La terza delle tragedie pirandelliane fu scritta e messa in scena nel 1923 al Teatro Quirino di Roma, con scarso successo. Concepita per Eleonora Duse, che non la interpretò mai, la tragedia mette in scena la storia di Donn'Anna Luna, una madre che resiste allo strazio per la morte del proprio figlio appoggiandosi alla potenza estetica e vivificante del ricordo. L'incontro con Lucia, la donna amata dal figlio, la risveglierà alla realtà della morte e al dolore autentico (e salutare), piantato nel corpo di carne degli umani.