA MATILDE | | 89 | | DONNA MATILDE | | 89 | | DONNA MATILDE |
90 | | Ma statevi zitto! Chi pensa più all'abito, se lui è veramente guarito? | | 90 | | Ma statevi zitto! Chi pensa più all'abito, se lui è veramente guarito? | | 90 | | Ma statevi zitto! Chi pensa più all'abito, se lui è veramente guarito? |
91 | | ENRICO IV | | 91 | | ENRICO IV | | 91 | | ENRICO IV |
92 | | Vuol subito farla finita , lui! – ( Al Belcredi ) – Ma lo sai che da venti anni nessuno ha mai osato comparirmi davanti come te e codesto signore? (indica il Dottore ) | | 92 | | Guarito, sì! Sono guarito! (A Belcredi ) Ah, ma non per farla finita così subito, come tu credi! ( Lo investe ) Lo sai che da venti anni nessuno ha mai osato comparirmi davanti qua, come te e codesto signore? (indica il dottore ). | | 92 | | Guarito, sì! Sono guarito! (A Belcredi ): Ah, ma non per farla finita così subito, come tu credi! ( Lo investe ). Lo sai che da venti anni nessuno ha mai osato comparirmi davanti qua, come te e codesto signore? (indica il Dottore ). |
93 | | BELCREDI | | 93 | | BELCREDI | | 93 | | BELCREDI |
94 | | Ma sì, lo so! E difatti anch'io, questa mattina, ti comparvi davanti vestito... | | 94 | | Ma sì, lo so! E difatti anch'io, questa mattina, ti comparvi davanti vestito... | | 94 | | Ma sì, lo so! E difatti anch'io, questa mattina, ti comparvi davanti vestito... |
95 | | ENRICO IV | | 95 | | ENRICO IV | | 95 | | ENRICO IV |
96 | | Da monaco! già! | | 96 | | Da monaco, già! | | 96 | | Da monaco, già! |
97 | | BELCREDI | | 97 | | BELCREDI | | 97 | | BELCREDI |
98 | | E tu mi prendesti per Pietro Damiani! E non ho mica riso, credendo appunto... | | 98 | | E tu mi prendesti per Pietro Damiani! E non ho mica riso, credendo appunto... | | 98 | | E tu mi prendesti per Pietro Damiani! E non ho mica riso, credendo appunto... |
99 | | ENRICO IV | | 99 | | ENRICO IV | | 99 | | ENRICO IV |
100 | | Che fossi pazzo! Ti viene di ridere, vedendo lei così, ora che io sono guarito? – Ma non pensi che ai miei occhi, il suo aspetto... ( S'interrompe, come smemorato; si rivolge al Dottore ) Voi siete un medico? | | 100 | | Che fossi pazzo! Ti viene da ridere, vedendo lei così, ora che sono guarito? Eppure potresti pensare che, ai miei occhi, il suo aspetto, ora ( s'interrompe con uno scatto di sdegno). Ah! (E subito si rivolge al dottore ) Voi siete un medico? | | 100 | | Che fossi pazzo! Ti viene da ridere, vedendo lei così, ora che sono guarito? Eppure potresti pensare che, ai miei occhi, il suo aspetto, ora ( s'interrompe con uno scatto di sdegno). Ah! (E subito si rivolge al dottore ): Voi siete un medico? |
101 | | IL DOTTORE | | 101 | | DOTTORE | | 101 | | DOTTORE |
102 | | Io, sì... | | 102 | | Io, sì... | | 102 | | Io, sì... |
103 | | ENRICO IV | | 103 | | ENRICO IV | | 103 | | ENRICO IV |
104 | | E l'avete parata voi da Marchesa di Toscana anche lei? | | 104 | | E l'avete parata voi da Marchesa di Toscana anche lei? Per preparare a me, qua, una controburla eh? | | 104 | | E l'avete parata voi da Marchesa di Toscana anche lei? |
| | | | 105 | | DONNA MATILDE | | | | |
| | | | 106 | | (subito, con foga). No no! Che dite! S'è fatto per voi! L'ho fatto per voi! | | | | |
| | | | 107 | | DOTTORE | | | | |
| | | | 108 | | (subito, anche lui). Per tentare, per tentare, non sapendo... | | | | |
| | | | 109 | | ENRICO IV | | | | |
| | | | 110 | | (interrompendo, netto). Ho capito. Dico per lui controburla (accenna a Belcredi), perché crede che la mia sia una burla... | | | | |
| | | | 111 | | BELCREDI | | | | |
| | | | 112 | | Ma che cos'è, scusa? Se dici tu stesso che sei guarito! | | | | |
| | | | 113 | | ENRICO IV | | | | |
| | Per preparare a me, qua, una controtroburla, eh? | | 114 | | Aspetta che io dica! (Al dottore) Sapete, | | | | Sapete, |
105 | | DONNA MATILDE | | | | | | | | |
106 | | (subito, con foga) No no! che dite! S'è fatto per voi! L'ho fatto per voi!. | | | | | | | | |
107 | | IL DOTTORE | | | | | | | | |
108 | | (subito anche lui) Per tentare, per tentare, non sapendo... | | | | | | | | |
109 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
110 | | (interrompendo) Ho capito: che io fossi guarito, sì; ma ho detto per lui controburla, (accenna a Belcredi) poiché crede che la mia sia una burla... | | | | | | | | |
111 | | BELCREDI | | | | | | | | |
112 | | E che cos'è, scusa? se dici tu stesso... | | | | | | | | |
113 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
114 | | Aspetta ch'io dica! – (Al Dottore ) Sapete, dottore, che avete rischiato di rifarmi per un momento la notte nel cervello? – Perdio, far parlare i ritratti, farli balzare vivi dalle cornici... IL DOTTORE | | | | dottore , che avete rischiato di rifarmi per un momento la notte nel cervello? Perdio, far parlare i ritratti, farli balzare vivi dalle cornici... DOTTORE | | | | Dottore , che avete rischiato di rifarmi per un momento la notte nel cervello? Perdio, far parlare i ritratti, farli balzare vivi dalle cornici... |
115 | | Ma siamo accorsi subito, tutti, avete veduto, appena loro ci hanno detto... | | 115 | | Ma siamo accorsi subito, tutti, avete veduto, appena loro ci hanno detto... | | | | |
116 | | ENRICO IV | | 116 | | ENRICO IV | | | | |
117 | | Già... (Contempla Frida e il Di Nolli, poi guarda la Marchesa e infine si guarda l'abito addosso) – Eh, bellissima, la combinazione... Due coppie... Benissimo, benissimo, dottore, per un pazzo... – (Accenna appena con la mano al Belcredi) A lui sembra ora una carnevalata fuori di tempo... (Si volta a guardarlo)– Via, è vero? anche questo mio abito da mascherato, ormai... Per venirmene, con te?... | | 117 | | Già... (Contempla Frida e il Di Nolli, poi guarda la Marchesa e infine si guarda l'abito addosso). Eh, bellissima la combinazione... Due coppie... Benissimo, benissimo, dottore: per un pazzo... (Accenna appena con la mano al Belcredi) A lui sembra ora una carnevalata fuori di tempo, eh? (Si volta a guardarlo) Via, ormai, anche questo mio abito da mascherato! per venirmene, con te, è vero? | | | | (Contempla Frida e il Di Nolli, poi guarda la Marchesa ed infine si guarda l'abito addosso). Eh, bellissima la combinazione... Due coppie... Benissimo, benissimo, dottore: per un pazzo... (Accenna appena con la mano al Belcredi). A lui sembra ora una carnevalata fuori di tempo, eh? (Si volta a guardarlo). Via, ormai, anche questo mio abito da mascherato! Per venirmene con te, è vero? |
118 | | BELCREDI | | 118 | | BELCREDI | | 105 | | BELCREDI |
119 | | Ma sì! Ecco! benissimo! Con me! Con noi! | | 119 | | Con me! Con noi! | | 106 | | Con me! Con noi! |
120 | | ENRICO IV | | 120 | | ENRICO IV | | 107 | | ENRICO IV |
121 | | Dove, al circolo, è vero In marsina e cravatta bianca? O in casa della Marchesa? | | 121 | | Dove, al circolo? In marsina e cravatta bianca? O a casa, tutti e due insieme, della Marchesa? | | 108 | | Dove, al circolo? In marsina e cravatta bianca? O a casa, tutti e due insieme, della Marchesa? |
122 | | BELCREDI | | 122 | | BELCREDI | | 109 | | BELCREDI |
123 | | Ma dove vuoi! O che vorresti restare qua ancora, a perpetuare – solo – quello che fu lo scherzo disgraziato di quel giorno di carnevale? È veramente incredibile, incredibile che tu l'abbia potuto fare, liberato ormai della disgrazia che t'era capitata! | | 123 | | Ma dove vuoi! Vorresti rimanere qua ancora, scusa, a perpetuare – solo – quello che fu lo scherzo disgraziato d'un giorno di carnevale? È veramente incredibile, incredibile come tu l'abbia potuto fare, liberato dalla disgrazia che t'era capitata! | | 110 | | Ma dove vuoi! Vorresti rimanere qua ancora, scusa, a perpetuare – solo – quello che fu lo scherzo disgraziato d'un giorno di carnevale? È veramente incredibile, incredibile come tu l'abbia potuto fare, liberato dalla disgrazia che t'era capitata! |
124 | | ENRICO IV | | 124 | | ENRICO IV | | 111 | | ENRICO IV |
125 | | Già! Ma vedi? È che, cadendo da cavallo e battendo la testa, fui pazzo per davvero, io, non so per quanto tempo... | | 125 | | Già. Ma vedi? È che, cadendo da cavallo e battendo la testa, fui pazzo per davvero, io, non so per quanto tempo... | | 112 | | Già. Ma vedi? È che, cadendo da cavallo e battendo la testa, fui pazzo per davvero, io, non so per quanto tempo... |
126 | | IL DOTTORE | | 126 | | DOTTORE | | 113 | | DOTTORE |
127 | | Ah, ecco... ecco... | | 127 | | Ah, ecco, ecco! E durò a lungo? | | 114 | | Ah, ecco, ecco! E durò a lungo? |
128 | | ENRICO IV | | 128 | | ENRICO IV | | 115 | | ENRICO IV |
129 | | Sì, dottore. A lungo. Calcolo per circa dodici anni... Sì – ( torna a parlare al Belcredi) E non vedere più nulla, caro, di tutto ciò che dopo quel giorno di carnevale avvenne, per voi e non per me; le cose, come si mutarono; gli amici, come mi tradirono; il posto preso da altri, per esempio... che so! supponi nel cuore della donna che tu amavi; e chi era morto; e chi era scomparso... – tutto questo, caro, non è stata mica una burla per me, come a te pare! | | 129 | | (rapidissimo, al dottore). Sì, dottore, a lungo. Calcolo per circa dodici anni. ( E subito, tornando a parlare al Belcredi) E non vedere più nulla, caro, di tutto ciò che dopo quel giorno di carnevale avvenne, per voi e non per me; le cose, come si mutarono; gli amici, come mi tradirono; il posto preso da altri, per esempio... che so! ma supponi nel cuore della donna che tu amavi; e chi era morto; e chi era scomparso... tutto questo, sai? non è stata mica una burla per me, come a te pare! | | 116 | | (rapidissimo, al dottore). Sì, dottore, a lungo: circa dodici anni. ( E subito, tornando a parlare al Belcredi): E non vedere più nulla, caro, di tutto ciò che dopo quel giorno di carnevale avvenne, per voi e non per me; le cose, come si mutarono; gli amici, come mi tradirono; il posto preso da altri, per esempio... che so! Ma supponi nel cuore della donna che tu amavi; e chi era morto; e chi era scomparso... tutto questo, sai? non è stata mica una burla per me, come a te pare! |
130 | | BELCREDI | | 130 | | BELCREDI | | 117 | | BELCREDI |
131 | | Ma io non dico questo, scusa! Io dico dopo... | | 131 | | Ma no, io non dico questo, scusa! Io dico dopo!... | | 118 | | Ma no, io non dico questo, scusa! Io dico dopo! |
132 | | ENRICO IV | | 132 | | ENRICO IV | | 119 | | ENRICO IV |
133 | | Ah sì? Dopo?... Un giorno... ( s'arresta e si volge al Dottore ) – Caso interessantissimo, Dottore! Studiatemi, studiatemi bene! – Da sé, chi sa come, un giorno, il guasto qua... (si tocca la fronte) | | 133 | | Ah sì? Dopo? Un giorno... ( Si arresta e si volge al dottore ) Caso interessantissimo, dottore! Studiatemi, studiatemi bene! (Vibra tutto, parlando ) Da sé, chi sa come, un giorno, il guasto qua... (si tocca la fronte) | | 120 | | Ah sì? Dopo? Un giorno... ( Si arresta e si volge al dottore ). Caso interessantissimo, dottore! Studiatemi, studiatemi bene! (Vibra tutto, parlando ): Da sé, chi sa come, un giorno, il guasto qua... (si tocca la fronte) |
134 | | – che so... – si sanò. Riapro gli occhi a poco a poco, e non so in prima se è sonno o veglia; ma sì, sono sveglio; tocco questa cosa e quella; torno a vedere chiaramente... Ah! – come lui dice – (accenna a Belcredi) – via, via, allora, quest'abito da mascherato! quest'incubo! Apriamo le finestre: respiriamo la vita! via, via, corriamo fuori! | | 134 | | che so... si sanò. Riapro gli occhi a poco a poco, e non so in prima se sia sonno o veglia; ma sì, sono sveglio; tocco questa cosa e quella: torno a vedere chiaramente... Ah! – come lui dice – (accenna a Belcredi) via, via allora, quest'abito da mascherato! questo incubo! Apriamo le finestre: respiriamo la vita! Via, via! corriamo fuori! | | 121 | | che so... si sanò. Riapro gli occhi a poco a poco, e non so in prima se sia sonno o veglia; ma sì, sono sveglio; tocco questa cosa e quella: torno a vedere chiaramente... Ah! – come lui dice – (accenna a Belcredi) via, via allora, quest'abito da mascherato! questo incubo! Apriamo le finestre: respiriamo la vita! Via, via! corriamo fuori! |
135 | | ( arrestando d'un tratto la foga) – dove? a far che cosa? a farmi mostrare a dito da tutti, di nascosto, come Enrico IV, non più così, ma a braccetto con te, tra i cari amici della vita? | | 135 | | ( Arrestando d'un tratto la foga) Dove? a far che cosa? a farmi mostrare a dito da tutti, di nascosto, come Enrico IV, non più così, ma a braccetto con te, tra i cari amici della vita? | | 122 | | ( Arrestando d'un tratto la foga): Dove? a far che cosa? a farmi mostrare a dito da tutti, di nascosto, come Enrico IV, non più così, ma a braccetto con te, tra i cari amici della vita? |
136 | | BELCREDI | | 136 | | BELCREDI | | 123 | | BELCREDI |
137 | | Ma no! Che dici! Perché? | | 137 | | Ma no! Che dici? Perché? | | 124 | | Ma no! Che dici? Perché? |
138 | | DONNA MATILDE | | 138 | | DONNA MATILDE | | 125 | | DONNA MATILDE |
139 | | Chi potrebbe più pensare! Se fu una disgrazia! | | 139 | | Chi potrebbe più...? Ma neanche a pensarlo! Se fu una disgrazia! | | 126 | | Chi potrebbe più...? Ma neanche a pensarlo! Se fu una disgrazia! |
140 | | ENRICO IV | | 140 | | ENRICO IV | | 127 | | ENRICO IV |
141 | | Ma se già mi chiamavano pazzo, prima, tutti! E tu lo sai! | | 141 | | Ma se già mi chiamavano pazzo, prima, tutti! (A Belcredi) E tu lo sai! Tu che più di tutti ti accanivi contro chi tentava difendermi! | | 128 | | Ma se già mi chiamavano pazzo, prima, tutti! (A Belcredi) E tu lo sai! Tu che più di tutti ti accanivi contro chi tentava difendermi! |
142 | | BELCREDI | | 142 | | BELCREDI | | 129 | | BELCREDI |
143 | | Oh, via, per ischerzo!... | | 143 | | Oh, via, per ischerzo! | | 130 | | Oh, via, per ischerzo! |
144 | | ENRICO IV | | 144 | | ENRICO IV | | 131 | | ENRICO IV |
145 | | E guardami i capelli! | | 145 | | E guardami qua i capelli! ( gli mostra i capelli sulla nuca). | | 132 | | E guardami qua i capelli! ( Gli mostra i capelli sulla nuca). |
146 | | BELCREDI | | 146 | | BELCREDI | | 133 | | BELCREDI |
147 | | Ma li ho grigi anch'io! | | 147 | | Ma li ho grigi anch'io! | | 134 | | Ma li ho grigi anch'io! |
148 | | ENRICO IV | | 148 | | ENRICO IV | | 135 | | ENRICO IV |
149 | | Sì; ma con questa differenza: che li ho fatti grigi qua, io, da Enrico IV, capisci? e non m'ero mica accorto! Me n'accorsi in un giorno solo, tutt'a un tratto, riaprendo gli occhi, e fu uno spavento, perché capii subito che non solo i capelli, ma doveva essere grigio tutto così, e tutto crollato, tutto finito – e che sarei arrivato con una fame da lupo a un banchetto già bell'e sparecchiato; la mia parte | | 149 | | Sì, con questa differenza: che li ho fatti grigi qua, io, da Enrico IV, capisci? E non me n'ero mica accorto! Me n'accorsi in un giorno solo, tutt'a un tratto, riaprendo gli occhi, e fu uno spavento, perché capii subito che non solo i capelli, ma doveva esser diventato grigio tutto così, e tutto crollato, tutto finito; e che sarei arrivato con una fame da lupo a un banchetto già bell'e sparecchiato. | | 136 | | Sì, con questa differenza: che li ho fatti grigi qua, io, da Enrico IV, capisci? E non me n'ero mica accorto! Me n'accorsi in un giorno solo, tutt'a un tratto, riaprendo gli occhi, e fu uno spavento, perché capii subito che non solo i capelli, ma doveva esser diventato grigio tutto così, e tutto crollato, tutto finito: e che sarei arrivato con una fame da lupo a un banchetto già bell'e sparecchiato. |
| | | | 150 | | BELCREDI | | 137 | | BELCREDI |
| | , presa, divorata dagli altri; eh quanto più tenera la carne | | 151 | | Eh, ma gli altri, scusa... | | 138 | | Eh, ma gli altri, scusa... |
| | | | 152 | | ENRICO IV | | 139 | | ENRICO IV |
| | , tanto più presto si fa inghiottire; avrei divorato qualche povero avanzo | | 153 | | (subito). Lo so, non potevano stare ad aspettare ch'io guarissi, nemmeno quelli che, dietro a me, punsero a sangue il mio cavallo bardato... | | 140 | | (subito). Lo so, non potevano stare ad aspettare ch'io guarissi, nemmeno quelli che, dietro a me, punsero a sangue il mio cavallo bardato... |
| | | | 154 | | DI NOLLI . | | 141 | | DI NOLLI |
150 | | | | 155 | | (impressionato). Come, come? | | 142 | | (impressionato). Come, come? |
| | | | 156 | | ENRICO IV | | 143 | | ENRICO IV |
| | | | 157 | | Sì, a tradimento, per farlo springare e farmi cadere! | | 144 | | Sì, a tradimento, per farlo springare e farmi cadere! |
| | | | 158 | | DONNA MATILDE | | 145 | | DONNA MATILDE |
| | | | 159 | | (subito, con orrore). Ma questo lo so adesso, io! | | 146 | | (subito, con orrore). Ma questo lo so adesso, io! |
| | | | 160 | | ENRICO IV | | 147 | | ENRICO IV |
| | | | 161 | | Sarà stato anche questo per uno scherzo! | | 148 | | Sarà stato anche questo per uno scherzo! |
| | | | 162 | | DONNA MATILDE | | 149 | | DONNA MATILDE |
| | | | 163 | | Ma chi fu? Chi stava dietro alla nostra coppia? | | 150 | | Ma chi fu? Chi stava dietro alla nostra coppia? |
| | | | 164 | | ENRICO IV | | 151 | | ENRICO IV |
| | di magra o molle pietà, oppure nel piatto insudiciato qualche lisca di rimorso, attaccata... Grazie!– (Voltandosi di scatto al Dottore ) – E allora, dottore, vedete se il caso è veramente nuovo negli annali della pazzia: – preferii restar pazzo – trovando qua tutto pronto e disposto per questa delizia di nuovo genere: viverla, – con la più lucida coscienza – la mia pazzia e vendicarmi così della brutalità d'un sasso che m'aveva ammaccato la testa! – La solitudine – questa – così squallida e vuota come mi era apparsa aprendo gli occhi – rivestirmela subito, meglio, di tutti i colori, e gli splendori, di quel lontano giorno di carnevale, quando voi (guarda Donna Matilde e le indica Frida), eccovi là, Marchesa, trionfaste! – e obbligar tutti quelli che si presentavano a me, a seguitarla, perdio, per il mio spasso, ora, quell'antica famosa mascherata, ch'era stata – per voi e non per me – la burla d'un giorno! Far che diventasse per sempre – non più una burla, no; ma una realtà, la realtà d'una vera pazzia: qua, tutti mascherati, e la sala del trono, e questi quattro miei consiglieri: segreti, e – s'intende – traditori! (Si volta subito verso di loro) – Vorrei sapere che ci avete guadagnato, svelando ch'ero guarito! – Se sono guarito, non c'è più bisogno di voi, e sarete licenziati! – Confidarsi con qualcuno... ma è veramente da pazzo! – Ah, ma vi accuso io, ora, a mia volta! – Sapete? – Credevano di potersi mettere a farla anche loro adesso la burla, con me, alle vostre spalle. – È vero o non è vero? ( E poiché essi esitano a rispondere) – Rispondete! | | 165 | | Non importa saperlo! Tutti quelli che seguitarono a banchettare e che ormai mi avrebbero fatto trovare i loro avanzi, Marchesa, di magra o molle pietà, o nel piatto insudiciato qualche lisca di rimorso, attaccata. Grazie! (Voltandosi di scatto al dottore ) E allora, dottore, vedete se il caso non è veramente nuovo negli annali della pazzia! – preferii restar pazzo – trovando qua tutto pronto e disposto per questa delizia di nuovo genere: viverla – con la più lucida coscienza – la mia pazzia e vendicarmi così della brutalità d'un sasso che m'aveva ammaccato la testa! La solitudine – questa – così squallida e vuota come m'apparve riaprendo gli occhi – rivestirmela subito, meglio, di tutti i colori e gli splendori di quel lontano giorno di carnevale, quando voi (guarda Donna Matilde e le indica Frida) eccovi là, Marchesa, trionfaste! – e obbligar tutti quelli che si presentavano a me, a seguitarla, perdio, per il mio passo, ora, quell'antica famosa mascherata che era stata – per voi e non per me – la burla di un giorno! Fare che diventasse per sempre – non più una burla, no; ma una realtà, la realtà di una vera pazzia: qua, tutti mascherati, e la sala del trono, e questi quattro miei consiglieri: segreti, e – s'intende – traditori! (Si volta subito verso di loro) Vorrei sapere che ci avete guadagnato, svelando che ero guarito! – Se sono guarito, non c'è più bisogno di voi, e sarete licenziati! – Confidarsi con qualcuno... ma è veramente da pazzo! – Ah, ma vi accuso io, ora, a mia volta! – Sapete? – Credevano di potersi mettere a farla anche loro adesso la burla, con me, alle vostre spalle. ( Scoppia a ridere. Ridono ma sconcertati | | 152 | | Non importa saperlo! Tutti quelli che seguitarono a banchettare e che ormai mi avrebbero fatto trovare i loro avanzi, Marchesa, di magra o molle pietà, o nel piatto insudiciato qualche lisca di rimorso, attaccata. Grazie! (Voltandosi di scatto al dottore ): E allora, dottore, vedete se il caso non è veramente nuovo negli annali della pazzia! – preferii restar pazzo – trovando qua tutto pronto e disposto per questa delizia di nuovo genere: viverla – con la più lucida coscienza – la mia pazzia e vendicarmi così della brutalità d'un sasso che m'aveva ammaccato la testa! La solitudine – questa – così squallida e vuota come m'apparve riaprendo gli occhi – rivestirmela subito, meglio, di tutti i colori e gli splendori di quel lontano giorno di carnevale, quando voi (guarda Donna Matilde e le indica Frida) eccovi là, Marchesa, trionfaste! – e obbligar tutti quelli che si presentavano a me, a seguitarla, perdio, per il mio passo, ora, quell'antica famosa mascherata che era stata – per voi e non per me – la burla di un giorno! Fare che diventasse per sempre – non più una burla, no; ma una realtà, la realtà di una vera pazzia: qua, tutti mascherati, e la sala del trono, e questi quattro miei consiglieri: segreti, e – s'intende – traditori! (Si volta subito verso di loro). Vorrei sapere che ci avete guadagnato, svelando che ero guarito! – Se sono guarito, non c'è più bisogno di voi, e sarete licenziati! – Confidarsi con qualcuno, questo sì, è veramente da pazzo! – Ah, ma vi accuso io, ora, a mia volta! – Sapete? – Credevano di potersi mettere a farla anche loro adesso la burla, con me, alle vostre spalle. ( Scoppia a ridere. Ridono ma sconcertati |
151 | | LANDOLFO | | | | | | | | |
152 | | (umile, impacciato) – Sì... è vero... | | | | , anche gli altri | | | | , anche gli altri |
153 | | Frida, Belcredi, il Di Nolli e anche il Dottore ridono | | | | , meno | | | | , meno |
154 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
155 | | (guarda Donna Matilde e dice) – E voi non ridete, Marchesa? | | | | Donna Matilde). | | | | Donna Matilde). |
156 | | DONNA MATILDE | | | | | | | | |
157 | | Non vedo affatto che ci sia da ridere. | | | | | | | | |
158 | | BELCREDI | | 166 | | BELCREDI | | 153 | | BELCREDI |
159 | | Perché forse per amor vostro le sarebbe piaciuto che anche i servi ridessero di lei... | | 167 | | (al Di Nolli). | | 154 | | (al Di Nolli). |
160 | | ENRICO IV Ah, no, caro! Perché... – aspetta! | | | | Ah, senti... non c'è male... | | | | Ah, senti... non c'è male... |
| | | | 168 | | DI NOLLI | | 155 | | DI NOLLI |
161 | | ( Si volta fiero i quattro giovani) – Che vi dissi io? | | 169 | | ( a i quattro giovani). | | 156 | | ( a i quattro giovani). |
162 | | LANDOLFO | | | | | | | | |
163 | | Ah, sissignore: che una burla non poteva essere, e che doveva essere come vero. | | | | | | | | |
164 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
165 | | Ecco! Come vero! | | | | | | | | |
166 | | BELCREDI | | | | | | | | |
167 | | Ah, bellissimo! Come recitare una farsa sul serio! | | | | | | | | |
168 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
169 | | No! Tal quale come vivere! Perché recitare? Perché so – tu dici – che questo è un abito da carnevale e non posso crederlo vero? – che altro fate voi, vivendo, senza averne coscienza, e anche avendola, tante volte! | | | | | | | | |
170 | | BELCREDI | | | | | | | | |
171 | | Noi? Ma che dici! Come si può creder vero quel che sappiamo che non è? | | | | | | | | |
172 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
173 | | No, no! Al contrario! Non credere, io dico! perché appunto non puoi credere vera quella che tu stesso sai una finzione dei tuoi occhi o della tua mente o delle tue mani; oppure (si volta alla Marchesa) – è vero, Marchesa? | | | | | | | | |
174 | | DONNA MATILDE | | | | | | | | |
175 | | (recitando) «Voi, Madonna, non volete ingannare né gli altri, né voi stessa; ma solo un poco – poco poco – la vostra immagine davanti allo specchio...” | | | | Voi? | | | | Voi? |
176 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
177 | | Ecco, vedi te lo dice lei, che l'ha capito! | | | | | | | | |
178 | | DONNA MATILDE | | | | | | | | |
179 | | Perché è veramente così! | | | | | | | | |
180 | | ENRICO IV | | 170 | | ENRICO IV | | 157 | | ENRICO IV |
181 | | Ma bisogna perdonarli! Questo, (si scuote l'abito addosso) questo che è per me la caricatura grottesca evidente e volontaria di quell'altra mascherata, continua, d'ogni minuto, di cui siamo i pagliacci involontarii (indica Belcredi) quando senza saperlo ci mascheriamo di ciò che ci par d'essere – l'abito, il loro abito ancora non lo sentono come la loro diventata persona. (Voltandosi a Belcredi) Sai? Ci si assuefà facilmente. E si passeggia come niente così, da tragico personaggio, (eseguisce) in una sala come questa! – Guardate, dottore! – Ricordo un prete, certamente irlandese – bello! – che dormiva al sole, un giorno di novembre appoggiato col braccio alla spalliera del sedile, in un pubblico giardino, annegato nella dorata delizia di quel tepore, che per lui doveva essere quasi estivo. Si può star sicuri, che in quel momento non sapeva più d'esser prete, né dove fosse – Sognava! E chi sa che sognava! – Passò un monello, che aveva strappato con tutto il gambo un fiore. Passando, lo vellicò, qua al collo. – Gli vidi aprir gli occhi ridenti; e tutta la bocca ridergli del riso beato del suo sogno; immemore; ma subito vi so dire che si ricompose rigido nel suo abito di prete e che gli ritornò negli occhi la stessa serietà, che voi già avete veduta nei miei, perché i preti irlandesi difendono la serietà della loro fede cattolica con lo stesso zelo con cui io i diritti sacrosanti della monarchia ereditaria. (gridando) Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto! – Il guajo è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla, la vostra pazzia. | | 171 | | Bisogna perdonarli! Questo (si scuote l'abito addosso) questo che per me è la caricatura, evidente e volontaria, di quell'altra mascherata, continua, d'ogni minuto, di cui siamo i pagliacci involontarii (indica Belcredi) quando senza saperlo ci mascheriamo di ciò che ci par d'essere – l'abito, il loro abito, perdonateli, ancora non lo vedono come la loro stessa persona. (Voltandosi di nuovo a Belcredi) Sai? Ci si assuefà facilmente. E si passeggia come niente, così, da tragico personaggio – (eseguisce) – in una sala come questa! – Guardate, dottore! – Ricordo un prete – certamente irlandese – bello – che dormiva al sole, un giorno di novembre, appoggiato col braccio alla spalliera del sedile, in un pubblico giardino: annegato nella dorata delizia di quel tepore, che per lui doveva essere quasi estivo. Si può star sicuri che in quel momento non sapeva più d'esser prete, né dove fosse. Sognava! E chi sa che sognava! – Passò un monello, che aveva strappato con tutto il gambo un fiore. Passando, lo vellicò, qua al collo. – Gli vidi aprir gli occhi ridenti; e tutta la bocca ridergli del riso beato del suo sogno; immemore: ma subito vi so dire che si ricompose rigido nel suo abito di prete e che gli ritornò negli occhi la stessa serietà che voi avete già veduta nei miei; perché i preti irlandesi difendono la serietà della loro fede cattolica con lo stesso zelo con cui io i diritti sacrosanti della monarchia ereditaria. – Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto! – Il guajo è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla la vostra pazzia. | | 158 | | Bisogna perdonarli! Questo, (si scuote l'abito addosso) questo che è per me la caricatura, evidente e volontaria, di quell'altra mascherata, continua, d'ogni minuto, di cui siamo i pagliacci involontarii (indica Belcredi) quando senza saperlo ci mascheriamo di ciò che ci par d'essere – l'abito, il loro abito, perdonateli, ancora non lo vedono come la loro stessa persona. (Voltandosi di nuovo a Belcredi): Sai? Ci si assuefà facilmente. E si passeggia come niente, così, da tragico personaggio – (eseguisce) – in una sala come questa! – Guardate, dottore! – Ricordo un prete – certamente irlandese – bello – che dormiva al sole, un giorno di novembre, appoggiato col braccio alla spalliera del sedile, in un pubblico giardino: annegato nella dorata delizia di quel tepore, che per lui doveva essere quasi estivo. Si può star sicuri che in quel momento non sapeva più d'esser prete, né dove fosse. Sognava! E chi sa che sognava! – Passò un monello, che aveva strappato con tutto il gambo un fiore. Passando, lo vellicò, qua al collo. – Gli vidi aprir gli occhi ridenti; e tutta la bocca ridergli del riso beato del suo sogno; immemore: ma subito vi so dire che si ricompose rigido nel suo abito da prete e che gli ritornò negli occhi la stessa serietà che voi avete già veduta nei miei; perché i preti irlandesi difendono la serietà della loro fede cattolica con lo stesso zelo con cui io i diritti sacrosanti della monarchia ereditaria. – Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto! – Il guajo è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla la vostra pazzia. |
182 | | BELCREDI | | 172 | | BELCREDI | | 159 | | BELCREDI |
183 | | Siamo arrivati, guarda! alla conclusione, che i pazzi adesso siamo noi! | | 173 | | Siamo arrivati, guarda! alla conclusione, che i pazzi adesso siamo noi! | | 160 | | Siamo arrivati, guarda! alla conclusione, che i pazzi adesso siamo noi! |
184 | | ENRICO IV | | 174 | | ENRICO IV | | 161 | | ENRICO IV |
185 | | (con uno scatto, che pur si sforza di contenere) Ma se non foste pazzi, tu e lei, insieme, sareste venuti da me? | | 175 | | (con uno scatto che pur si sforza di contenere). Ma se non foste pazzi, tu e lei insieme, (indica la Marchesa) sareste venuti da me? | | 162 | | (con uno scatto che pur si sforza di contenere). Ma se non foste pazzi, tu e lei insieme, (indica la Marchesa) sareste venuti da me? |
186 | | BELCREDI | | 176 | | BELCREDI | | 163 | | BELCREDI |
187 | | Io veramente sono venuto credendo che il pazzo fossi tu... | | 177 | | Io, veramente, sono venuto credendo che il pazzo fossi tu. | | 164 | | Io, veramente, sono venuto credendo che il pazzo fossi tu. |
188 | | ENRICO IV | | 178 | | ENRICO IV | | 165 | | ENRICO IV |
189 | | (subito forte, indicando la Marchesa) E lei? | | 179 | | (subito, forte, indicando la Marchesa). E lei? | | 166 | | (subito forte, indicando la Marchesa). E lei? |
190 | | (indica la Marchesa) BELCREDI | | 180 | | BELCREDI | | 167 | | BELCREDI |
191 | | Ah lei, non so... Vedo che è come incantata da quello che tu dici, affascinata di codesta tua «cosciente» pazzia! (Si volge a lei) – Parata come già siete – dico – potreste anche restare qua, a viverla, Marchesa... | | 181 | | Ah lei, non so... Vedo che è come incantata da quello che tu dici... affascinata da codesta tua «cosciente» pazzia! (Si volge a lei) Parata come già siete, dico, potreste anche restare qua a viverla, Marchesa... | | 168 | | Ah lei, non so... Vedo che è come incantata da quello che tu dici... affascinata da codesta tua «cosciente» pazzia! (Si volge a lei): Parata come già siete, dico, potreste anche restare qua a viverla, Marchesa... |
192 | | DONNA MATILDE | | 182 | | DONNA MATILDE | | 169 | | DONNA MATILDE |
193 | | Voi siete un insolente! | | 183 | | Voi siete un insolente! | | 170 | | Voi siete un insolente! |
194 | | ENRICO IV | | 184 | | ENRICO IV | | 171 | | ENRICO IV |
195 | | No, Marchesa, dice che il prodigio allora – secondo lui – sarebbe compiuto, con voi qua, che – così da Marchesa di Toscana – voi lo sapete bene – non potete essermi amica, se non per portarmi, come a Canossa, un po' di pietà.. | | 185 | | | | 172 | | |
196 | | BELCREDI | | | | | | | | |
197 | | Oh, anche tanta, per questo! – L'ha detto! | | | | | | | | |
198 | | ENRICO IV | | | | | | | | |
199 | | E anche, ammettiamo, un po' di rimorsi... | | | | | | | | |
200 | | BELCREDI | | | | | | | | |
201 | | Anche, anche! L'ha detto. | | | | | | | | |
202 | | DONNA MATILDE ( scattando) Ma insomma! | | | | ( conciliante). No, Marchesa, dice che il prodigio allora – secondo lui – sarebbe compiuto, con voi qua, che – così da Marchesa di Toscana – voi lo sapete bene – non potete essermi amica, se non per portarmi, come a Canossa, un po' di pietà... | | | | ( s |
203 | | ENRICO IV | | 186 | | BELCREDI | | | | |
204 | | ( | | 187 | | Oh, anche tanta, per questo! L'ha detto. | | | | |
| | | | 188 | | ENRICO IV | | | | |
| | | | 189 | | E anche, ammettiamo, un po' di rimorso... | | | | |
| | | | 190 | | BELCREDI | | | | |
| | | | 191 | | Anche, anche! L'ha detto. | | | | |
| | | | 192 | | DONNA MATILDE | | | | |
| | | | 193 | | Ma insomma! | | | | |
| | | | 194 | | ENRICO IV | | | | |
| | ubito, placandola) Non ve ne curate! Non ve ne curate! Seguita a cimentare... Eppure il dottore gliel'avvertito, di non cimentare. Ma che vuoi che mi agiti più ciò che avvenne fra noi, la parte che avesti nelle mie disgrazie con lei (indica la Marchesa, e si rivolge ora a lei , indicando il Belcredi) la parte che lui ha adesso per voi...– La mia vita è questa! Non è la vostra! – La vostra, in cui siete invecchiati, io non l'ho vissuta! – (A Donna Matilde) Mi volevate dir questo, dimostrar questo, con vostro sacrifizio, parata così, per consiglio del dottore? Oh, fatto benissimo, ve l'ho detto, dottore: – “ Quelli che eravamo allora, eh? e come siamo adesso?” Ma io non sono un pazzo a modo vostro, dottore, e so benissimo che quello (indica il Di Nolli) non può esser me, perché Enrico IV sono io: io, qua, da vent'anni, capite? Fisso in questa eternità di maschera! Li ha vissuti lei (indica la Marchesa) – se li è goduti lei, questi venti anni, per diventare – ecco là – come io non posso riconoscerla più: perché io la conosco così (indica Frida e le si accosta) – per me è questa, sempre... Mi sembrate tanti bambini, che io possa spaventare. (A Frida) – E ti sei spaventata davvero tu, bambina, dello scherzo che t'avevano persuaso a fare, senza intendere che per me non poteva essere lo scherzo che loro credevano; ma questo terribile prodigio, il sogno che mi si fa vivo in te, più che mai! Eri lì un'immagine, ti hanno fatta persona viva – sei mia! sei mia! mia! – di diritto mia! La cinge con le braccia – ridendo come un pazzo mentre tutti gridano atterriti; ma come accorrono per strappargli Frida dalle braccia, si fa terribile, e grida ai suoi quattro Consiglieri: Tratteneteli! Tratteneteli! Vi ordino di trattenerli! I quattro giovani, nello stordimento, quasi affascinati, si provano a trattenere il Di Nolli, il Dottore, il Belcredi. | | 195 | | ( ubito, placandola). Non ve ne curate! Non ve ne curate! Seguita a cimentare. Eppure il dottore gliel'ha avvertito, di non cimentare. (Voltandosi a Belcredi ) Ma che vuoi che m'agiti più ciò che avvenne tra noi; la parte che avesti nelle mie disgrazie con lei (indica la Marchesa e si rivolge ora a lei, indicandole il Belcredi); la parte che lui adesso ha per voi! – La mia vita è questa! Non è la vostra! – La vostra, in cui siete invecchiati, io non l'ho vissuta! – (A Donna Matilde) Mi volevate dir questo, dimostrar questo, con vostro sacrificio, parata così per consiglio del dottore? Oh, fatto benissimo, ve l'ho detto, dottore: – «Quelli che eravamo allora, eh? e come siamo adesso?» – Ma io non sono un pazzo a modo vostro, dottore! Io so bene che quello (indica il Di Nolli) non può esser me, perché Enrico IV sono io: io, qua, da venti anni, capite? Fisso in questa eternità di maschera! Li ha vissuti lei, (indica la Marchesa), se li è goduti lei, questi venti anni, per diventare – eccola là – come io non posso riconoscerla più: perché io la conosco così (indica Frida e le si accosta) – per me, è questa sempre... Mi sembrate tanti bambini, che io possa spaventare. (A Frida) E ti sei spaventata davvero tu, bambina, dello scherzo che ti avevano persuaso a fare, senza intendere che per me non poteva essere lo scherzo che loro credevano; ma questo terribile prodigio: il sogno che si fa vivo in te, più che mai! Eri lì un'immagine; ti hanno fatto persona viva – sei mia! sei mia! mia! di diritto mia! ( La cinge con le braccia, ridendo come un pazzo, mentre tutti gridano atterriti; ma come accorrono per strappargli Frida dalle braccia, si fa terribile, e grida ai suoi quattro giovani): Tratteneteli! Tratteneteli! Vi ordino di trattenerli! ( I quattro giovani, nello stordimento, quasi affascinati, si provano a trattenere automaticamente il Di Nolli, il Dottore, il Belcredi). | | | | ubito, placandola). Non ve ne curate! Non ve ne curate! Seguita a cimentare. Eppure il dottore glie l'ha avvertito, di non cimentare. (Voltandosi a Belcredi ): Ma che vuoi che m'agiti più ciò che avvenne tra noi; la parte che avesti nelle mie disgrazie con lei (indica la Marchesa e si rivolge ora a lei indicandole il Belcredi) la parte che lui adesso ha per voi! – La mia vita è questa! Non è la vostra! – La vostra, in cui siete invecchiati, io non l'ho vissuta! – (A Donna Matilde) Mi volevate dir questo, dimostrar questo, con vostro sacrificio, parata così per consiglio del dottore? Oh, fatto benissimo, ve l'ho detto, dottore: – «Quelli che eravamo allora, eh? e come siamo adesso?» – Ma io non sono un pazzo a modo vostro, dottore! Io so bene che quello (indica il Di Nolli) non può esser me, perché Enrico IV sono io: io, qua, da venti anni, capite? Fisso in questa eternità di maschera! Li ha vissuti lei, (indica la Marchesa) se li è goduti lei, questi venti anni, per diventare – eccola là – come io non posso riconoscerla più: perché io la conosco così (indica Frida e le si accosta) – per me, è questa sempre... Mi sembrate tanti bambini, che io possa spaventare. (A Frida): E ti sei spaventata davvero tu, bambina, dello scherzo che ti avevano persuaso a fare, senza intendere che per me non poteva essere lo scherzo che loro credevano; ma questo terribile prodigio: il sogno che si fa vivo in te, più che mai! Eri lì un'immagine; ti hanno fatta persona viva – sei mia! sei mia! mia! di diritto mia! ( La cinge con le braccia, ridendo come un pazzo, mentre tutti gridano atterriti; ma come accorrono per strappargli Frida dalle braccia, si fa terribile, e grida ai suoi quattro giovani): Tratteneteli! Tratteneteli! Vi ordino di trattenerli! ( I quattro giovani, nello stordimento, quasi affascinati, si provano a trattenere automaticamente il Di Nolli, il dottore, il Belcredi). |
205 | | BELCREDI | | 196 | | BELCREDI | | 173 | | BELCREDI |
206 | | (si libera subito e s'avventa su Enrico IV). Lasciala! lasciala! Tu non sei pazzo! | | 197 | | (si libera subito e si avventa su Enrico IV). Lasciala! Lasciala! Tu non sei pazzo! | | 174 | | (si libera subito e si avventa su Enrico IV). Lasciala! Lasciala! Tu non sei pazzo! |
207 | | ENRICO IV | | 198 | | ENRICO IV | | 175 | | ENRICO IV |
208 | | (fulmineamente, cavando la spada dal fianco di Landolfo che gli sta presso) Non sono pazzo? Eccoti! (E lo ferisce al ventre) | | 199 | | (fulmineamente, cavando la spada dal fianco di Landolfo che gli sta presso). Non sono pazzo? Eccoti! (E lo ferisce al ventre) | | 176 | | (fulmineamente, cavando la spada dal fianco di Landolfo che gli sta presso). Non sono pazzo? Eccoti! (E lo ferisce al ventre). |
209 | | | | 200 | | (È un urlo d'orrore. Tutti accorrono a sorreggere il Belcredi, esclamando in tumulto ): | | 177 | | (È un urlo d'orrore. Tutti accorrono a sorreggere il Belcredi, esclamando in tumulto ). |
210 | | DI NOLLI | | 201 | | DI NOLLI | | 178 | | DI NOLLI |
211 | | Sei ferito? | | 202 | | T'ha ferito? | | 179 | | T'ha ferito? |
212 | | - | | 203 | | | | 180 | | |
213 | | IL DOTTORE - FRIDA - DONNA MATILDE - BERTOLDO | | | | BERTOLDO | | | | BERTOLDO |
214 | | - Esclamando in tumulto: L'ha ferito! L'ha ferito! | | 204 | | L'ha ferito! L'ha ferito! | | 181 | | L'ha ferito! L'ha ferito! |
215 | | | | 205 | | DOTTORE | | 182 | | DOTTORE |
| | | | 206 | | Lo dicevo io! | | 183 | | Lo dicevo io! |
| | | | 207 | | FRIDA | | 184 | | FRIDA |
216 | | Oh Dio! | | 208 | | Oh Dio! | | 185 | | Oh Dio! |
217 | | - | | 209 | | DI NOLLI | | 186 | | DI NOLLI |
218 | | Frida, qua!... | | 210 | | Frida, qua! | | 187 | | Frida, qua! |
| | | | 211 | | DONNA MATILDE | | 188 | | DONNA MATILDE |
219 | | È pazzo! È pazzo! | | 212 | | È pazzo! È pazzo! | | 189 | | È pazzo! È pazzo! |
220 | | - | | 213 | | DI NOLLI | | 190 | | DI NOLLI |
221 | | Tenetelo! | | 214 | | Tenetelo! | | 191 | | Tenetelo! |
222 | | BELCREDI | | 215 | | BELCREDI | | 192 | | BELCREDI |
223 | | (mentre lo trasportano di là, per l'uscio a sinistra protesta ferocemente): - No! Non sei pazzo! Non è pazzo! Non è pazzo! | | 216 | | (mentre lo trasportano di là, per l'uscio a sinistra, protesta ferocemente): No! Non sei pazzo! Non è pazzo! Non è pazzo! | | 193 | | (mentre lo trasportano di là, per l'uscio a sinistra, protesta ferocemente): No! Non sei pazzo! Non è pazzo! Non è pazzo! |
224 | | Escono per l'uscio a sinistra, gridando, e seguitano di là a gridare, finché sugli altri gridi, se ne sente uno più acuto di donna Matilde, a cui segue un silenzio. È un urlo d'orrore. Tutti accorrono a sorreggere il Belcredi, che - seguitando a gridare: No! Non è pazzo! non è pazzo! – è trasportato di là, per l’uscio a sinistra, assistito dal Dottore, dalla Marchesa, dal Di Nolli, che si conduce con sé Frida quasi svenuta e seguiti anche da Bertoldo. Restano con Enrico IV sulla scena Landolfo, Arialdo, Ordulfo. | | 217 | | Escono per l'uscio a sinistra, gridando, e seguitano di là a gridare, finché sugli altri gridi se ne sente uno più acuto di Donna Matilde, a cui segue un silenzio. | | 194 | | ( Escono per l'uscio a sinistra, gridando, e seguitano di là a gridare finché sugli altri gridi se ne sente uno più acuto di Donna Matilde, a cui segue un silenzio). |
225 | | ENRICO IV | | 218 | | ENRICO IV | | 195 | | ENRICO IV |
226 | | (rimasto sulla scena tra Landolfo, Arialdo e Ordulfo, con gli occhi sbarrati, esterrefatto dalla vita della stessa finzione che in un momento lo ha forzato al delitto) Ora sì... – pazzo... per forza...– (li chiama attorno a sé, come a ripararsi) Landolfo, Arialdo, Ordulfo. Qua insieme... qua insieme...– e per sempre! | | 219 | | (rimasto sulla scena tra Landolfo, Arialdo e Ordulfo, con gli occhi sbarrati, esterrefatto dalla vita della sua stessa finzione che in un momento lo ha forzato al delitto). Ora sì... per forza... (li chiama attorno a sé, come a ripararsi), qua insieme, qua insieme... e per sempre! | | 196 | | (rimasto sulla scena tra Landolfo, Arialdo e Ordulfo, con gli occhi sbarrati, esterrefatto dalla vita della sua stessa finzione che in un momento lo ha forzato al delitto). Ora sì... per forza... (li chiama attorno a sé, come a ripararsi), qua insieme, qua insieme... e per sempre! |
227 | | TELA | | 220 | | TELA | | 197 | | TELA |